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Jordan: dal debutto shock in F1 ad una fine ingloriosa

John Watson è stato il primo pilota a provare la neonata Jordan 191 trovandola subito eccellente. L'ex pilota racconta in prima persona tutte le sensazioni dei primi passi del team di Eddie Jordan in Formula 1.

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Ho incontrato Eddie Jordan per la prima volta quando correva ancora in Formula 3. Nel 1980 ha costretto la Philip Morris Ireland ad un test drive su una McLaren di Formula 1 che si sarebbe tenuto sul tracciato di Brands Hatch. Mi è stato detto di andare lì e guidare la vettura e poi Eddie ha avuto a disposizione 5 o 10 giri. Non ho mostrato alcun interesse, per me era una fottuta seccatura.

Alla fine degli anni '80 ero regolarmente a Silverstone perché avevamo il John Watson Performance Driving Centre. Andavi nel ristorante all'ora di pranzo e c'erano EJ, 'Bosco' Quinn (direttore generale della Jordan), Trevor Foster (team manager) e altri. Con loro ho costruito un bel rapporto.

All’epoca vivevo a Bognor Regis ed Eddie mi disse: “Vieni a Oxford, è fantastico". Così ho trovato una casa alla fine del 1990 e da allora ho frequentato molto EJ, proprio mentre si stava preparando al salto dalla Formula 3000 alla F1. In autunno mi ha chiesto di guidare la macchina.

Il motivo di questa richiesta era che volevano qualcuno che non avrebbe assunto come pilota, ma che avesse esperienza in F1. Ho accettato perché mi stava dando una visione di un'auto di F1 contemporanea e così avrei capito come le cose erano cambiate con i motori aspirati. Ovviamente il mio ingaggio prevedeva una tariffa da amico - in altre parole, gratis – e questo naturalmente piaceva a Eddie.

Il progettista Gary Anderson lo conoscevo già dai tempi della Brabham nei primi anni '70, ed era alla McLaren quando sono arrivato nel 1979. In squadra c’era un buon feeling, come una famiglia con tutti i valori giusti. All'inizio Jordan stava creando qualcosa di unico.

Inizialmente ho guidato l'auto a Silverstone e non avevo idea di come sarebbe stato. L'ultima volta che avevo guidato una F1 era stato per la McLaren nel GP d'Europa a Brands Hatch nel 1985, ma in seguito sono stato al volante di vetture del gruppo C fino alla fine del 1990. Ero ancora un pilota attivo.

Credo sempre che un'auto ti dica se è buona o cattiva - c'è una qualità intangibile attraverso la sensazione che ti trasmette nelle mani, nei piedi e nel fondoschiena. E la sensazione che ho avuto è stata quella di una bella macchina.

Più tardi mi hanno chiesto di guidare di nuovo a Pembrey, un posto dimenticato da Dio in Galles. Abbiamo trascorso due giorni laggiù e si gelava, ma la vettura era davvero buona. Non aveva vizi.

Non è mai stato fatto il mio nome per correre in gara. La macchina era molto stretta, principalmente a causa della mia altezza, ma questo era anche un problema per Gachot. Era una macchina più adatta a qualcuno della corporatura di Andrea de Cesaris.

Quando Michael ha corso a Spa aveva già effettuato un paio di giorni di test a Silverstone, ma il fatto che qualcuno nuovo in F1 potesse entrare e condurla fino al settimo posto in griglia era un'illustrazione di quanto fosse buona e di quanto fosse grande Michael in quel momento.

Finire quinti nella classifica costruttori nel 1991 è stato semplicemente incredibile. Quell'anno la McLaren utilizzava il motore Honda V12 e ricordo di aver detto a Senna: "Ayrton, se metti il tuo motore in quel telaio vincerai il campionato del mondo".

È facile prendere in giro EJ, ma ha costruito una grande squadra in F3 e F3000 e poi ha è riuscito a reperire i  fondi per entrare in F1. La 191 è stata una delle auto più iconiche della storia con quel verde acceso frutto della sponsorizzazione Fuji e 7UP. Ha catturato l'attenzione, ed  in più alla gente piacciono gli sfavoriti e questo è il ruolo che EJ ha giocato, raccogliendo un massiccio sostegno dal pubblico.

Ho un enorme rispetto per ciò che Eddie ha raggiunto, ma ve lo immaginate ora in F1? Una delle mie grandi delusioni è stata alla fine del 1999, quando la squadra è arrivata terza in campionato. C'è stato un cambiamento percepibile in EJ e ha cominciato a credere di essere un 'mega'. Si è distratto da altri elementi della sua vita.

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