La FIA impone un giro di vite su chi asciuga le piazzole in griglia
La FIA ha ribadito alle squadre che le regole vietano la possibilità di asciugare le piazzole in griglia in caso di gara bagnata e che d'ora in avanti ci saranno dei controlli rigidi in merito, dopo le polemiche emerse in Malesia.
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Daniel Ricciardo, Red Bul
Steve Etherington / Motorsport Images
A Sepang, infatti, c'era stata una protesta da parte della Force India, che aveva sottolineato che diverse squadre avevano cercato di asciugare le loro piazzole con le ventole dopo la pioggia caduta in mattinata.
Questo rappresenta una violazione dell'articolo 22.3 del regolamento sportivo della Formula 1, che afferma: "Oltre che alla guida, i concorrenti non possono tentare di alterare il grip di nessuna parte della pista".
A quanto pare, alle squadre che hanno provato ad asciugare le loro piazzole in Malesia è stato consigliato di smettere, ma i commissari hanno deciso di non riportare la cosa alla direzione gara, ritenendo che non si trattasse di violazione troppo grave delle regole.
Inoltre c'è stata un po' di confusione, perché questa operazione era stata consentita in occasione del GP del Giappone dello scorso anno, quindi alcuni pensavano che questa ormai fosse diventata una prassi.
A Suzuka però è arrivato un chiarimento da parte della FIA, che ha spiegato d'ora in avanti questa operazione non sarà più consentita e che ci sarà un maggior controllo.
Tuttavia, ci potrebbero essere delle situazioni in cui la FIA farà delle eccezioni particolari, ma questo sarà fatto caso per caso e le squadre saranno informate se sarà così.
Otmar Szafnauer, COO della Force India, in ogni caso non ha gradito che non siano stati presi provvedimenti nei confronti delle squadre che hanno asciugato le loro piazzole in Malesia. Inoltre ha avvertito che è pronto a prendere provvedimenti se la cosa si ripeterà in futuro.
"Forse la prossima volta avvieremo una protesta" ha detto. "In questo modo porteremo la cosa nelle mani dei commissari e, se necessario, della Corte d'Appello".
"Se non c'è punizione, allora non c'è nessun incentivo a non farlo di nuovo".
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