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Inagurata a Milano la mostra "Wow, Gilles" di Ercole Colombo

Centosettanta immagini raccontano la storia del mitico Gilles Villeneuve, accompagnate dai testi di Giorgio Terruzzi, oltre ad alcuni cimeli del canadese. La mostra resterà allo Spazio Oberdan fino al 16 luglio.

Ercole Colombo, fotografo F.1

Ercole Colombo, fotografo F.1

Roberto Chinchero

Mostra fotografica dedicata a Gilles Villeneuve, pilota Ferrari (1977-1982)
Gli scatti esposti alla mostra
Gli scatti della mostra e il V6 turbo della Ferrari 126 CK di Gilles Villeneuve
Ercole Colombo, fotografo F.1, autore degli scatti esposti alla mostra

Centosettanta immagini che raccontano una storia destinata a restare irripetibile. Davanti all’obiettivo Gilles Villeneuve, dall’altra l’occhio di Ercole Colombo, che ha regalato agli appassionati di sport un viaggio nella vita di un uomo che non conosce tramonto. “Wow, Gilles” è stata presentata allo Spazio Oberdan nel centro di Milano da Colombo e un numeroso gruppo di amici.

Giorgio Terruzzi che ha completato l’opera fotografica con dei testi brevi ed intensi, ed un’imperdibile intervista con Mauro Forghieri che racconta il suo Gilles fino all’ultimo colloquio prima dell’uscita dalla pit-lane di Zolder.

Sono trascorsi trentacinque anni dalla scomparsa di Villeneuve, uno shock mai cancellato da chi ha vissuto l’era dell’Aviatore. La mostra di Ercole Colombo (che sarà aperta fino al 16 luglio) è un tributo ad un pilota che ha parlato con gli appassionati utilizzando un linguaggio tutto suo, senza il megafono offerto dai vincitori seriali della Formula 1.

Ed il messaggio di Gilles è ancora li, abilmente raccolto da Colombo che ha vissuto attimo dopo attimo la “Febbre Villeneuve”. Con l’obiettivo sempre puntato, anche quando i colleghi lo appoggiavano esausti, riuscendo così ad immortalare il famoso “bacio del drake”, o come quando a Las Vegas nel 1981 dopo un’uscita di pista decise di risalire in macchina riuscendo a tornare ai box.

C’è tanto Gilles nella mostra di Ercole Colombo, e c’è tanto Ercole Colombo nel modo di raccontare un Villeneuve con fotogrammi “penosi, indelebili, per sempre commoventi”, come sottolineato da Teruzzi.

Insieme agli scatti è esposto un casco appartenuto a Gilles, il motore della sua 126CK del 1981, e soprattutto la tuta con cui esordi in Formula 1. Un cimelio che dice molto su Villeneuve, che la indossò per ben quattro stagioni dalla Formula Atlantic fino alla Formula 1, sdrucita ma mai sostituita fino a quando non fu la Ferrari a fornirgliene di nuove.

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