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In Bahrain resta la qualifica a eliminazione dell'Australia!

Nell'ambito della F1 Commission che ha votato via e mail non si è trovata l''unanimità delle squadre per cui è stata bocciata la qualifica con Q1 e Q2 a shoot out e la Q3 con il format 2015. A Sakhir si prosegue come a Melbourne.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 Team W07

Foto di: XPB Images

Un altro fallimento. Clamoroso. Il GP del Bahrain disputerà le qualifiche con lo stesso format che tutto il Circus ha criticato dopo il flop della Q3 di Melbourne, quando non c'erano più monoposto in pista da minuti quando è stata sventolata la bandiera a scacchi dalla direzione corsa australiana.

La FIA aveva lanciato una proposta che è stata portata ad un voto della F1 Commission oggi: l'idea di modificare solo la Q3 nel format a eliminazione, utilizzando per l'ultimo turno il vecchio sistema di qualificazione, sebbene le squadre in blocco si fossero espresse domenica scorsa per il ripristino del format del 2015 in toto, buttando a mare la novità voluta da Charlie Whiting.

Le istanze dei team non sono state seguite, perché Bernie Ecclestone e Jean Todt hanno spinto perché non si abbandonasse del tutto la qualifica con la formula dell'eliminazione, ma almeno un team principal ha deciso di "trombare" la soluzione di compromesso che è stata lanciata ieri dalla FIA.

Alla chiusura del voto che è avvenuta alle 17 è emerso immediatamente che non era stato raggiunta l'unanimità delle squadre, condizioni indispensabile per ottenere poi l'apporvazione del  Consiglio Mondiale della FIA.

Ciò significa che non c'è più spazio per cambiare le qualifiche della prossima gara in programma in Bahrain, mantenendo un format che è stato criticato proprio da tutti: appassionati, promotori, team principal e piloti.

Dopo la trasferta nell'Emirato arabo il tema tornerà in discussione per una ulteriore riflessione collegiale: ma senza unanimità non si cambierà proprio niente. Esattamente come oggi...

La Formula 1 ancora una volta rivela la sua incapacità di auto-riformarsi. Il "fallimento" arriva proprio il giorno dopo in cui l'associazione dei piloti, la GPDA, ha preso posizione sostenendo che è necessaria una riforma della governance della Formula 1.

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