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La colonna di Massa: "Pilota o ingegnere di abitacolo?"

Massa non è soddisfatto del risultato di Silverstone più che della prestazione: "Ho lottato con Sebastian e poi in tv ho visto che non mi ha messo fuori apposta". E sul divieto radio sostiene che le regolazioni sul volante possono essere centinaia...

Felipe Massa, Williams FW38

Foto di: XPB Images

Felipe Massa

Felipe Massa è un pilota di Formula 1 che corre attualmente per il team Williams.

Felipe Massa, Williams
Felipe Massa Williams FW38
Felipe Massa, Williams FW38
(Da sx a dx): Esteban Gutierrez, Haas F1 Team VF-16 e Felipe Massa, Williams FW38 alla partenza
Felipe Massa, Williams FW38
Felipe Massa, Williams FW38
Felipe Massa, Williams
Felipe Massa, Williams FW38
Felipe Massa, Williams FW38
Felipe Massa, Williams

Sia io che tutta la squadra ci aspettavamo una Silverstone diversa. Ripensando al mio Gran Premio di Gran Bretagna devo dire che sono contento di quanto sono riuscito a fare. A volte ci sono dei risultati importanti che arrivano con uno sforzo nella media, ed altre in cui si dà il massimo senza essere ripagati con un piazzamento in zona punti, come è stato per me nel Gran Premio di domenica scorsa. Ho avuto un passo migliore del mio compagno di squadra, ho lottato molto, con Alonso, Vettel, ed altri avversari, ma è mancato il premio finale.

La monoposto non all'altezza delle aspettative

Avevamo molte aspettative alla vigilia del weekend di Silverstone, ma qualcosa non ha funzionato come previsto. Gli ingegneri negli ultimi appuntamenti del Mondiale hanno portato in pista diverse nuove componenti, a conferma di uno sforzo tecnico concreto.

Ma la monoposto, proprio su due piste in cui avrebbe dovuto esprimersi al meglio come Spielberg e Silverstone, non è stata all’altezza delle aspettative. La squadra è impegnata nel comprendere i motivi di questa mancanza di performance, e spero che presto si ritorni alle posizioni che ci competono.

Ho sofferto molto in qualifica, a causa dell’elevato degrado degli pneumatici posteriori che non mi hanno consentito di poter avere la performance sperata. Sul singolo giro veloce Valtteri ha avuto meno problemi di me, ma nelle simulazioni di gara sono stato io ad avere i riscontri migliori, come poi confermato nella corsa di domenica.

La gara, anche se non mi ha consentito di raggiungere la zona punti, dalla mia visuale  è stata molto buona, e sono contento di quanto ho fatto. Purtroppo per me non è stata una corsa molto divertente, perché pur essendo spesso in bagarre, ho sempre avuto il non semplice ruolo di chi deve difendere la posizione.

La manovra di Sebastian non era volontaria

Ho avuto diversi duelli, ed in quello con Vettel c’è stato anche il rischio di un contatto. Mi sono lamentato via-radio perché di fatto Sebastian mi ha spinto fuori pista, ma dopo la corsa ho visto dalle immagini televisive che non c’era volontarietà nella sua manovra. Ma fuori pista ci sono andato, per il resto non sta a me dire se era o meno da punire. Il tutto non ha però avuto impatti sulla mia corsa, che si è conclusa in undicesima posizione.

Dopo il prossimo weekend di pausa, ci attende la tappa di Budapest, una pista che negli ultimi due anni è stata sempre difficile per noi. Ma visto che sui tracciati in cui ci aspettavamo di più non abbiamo confermato la performance sperata… chissà che in Ungheria non arrivi una sorpresa.

Il mio problemi ai freni via radio si poteva risolvere

Dopo la corsa di Silverstone si è parlato molto delle comunicazioni-radio tra i piloti e gli ingegneri al muretto box, ovviamente a causa della penalità inflitta a Rosberg. Nel Gran Premio d’Austria mi sono ritirato a causa di un problema ai freni, ma se avessi avuto la possibilità di confrontarmi con i miei ingegneri, avremmo potuto valutare dei correttivi nella speranza di concludere la corsa. Ma non è permesso.

Quando Rosberg domenica scorsa ha accusato noie al cambio, non ha esitato a chiedere al suo ingegnere cosa fare, ricevendo le indicazioni che gli hanno consentito di risolvere il problema. Alla fine ha perso una posizione per la penalità che gli è stata inflitta, ma è pur sempre rimasto terzo.

Serve un pilota o un ingegnere d'abitacolo?

Le monoposto attuali non sono più “meccaniche” come in passato, ma si sono evolute diventando dei laboratori viaggianti, e la loro gestione è molto complessa. Abbiamo centinaia di comandi sul volante, e non credo che nessun pilota ricordi a memoria tutte le opzioni a disposizione. Se lo sapesse… non sarebbe un pilota, ma un ingegnere di pista, ed anche bravo. Le combinazioni di comandi sono davvero tante, e davanti ad una mole così elevata di informazioni, alla fine ci focalizziamo su quelle che sono le funzionalità dall’utilizzo più frequente. Dubito che un pilota conosca tutte le regolazioni che ha a disposizione! E vi garantisco che quando di guida a oltre 300 chilometri orari, non è proprio rilassante dover focalizzare l’attenzione sul volante anziché guardare la pista….

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