La RAI senza F.1, ma ha pagato Hamilton 150 mila euro ospite da Fazio?
La presenza del campione del mondo a Che tempo che fa nella puntata del 17 dicembre è costata carissima: che senso ha invitare il pilota della Mercedes se la RAI ha deciso di non trasmettere più i GP? Eppure l'inglese ha trainato gli ascolti...
Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images
La volete sapere l’ultima sulla RAI? La partecipazione di Lewis Hamilton a Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio in prima serata su Rai 1, che è andata in onda nella puntata del 17 dicembre scorso, sarebbe costata 150 mila euro!
Questa sarebbe la cifra che gira negli ambienti della TV di Stato e che sarebbe stata riconosciuta al campione del mondo di Formula 1 della Mercedes per partecipare negli studi del Centro di Produzione Rai di Milano a un simpatico siparietto con il conduttore savonese nella puntata che ha visto ospiti fra gli altri, personaggi come Emma Bonino, Antonella Clerici, Fabri Fibra e Tiziano Ferro, Antonio Albanese e Paola Cortellesi, oltre a Vito Mancuso.
L’inglese, quattro volte campione del mondo, ha snobbato i tradizionali appuntamenti di fine anno come l’Autosport Award a Londra o la Festa dei Caschi di Autosprint a Bologna, (ha solo presenziato alla premiazione della FIA a Versailles) preferendo staccare la spina con il mondo delle corse.
Lewis, infatti, aveva rifiutato una presenza alla BBC, la tv di casa inglese, ma non ha detto di no all’OFFicina, la società che collabora con la RAI alla realizzazione di Che tempo che fa. Una scelta costosissima (e se andasse al Festival di Sanremo quanto potrebbe prendere?), ma il pilota Mercedes ha trainato il programma verso un picco di ascolto che si è registrato proprio mentre era in onda Hamilton: il pilota della freccia d’argento, ha contribuito a far rialzare l’audience della trasmissione di Fabio Fazio che ha toccato i 3.906.000 spettatori, pari allo share di 15,47%, mentre di solito fa fatica a mettere insieme numeri da prima serata RAI.
A giudicare dalle cifre, quindi, la Formula 1 gode ancora di un grande seguito fra gli appassionati italiani, per cui non si capisce la scelta della RAI di voler rinunciare ai diritti dei GP in chiaro per i prossimi tre anni.
La scellerata gestione di Mario Orfeo sta tradendo la tradizione della TV di Stato che ha sempre trasmesso la F.1 da quando Bernie Ecclestone ne ha fatto uno spettacolo planetario. Passi per i mondiali di calcio che si terranno in Russia: i diritti sono finiti a Mediaset, e qualcuno della RAI ha pensato bene che non era il caso di spendere, dal momento che la Nazionale azzurra non si è guadagnata la qualificazione, ma come è possibile accettare di perdere anche i GP proprio nell’anno in cui la Ferrari dovrebbe sfidare ad armi pari proprio la Mercedes per il doppio titolo mondiale?
E sulle piste del Circus non ci sarà solo la Nazionale Rossa, visto che la Sauber avrà il supporto dell’Alfa Romeo, un altro marchio italiano che si riaffaccia nel paddock.
Come abbiamo già scritto su Motorsport.com non c’è alcuna visione editoriale RAI a tutela di quello che dovrebbe essere il servizio pubblico: cercano di acchiappare da Sky almeno la partita di calcio in chiaro di Champions League proprio per rialzare gli asfittici ascolti di RAI 1 in prima serata. Insomma si tratta di una mossa strategica.
E i più critici di viale Mazzini segnalano che paradossalmente, le differite della F.1 che dovessero andare nella serata di RAI 2 potrebbero sottrarre ascolti all’Ammiraglia. E, allora, un po’ alla volta emergono anche i contorni della questione che non è solo economica: si ricordi che solo una parte del canone in bolletta elettrica viene riconosciuta alla RAI (sebbene il gettito al primo anno sia stato superiore a quello 2016, ma il resto va al Governo (si paga una tassa per abbassarne altre?).
E alla fine si sfocia sempre nella politica fra chi, come Matteo Renzi vorrebbe togliere il canone, e chi invece si lamenta ritenendo che senza le indispensabili risorse, specie ora che c’è un calo nel fatturato della pubblicità, sarà impossibile garantire una buona qualità del servizio pubblico.
Siamo già in campagna elettorale, per cui tutto il carrozzone RAI adesso entra in una sorta di “letargo” per capire chi vincerà le elezioni, per cercare di salire sul carro del vincitore. Intanto chi vorrà vedere la Formula 1 potrà accendere l’abbonamento di Sky Sport andando sul sicuro. Se Mamma Rai andrà a smembrare la storica redazione motori, a Milano Rogoredo sono pronti per raccogliere la sfida…
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