La FIA spiega i retroscena della penalità di Hamilton a Monza
Garry Connelly ha spiegato la discussione avvenuta con Hamilton durante l'interruzione del GP di Monza nel corso della quale i commissari hanno motivato la penalità con stop and go inflitta al pilota della Mercedes.

In occasione dello scorso Gran Premio di Monza Lewis Hamilton ha visto svanire una vittoria che sembrava saldamente nelle sue mani a causa di una penalità inattesa.
Il pilota della Mercedes, infatti, stava comandando la gara nel momento in cui la Haas di Kevin Magnussen è rimasta ferma nel tratto di pista tra la Parabolica e la pitlane obbligando la safety car ad intervenire per consentire ai commissari di rimuovere la vettura.
Hamilton è stato immediatamente chiamato dal team per effettuare una sosta, ma sia l’inglese che la Mercedes non si sono accorti della chiusura della pit lane.
L’errore è costato uno stop and go al campione del mondo che durante la successiva neutralizzazione con bandiera rossa a seguito del violento crash di Leclerc si è recato dai commissari per avere delucidazioni.
Nel corso di un conferenza web avvenuta la scorsa settimana, Garry Connelly ha citato proprio il caso di Monza come esempio della necessità di spiegare in modo chiaro le decisioni del collegio giudicante così che queste possano essere comprese non solo dai piloti, ma anche dal pubblico a casa.
“Lewis è entrato in pit lane quando questa era chiusa. Erano presenti i pannelli luminosi che mostravano il simbolo della croce per avvisare tutti di questa chiusura e non abbiamo potuto fare altro che riferirci a quanto previsto dal regolamento”.
“Non avevamo altra scelta che punire il pilota, anche se alla maggior parte dei commissari non piace applicare sanzioni obbligatorie”.
“La maggior parte degli steward in F1 non sono d’accordo con le penalità obbligatorie, ma queste esistono principalmente su richiesta dei team. Per quella infrazione abbiamo punito Lewis Hamilton con uno stop and go”.
Connelly ha poi spiegato di aver gradito la visita di Hamilton e di aver potuto spiegare immediatamente all’inglese il motivo di quella penalità.
“Quando la gara è stata interrotta, Lewis è saltato sul suo monopattino ed è venuto a trovarci. E’ stato molto educato e ci ha chiesto il perché dello stop and go. Gli abbiamo spiegato il motivo ed ha voluto vedere il video”.
“Gli abbiamo mostrato le immagini dal suo onboard e gli abbiamo fatto notare i due pannelli luminosi che avvisavano della chiusura della pita lane. Lewis ha ammesso di aver sbagliato, ma ha chiesto il perché di una penalità così severa e noi gli abbiamo spiegato che questa era la sanzione prevista dal regolamento”.
“Lewis l’ha accettata, anche se non era ovviamente contento. Non ho dubbi che poi abbia chiesto al suo team spiegazioni sul perché non sia stato avvisato per tempo”.
“Questo esempio dimostra che se si riesce a spiegare qualcosa, si può rendere una decisione difficile accettabile per coloro a cui si applica ed anche per il pubblico a casa”.

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Piloti | Lewis Hamilton |
Team | Mercedes |
Autore | Marco Di Marco |
La FIA spiega i retroscena della penalità di Hamilton a Monza
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