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L'analisi tecnica di Giorgio Piola del Gp del Bahrain

Giorgio Piola e Matt Somerfield analizzano le modifiche tecniche che si sono viste nel GP del Bahrain.

Williams FW38, dettaglio del naso e dell'ala anteriore

Williams FW38, dettaglio del naso e dell'ala anteriore

Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Mercedes

Mercedes AMG F1 Team W07, front view
Mercedes W07 Hybrid: le prese d'aria dei freni

Photo by: XPB Images

La Mercedes ha portato ben poche modifiche al GP del Bahrain, ma ha messo sotto osservazione i freni dopo i problemi che hanno messo in difficoltà Nico Rosberg in Australia e per adeguare l’impianto alle esigenze del circuito di Al Sakhir.

Il team di Brackley ha portato nell’Emirato un set-up dei freni asimmetrico: sul lato destro (sinistro per chi guarda l’immagine) si sono notati dei fori di evacuazione del calore che dall’altra parte non c’erano.

Mercedes AMG F1 Team W07, brake duct
Mercedes W07 Hybrid, modifiche alle prese d'aria dei freni

Photo by: XPB Images

Sulla Mercedes è stata allargata la presa dei freni rispetto all’Australia: prima della rete che protegge la feritoia dai murble, i tecnici di Brackley hanno spruzzato del teflon sulla parte anteriore della brake duct, per evitare che i frammenti di gomma possano occludere la portata d’aria al condotto di raffreddamento dei freni.

Il teflon in spray è stato applicato poco prima di andare in griglia.

Ferrari

La Ferrari è arrivato in Bahrain con alcune piccole modifiche al fine di migliorare le prestazioni.

Ferrari SF16-H detail
Ferrari SF16-H: ecco i cestelli dei freni anteriori con tre aperture a goccia

Photo by: Giorgio Piola

Il circuito di Sakhir è molto esigente per l’impianto dei freni, per cui la Ferrari ha modificato i cestelli in carbonio montati all’anteriore per migliorare l’evacuazione dell’aria grazie all’adozione di tre fori a forma di goccia, che si sono aggiunti all’abituale apertura superiore in prossimità del disco che permette di riscaldare le gomme, irradiando il calore attraverso il cerchione.

Ferrari SF16-H, bargeboards
Ferrari SF16-H: la modifica del Bahrain ai bardeboard

Photo by: Giorgio Piola

I bargeboard sulla SF16-H hanno una forma piuttosto complessa, con un’incurvatura al piede del candelabro per permettere un maggiore passaggio di aria verso le fiancate. Tuttavia, in Bahrain, il flap secondario, che è montato sul fondo, è stato affinato (nel cerchio si osserva il profilo che nel bordo di entrata ora è curvo), permettendo far passare più aria tra le due superfici.

Ferrari SF15T ans Red Bull RB9 T trays
Ferrari SF15T e Red Bull RB9 e le ripettive "balestre" del T-tray

Disegno by: Giorgio Piola

La Ferrari ha modificato la balestra in carbonio che “carica” lo splitter anteriore della SF16-H: la soluzione che la squadra di Maranello ha adottato nel 2015 era derivata da quella che aveva lanciato la Red Bull nel 2013: la novità è che nel Reparto Corse hanno sostituito la realizzazione in carbonio con una costruzione in metallo.

Ferrari SF16H new diffuser
Ferrari SF16-H: la modifica del diffusore

Photo by: Giorgio Piola

La Ferrari continua a sviluppare il diffusore: in Bahrain le modifiche erano focalizzate sulla parte più esterna.

Il marciapiede, evidenziato in verde, è stata accresciuto in larghezza, mentre un altro flap (visibile in giallo), è stato aggiunto nel 2016, ma la modifica più significativa è stata l'apparizione di una sorta di Upper flap con i profili aggiuntivi che hanno una evidente superficie maggiorata rispetto a prima, proponendo una "saracinesca" combinata di ben quattro elementi molto utile a modificare la scia dietro alle ruote posteriori.

Ferrari SF16-H rear detail
Ferrari SF16-H con i cestelli posteriori completamente chiusi

Photo by: Giorgio Piola

Se all’anteriore sono state aperte delle feritoie nel cestello dei freni anteriore, la Ferrari ha mantenuto quello posteriore completamente chiuso, mantenendone il calore all'interno.

Williams

La Williams ha identificato nelle curve a bassa velocità i suoi problemi, per cui le modifiche alla FW38 sono state pensate per cercare di correggerne il comportamento in Bahrain. La monoposto di Grove è stata caratterizzata dallo splitter dotato ai lati di due alette verticali più alte e leggermente divaricate.

Williams FW38, detail
Williams FW38, dettaglio dello splitter con le due alette verticali più grandi

Photo by: Giorgio Piola

Quella del muso è un’area della monoposto che permette agli aerodinamici di aumentare il carico: non deve sorprendere, quindi, che in questa zona si assista a soluzioni sempre più complesse, in una zona della vettura che è molto sensibile.

La Williams è riuscita a portare in pista in tempo per l’ultima sessione di prove libedere il nuovo muso e la diversa ala anteriore che è stata utilizzata da Felipe Massa. Il suo compagno Valtteri Bottas riceverà un uguale aggiornamento in tempo per la Cina, ma ha destato sensazione il fatto che le nuove soluzioni siano state portate in gara dal brasiliano anche se non c’è stato il tempo di trovare la giusta messa a punto per sfruttarne il potenziale.

 

 

Williams FW38, dettaglio del naso e dell'ala anteriore
Williams FW38, dettaglio del nuovo muo ultra corto e dell'ala anteriore modificata

Photo by: Giorgio Piola

 

 

Il naso, che come disegno mantiene la filosofia costruttiva di quello che lo ha preceduto, in realtà ha mostrato numerose differenze importanti. La sporgenza risulta cinque centimetri più corta, con una punta più bulbosa e un profilo più assottigliato verso il posteriore, in modo da contribuire a migliorare la portata del flusso sotto al muso.

L'accorciamento del muso ha richiesto che i piloni dell’ala anteriore siano stati ridisegnati: in questa configurazione, infatti, si è creato un maggiore passaggio di aria sotto al naso, sperando di migliorare le prestazioni del diffusore.

L’ala anteriore è stata rivista nel profilo principale nel punto dove si allaccia al tratto centrale che deve restare neutro: è stato cambiato, infatti, il modo in cui i genera il vortice Y250.

Si nota anche il profilo verticale sul bordo di entrata dell’ala che ora dispone di uno slot, utile a migliorare l'efficienza deviando i flussi verso l’esterno della ruota anteriore.

Williams FW38 rear axle, airflow details
Williams FW38 con il cestello dei freni posteriori con molte feritorie

Disegno by: Giorgio Piola

Contrariamente alle altre squadre, la Williams ha deciso di aprire i cestelli dei freni posteriori per far sfiatare l'aria calda . Nel disegno sopra, infatti, è possibile osservare come la struttura sia molto complessa: l'intenzione è di sfruttare l'aria che si riscalda nel ventilare il disco e la pinza dei freni per almeno altre due funzioni: migliorare i flussi aerodinamici e contribuire a scaldare i cerchioni e, quindi, anche le gomme.

La Williams che fa fatica a mandare in temperatura le gomme Pirelli posteriori, accusando una carenza di carico nel retrotreno, ha cercando una soluzione che va chiaramente in antitesi con lo sviluppo portato avanti dagli altri.

Force India

Force India VJM09 blown axle, airflow details
Force India VJM09 con il mozzo anteriore forato

Disegno by: Giorgio Piola

Il mozzo forato non è affatto un concetto nuovo, ma un tema che è stato ripreso da diverse squadre. In Bahrain, la Force India si è unita a un gruppo che è già ben nutrito, formato da Ferrari, Red Bull, McLaren, Toro Rosso e Haas. Su tutte queste monoposto si cerca il modo di controllare la scia generata dalla ruota anteriore riducendo le turbolenze causate dalla rotazione della gomma.

Il flusso d'aria viene raccolto in un condotto che sfoga l’aria attraverso il mozzo forato dopo aver raffreddato il disco freno e la pinza.

Brake system, Force India F1 Team
Force India VJM07: la pinza dei freni era montata verticalmente esterna all'asse

Photo by: XPB Images

Vale la pena ricordare che l’anno scorso la Force India è stata l’ultima squadra che ha spostato la pinza dei freni che è sempre stata montata all’esterno dell’asse anteriore fin dal 2010. Anche il team di Silverstone ha iniziato un lavoro di sviluppo che poi è arrivato anche al mozzo forato.

McLaren

La McLaren ha presentato diverse modifiche all’ala anteriore dalla MP4-31 nella speranza di migliorare le prestazioni della monoposto di Woking.

Williams FW38 front wing,  Bahrain GP
McLaren MP4-31: l'ala anteriore modificata per il Bahrain

Disegno by: Giorgio Piola

Il profilo principale dell’ala anteriore è stato cambiato in corrispondenza della congiunzione con il tratto neutro: questa modifica permette di modificare la generazione del vortice Y250, rimodellando il flusso d'aria che segue il corpo centrale della vettura.

I deviatori di flusso che definiscono l’andamento dell’aria sotto all'ala sono stati ridotti di numero: erano quattro e ora sono tre, aumentando lo spazio tra di loro.

Gli upper flap sono stati rivisti, con il primo profilo ancora più arcuato rispetto a quello precedente, mentre è modificato anche il flap all’interno della paratia laterale (vedi frecce nel riquadro).

Il flap superiore ha una diversa forma nel bordo di uscita. I tecnici di Woking hanno spostato anche l'elemento che permette la regolazione rapida dell'incidenza dei flap ai pit stop: in Australia era collocato dietro agli upper flap, mentre in Bahrain lo si nota bene in vista a metà dei profili.

Questi cambiamenti non sono rivoluzionari, ma sono un perfezionamento di ciò che si è visto in precedenza, alla ricerca delle massime prestazioni e dell’efficienza aerodinamica.

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