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Isola: "Soddisfatti del lavoro svolto sulle gomme Pirelli per il 2020"

Il responsabile di Pirelli promuove anche le mescole 2021 che sono state provate senza che siano state scaldate dalle termocoperte: "I riscontri sono stati in linea con le mescole attuali, non abbiamo avuto grandi problemi nel portarle nella finestra d’utilizzo perché faceva caldo".

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport presenta le nuove gomme F2

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Oltre che per squadre e piloti i due giorni di prove completati oggi sul circuito di Barcellona sono stati particolarmente preziosi per la Pirelli.

I test spagnoli hanno permesso al fornitore di pneumatici della Formula 1 di completare un notevole numero di prove, avendo a disposizione due monoposto (una Ferrari ed una Racing Point) che per due giorni hanno lavorato esclusivamente per gli ingegneri della Casa milanese. Sono stati molti i punti interessanti emersi al termine dei test, riassunti come di consueto dal responsabile Mario Isola.

Sono state le ultime prove con la presenza in pista di tutte le monoposto per la preparazione delle gomme 2020. Sono arrivati i riscontri attesi?
“Avremo ancora delle prove programmate con alcune squadre, dopo i Gran Premi di Austria e Gran Bretagna, ma ovviamente questi test sono stati più completi poiché ci hanno permesso di confrontare i tempi delle monoposto dedicate ai nostri test con quelli delle altre vetture. Non sappiamo esattamente che tipo di prove abbiano fatto le altre monoposto, intendo come configurazione, ma almeno conosciamo il tipo di pneumatici che hanno utilizzato, e possiamo fare dei confronti. Il nostro programma prevedeva una mole di lavoro focalizzata soprattutto sulle mescole C2 e C3, al fine di ricavare le informazioni necessarie per proseguire con la messa a punto”.

Da quest’anno avete chiesto alla FIA di avere a disposizione i piloti titolari per i test dedicati agli pneumatici. Avete avuto dei feedback più attendibili come da programma?
“È un aspetto per noi molto importante. Normalmente in queste prove abbiamo dei sensori e una strumentazione aggiuntiva montata sulle monoposto, ma i commenti dei piloti restano sempre estremamente importanti. Non abbiamo nulla contro i giovani, credo che dovrebbero essere dedicati a loro dei test ad ‘hoc’ per permettergli di familiarizzare con la Formula 1, ma per le nostre specifiche esigenze è ovvio che un pilota d’esperienza è più utile”.

Avete completato dei primi test con le mescole 2021 che dovranno essere utilizzate senza termocoperte. Come è andata?
“I riscontri sono stati in linea con le mescole attuali, non abbiamo avuto grandi problemi nel portarle nella finestra d’utilizzo anche perché le temperature in queste giornate di prove sono state molto buone".

"Abbiamo voluto provare questi compound al mattino, ad inizio sessione, e poi nel pomeriggio, per farci un’idea delle differenze al variare delle temperature. Qui abbiamo avuto mediamente oltre 40 gradi di asfalto, ma dobbiamo prepararci per fornire un prodotto valido anche su piste in cui solitamente ci sono temperature basse, come Spa, condizioni in cui è più facile che si evidenzino problemi di graining".

"Abbiamo affrontato il problema in Formula 2, categoria in cui le termocoperte non sono consentite, ma non possiamo utilizzare quella mescola anche per la Formula 1 perché lo stress che le gomme devono sopportare su una monoposto della massima Formula è tutt’altra cosa”.

Gli obiettivi che avete per il 2020 saranno raggiunti?
“Il target prevede di ridurre ancora il surriscaldamento, fronte su cui abbiamo già fatto un passo avanti quest’anno e il blister. Tra gli obiettivi c’è anche quello di arrivare ad una gamma di mescole con dei divari ottimali, lo scorso anno supersoft e ultrasoft erano troppo vicine ma quest’anno la situazione è migliorata; il target è quello di avere circa 0”8-1”0 tra le varie mescole. Ovviamente lo sforzo sarà fatto anche per ampliare il più possibile la finestra di temperature in cui il funzionamento della gomma è ottimale”.

Confermerete la gamma delle 5 mescole da asciutto?
“Crediamo di si, la soluzione dei cinque compound si sta confermando valida e penso che proseguiremo su questa strada”.

 

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