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Analisi

La F.1 riparte dopo le ferie: vediamo con quali prospettive

Dopo le meritate vacanze estive si riaccendono i motori a Spa per il GP del Belgio: quando mancano ancora nove GP alla fine della stagione analizziamo quali sono le ambizioni di ciascuna squadra per i prossimi tre mesi.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid

Foto di: Ferenc Ember

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Lewis Hamilton, Mercedes
Mercedes AMG F1 Team celebrating the win
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB12
Red Bull Racing RB12 detail
Podium: second position Daniel Ricciardo, Red Bull Racing, third position Max Verstappen, Red Bull R
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Mattia Binotto, Ferrari Race Engine Manager alla Conferenza Stampa FIA
Valtteri Bottas, Williams FW38
Felipe Massa, Williams FW38
Valtteri Bottas, Williams FW38 in the pits
Nico Hulkenberg, Sahara Force India F1 VJM09
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM09 e Esteban Gutierrez, Haas F1 Team VF-16 lottano per la pos
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM09
Scuderia Toro Rosso STR11 detail
Daniil Kvyat, Scuderia Toro Rosso STR11
Jenson Button, McLaren-Honda MP4-31
Fernando Alonso, McLaren with fans
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-16
Esteban Gutierrez, Haas F1 Team VF-16
Kevin Magnussen, Renault signing autographs
Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS16
Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing con Frederic Vasseur, Direttore Corse Renault Sport
Rio Haryanto, Manor Racing MRT05
Esteban Ocon, Manor Racing
Marcus Ericsson, Sauber C35
Marcus Ericsson, Sauber F1 Team

Da oggi tutti i team di Formula 1 sono ufficialmente tornati al lavoro a ranghi completi. A sei giorni da Gran Premio del Belgio (e a quattro dall’inizio dell’attività in pista a Spa) abbiamo fatto il punto squadra per squadra valutando gli obiettivi che saranno nel mirino negli intensi prossimi tre mesi che porteranno alla conclusivo Gran Premio di Abu Dhabi. Curiosamente il Mondiale visto dai team non sempre coincide con il punto di osservazione dei piloti, e le differenze a volte sono sostanziali.

Alcuni verdetti della classifica Costruttori, ovvero la graduatoria che distribuisce una corposa fetta dei premi in denaro, sembrano già definitivi. In altri casi le storie sono ancora tutte da scrivere, ad iniziare dalla piazza d’onore alle spalle della Mercedes. Ma i confronti, molto sentiti, sono anche quelli tra Williams e Force India e Toro Rosso con McLaren. Duelli non sempre sotto i riflettori, ma non per questo meno intensi.

1. Mercedes

(415 punti)


Nelle prossime nove gare in calendario l’unico vero obiettivo della squadra campione del Mondo è quello di tenere le due monoposto a distanza di sicurezza. Non tanto dagli avversari, quanto da possibili scontri fratricidi che sembrano essere l’unico vero incubo di Toto Wolff e Niki Lauda. In Mercedes, come accadde lo scorso anno con la Ferrari, dicono (a parole) di dover lavorare duro per contenere l’ascesa della Red Bull, ma sembrano sempre più parole di circostanza che timori reali. Il titolo “tris” è già in bacheca.

2. Red Bull

(256 punti)

Nel mese di luglio la squadra austro-britannica ha ottenuto un parziale di 116 a 65 punti nei confronti della Ferrari. Un exploit che le ha consentito il sorpasso nella classifica Costruttori ai danni della Scuderia. La ripresa delle attività dopo la pausa estiva coinciderà con due Gran Premi impegnativi per la Red Bull, su piste poco amiche come Spa e Monza. Sarà un passaggio cruciale per puntare alla piazza d’onore finale nel Mondiale, un obiettivo che ad inizio anno non era nelle agende di Helmut Marko e Christian Horner. Ma ora che la classifica propone la Red Bull come “prima degli altri”, per il team diventa cruciale mantenere questo status fino al termine del campionato.

3. Ferrari

(242 punti)

A questo punto della stagione non serve, e non ha senso, continuare a ricordare gli obiettivi di inizio campionato. Il resoconto sarà fatto a fine anno, ma oggi alla squadra serve ritrovare forma e morale per riprendersi la seconda posizione nel Mondiale Costruttori. Un obiettivo che non è tra i più semplici, vista la forma evidenziata dalla Red Bull, ma neanche proibitivo. I quattordici punti di distacco sono poca cosa, ma sarà fondamentale cogliere ogni occasione e non mollare la presa puntando a organico completo sul 2017. L’ultimo step di power unit (quando arriverà) sarà un arma in più si diverse piste, anche se il problema di base della SF16-H non sono certo i cavalli.

4. Williams

(96 punti)

La terza posizione conquistata al termine degli ultimi due Mondiali non è più un obiettivo raggiungibile per la squadra di Sir Frank. I limiti della FW38 sulle piste tradizionalmente dure per la Williams si sono confermati, ma a mancare sono state le performance sui tracciati amici, che nei due Mondiali precedenti avevano lanciato spesso sul podio Massa e Bottas. Una situazione difficile quella della Williams, perché oltre alla certezza di aver perso la top-3, corre il rischio in questo finale di Mondiale si vedersi soffiare anche la quarta posizione. Sarà fondamentale il tandem di gare Spa-Monza, piste su cui la squadra fa molto affidamento.

5. Force India

(81 punti)

Nelle ultime tre gare la Force India ha “rubato” diciotto punti alla Williams, portandosi a quindici lunghezze dal team britannico. Chi lo avrebbe mai detto? A dispetto di un proprietario che negli ultimi mesi ha avuto ben altri problemi da gestire, in Force India stanno lavorano molto bene. Dopo un avvio stentato di stagione (solo sei punti nelle prime tre gare) il team ha portato in pista il materiale tecnico 2016, e la musica è cambiata. Ora si sogna il quarto posto finale, ovvero il massimo possibile per chi non dispone di budget da top-team. Sarebbe un traguardo incredibile, ma oggi non è neanche così irraggiungibile.

6. Toro Rosso

(45 punti)

Il copione proposto dalla Toro Rosso nella prima parte del Mondiale 2016 è sempre lo stesso: fa tutto bene, ma non benissimo. La squadra di Faenza è abbonata da tre anni alla settima posizione finale, e forse in questa stagione è lecito sperare qualcosa in più, complice una Renault in un anno di transizione, ed una McLaren ancor zoppa. C’è però da sottolineare a discapito del team che il traumatico scambio di piloti con la Red Bull (Verstappen-Kvyat) ha finito per danneggiare proprio la classifica Costruttori della squadra italiana. La crisi del pilota russo da quando è tornato nel team di Faenza ha portato solo un punto in otto gare, un periodo in cui Sainz ha incamerato ben ventisei lunghezze. La McLaren soffia sul collo, e giocare ad una sola punta potrebbe essere un limite fondamentale.

7. McLaren

(42 punti)

Qualcosa si muove, e sembra nella giusta direzione. La McLaren sta finalmente tornando a frequentare la top-ten, e questa è già una gradita novità. A Spa la Honda dovrebbe confermare uno sviluppo importante della sua power unit, che potrebbe consentire a Button e Alonso di stabilizzarsi in zona punti. L’obiettivo, realistico, è quello di poter superare la Toro Rosso chiudendo il Mondiale in sesta posizione. Di più, oggi, il team non può sperare, nonostante un budget importante e due campioni del Mondo al volante. Ma rispetto ai soli ventisette punti arrivati lo scorso anno in venti gare, il 2016 (comunque vada) sarà un passo avanti.

8. Haas

(28 punti)

Nelle prime quattro gare del Mondiale 2016 la Haas ha raggiunto i suoi obiettivi stagionali, conquistando ventidue dei ventotto punti che vanta oggi in classifica. Nei prossimi nove Gran Premi ci sarà la possibilità di incrementare il bottino del Mondiale d’esordio, ma migliorare l’attuale ottava posizione in classifica sembra un obiettivo molto difficile da raggiungere. Tutto quello che arriverà da Spa ad Abu Dhabi sarà comunque un premio per un progetto che ha riproposto l’idea di un nuovo team privato in Formula 1 come realizzabile. A patto di saperla fare.

9. Renault

(6 punti)

Il settimo posto di Sochi, conquistato da Kevin Magnussen, ha consentito alla Renault di togliersi da un’imbarazzante zero in classifica. Ormai la squadra è totalmente concentrata sul Mondiale 2017, e nelle prossime gare l’obiettivo sarà portare in pista una monoposto affidabile e pronta a cogliere una chance. Non c’è molto stress nel team, visto che la Haas (miracoli a parte) non è raggiungibile, e senza imprese leggendarie difficilmente la Manor potrà impensierirla. La Renault farà probabilmente più notizia per la sua attività, ancora molto intensa, sul mercato piloti.

10. Manor

(1 punto)

La decima posizione conquistata da Pascal Wehrlein a Spielberg è stata oro colato per la ritrovata squadra inglese, perché può valere una stagione. Ma l’impressione è che la squadra voglia regalarsi almeno un’altra giornata di gloria, che in tanti nel paddock sostengono possa arrivare a Monza. Da Spa nel team ci sarà anche la novità Esteban Ocon, e se il rookie francese manterrà le importanti attese, sarà un pungolo per stimolare al meglio Wehrlein. La decima posizione attuale è il massimo obiettivo stagionale, mantenerla fino al termine del Gran Premio di Abu Dhabi sarà cruciale per il futuro della squadra.

11. Sauber

(0 punti)

Il 2016 è stato finora il punto più basso nella storia della Sauber in Formula 1. Anche nel 2014 il team svizzero ha chiuso il Mondiale a zero punti (ovvero il bottino che ha attualmente la squadra) ma due anni fa c’era la Caterham nel ruolo di fanalino di coda. Un testimone, poco gradito, passato ora alla stessa Sauber, che ha nove gare per provare a piazzare un exploit che darebbe un senso diverso al suo campionato. Un’impresa non proprio semplice, perché l’affidabilità generale delle squadre è notevole, e sperare in una gara “pazza” è diventato sempre più difficile. Ma mai dire mai. Cercasi miracolo.

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