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La Ferrari è fuori strada nella scelta delle gomme

Non solo la Mercedes, che è imprendibile a Silverstone, ma anche le Red Bull fanno meglio delle Rosse in difficoltà nei long run. A Maranello contano di sfidare Ricciardo e Verstappen montando le power unit da gara più potenti.

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Foto di: XPB Images

Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H ai box
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H ai box
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari, con la versione aggiornata dell'Halo installata sulla SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari, con la versione aggiornata dell'Halo installata sulla SF16-H
Ferrari, cestello freni posteriori

E’ un venerdì di difficile valutazione in casa Ferrari (e non solo). Sebastian Vettel ha concluso la sessione pomeridiana del primo giorno di attività sul circuito di Silverstone in quarta posizione, a quasi un secondo da Hamilton e dietro le due Red Bull.

Raikkonen, fresco di rinnovo, segue in classifica il compagno di squadra staccato di tre decimi. Sembra un verdetto poco incoraggiante in vista del proseguimento del fine settimana, ma ci sono ancora diverse verifiche da fare.

A portare fuori strada i tecnici di Maranello, soprattutto nella simulazione di gara, è stato il gap prestazionale tra la mescola media e quella hard. Il compound più duro si è stranamente mostrato più consistente di quello medio, e soprattutto senza quel gap prestazionale previsto. Il set up dovrà essere adeguato di conseguenza, ed è ciò che ha fatto (con successo) la Red Bull dopo la prima sessione di prove libere, con buoni risultati sul fronte dei long-run.

Nel turno pomeridiano in Ferrari hanno diversificato il programma di lavoro, con Vettel impegnato nella simulazione di gara con gomme medie, mentre Raikkonen ha percorso il suo long-run alternando hard e soft.

Con il compound più duro Kimi ha girato in 1’37”630 dopo sei tornate, mentre Vettel a parità di giri non è andato oltre il crono di 1’38”220. Solo dopo altre otto tornate Seb è riuscito a scendere sotto il tetto dell'1’38, a conferma di un gap prestazionale tra le due mescole che non ha riscontrato il mezzo secondo di differenza previsto dalla Pirelli.

In casa Ferrari adatteranno il set up della monoposto in serata, e resta in piena la corsa con la Red Bull per il ruolo di seconda forza (anche perché domani saranno montate le power unit evolute che hanno esordite lo scorso week end in Austria), ma la Mercedes, se non ci saranno clamorosi colpi di scena, a Silverstone sembra disputare una gara a parte.

Nel box campione del Mondo nel pomeriggio hanno giocato ad una sola punta (Rosberg è stato bloccato da una perdita d’acqua), ma i riscontri di Hamilton sono bastati per mettere la concorrenza a distanza.

Anche la Mercedes oggi ha montato una power unit utilizzata prima del Gran Premio d’Austria, quindi domani c’è da attenderci un passo ulteriore. Ad impressionare maggiormente nel pomeriggio di Hamilton è stato il long-run finale, con gomme medie, che lo ha visto girare per sei giri sul piede dell'1’35.

“Credo che nel pomeriggio ci siano stati degli alti e bassi – ha commentato Vettel - c'era vento (soprattutto tra la curva 11 e la 13 ndr) e all'inizio le cose non andavano molto bene. Direi che il long run è stato abbastanza buono, ma abbiamo bisogno di studiare e comparare i dati per capire dove siamo realmente".

"Sappiamo di avere molto lavoro per domani se vogliamo migliorare la macchina ma, con l'impostazione di base data oggi, abbiamo capito e imparato molte cose”.

Domani sarà tempo per i primi importanti riscontri, ma con un occhio al meteo. La previsione limitano il rischio pioggia per le qualifiche al 20%, mentre nella seconda metà del Gran Premio la possibilità aumenta fino al 60%. Il rischio che una buona fetta del lavoro portato a termine nelle prove libere possa essere vanificato è concreto.

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