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La Ferrari non teme la scaramanzia per la livrea bianca

La monoposto 2016 avrà una colorazione che ricorderà la 312 T di Lauda, anche se le Rosse successive con il bianco sono state un vero disastro.

Possibile rendering della monoposto Ferrari 2016 con la livrea caratterizzata da vaste aree bianche

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Niki Lauda, ​​Presidente Mercedes non esecutivo si riunisce alla sua Ferrari 312T2
Niki Lauda, ​​Presidente Mercedes non esecutivo si riunisce alla sua Ferrari 312T2
(Da sinistra a destra): Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal con Niki Lauda, Mercedes Non-Exe

La “bianca” non spaventa Maranello. La Ferrari non vuole essere superstiziosa, visto che la monoposto 2016 nasce con il dichiarato intento di lottare contro le Mercedes per il mondiale piloti e costruttori. La nuova Rossa, infatti, stando alle indiscrezioni avrà una livrea con più colore bianco, specie nel cofano motore e nella parte superiore della scocca davanti all’abitacolo. Ecco una libera interpretazione di Giorgio Piola, il nostro esperto di tecnica, che si è limitato a ricolorare la SF15-T, mantenendo il nero carbonio che accompagna le parti basse delle ultime monoposto del Cavallino.

Si dice che Maurizio Arrivabene voglia fare un omaggio alla 312 T che nel 1975 vinse il titolo iridato con Niki Lauda, rompendo un’attesa di 11 anni che durava dal 1964, quando John Surtees si impose nel mondiale con la 158, la Ferrari che corse senza colore rosso, ma con una livrea bianca e blu.

La monoposto di Maranello era stata schierate dalla NART (North America Racing Team), la scuderia di Filipinetti, l’importatore del Cavallino negli Stati Uniti, perchè Enzo Ferrari entrò in polemica con la Federazione per la mancata omologazione di una vettura per Le Mans e ritirò la propria licenza.

Le delusioni di F92 A e F93A

Ma dopo quelle esperienze felici, le Ferrari con il bianco non ebbero molto successo: in particolare deluse la F92A guidata da Ivan Capelli e Jean Alesi che nacque con il rivoluzionario doppio fondo proposto dall’aerodinamico Jean Claude Migeot. Un’idea molto innovativa, ma non supportata dalla tecnologia dell’epoca e si trasformò in un clamoroso fiasco.

Gli scaramantici del Cavallino, infatti, hanno registrato che anche la successiva F93A di Gerhard Berger e Jean Alesi che al rosso aggiungeva una vistosa fascia bianca orizzontale non si era aggiudicata nemmeno un Gp! Nell’era Montezemolo, da allora in poi, il bianco era stato bandito sulla vettura (non sulle ali, i deviatori di fluso e le bandelle) se non per esigenze strettamente legate allo sponsor Philip Morris. Ecco un altro strappo con il passato più recente della gestione Sergio Marchione e Maurizio Arrivabene...

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