Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Il pericolo di dare troppo peso ai team radio "clickbait" della F1

Dopo che Lewis Hamilton ha risposto agli articoli che lo etichettavano come "furioso" con la Mercedes per i suoi accesi team radio durante il Gran Premio di Russia, ha fornito un'istantanea di come la Formula 1 trasmettendo solo dei frammenti possa illuminare ma anche far travisare la situazione reale.

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Jerry Andre / Motorsport Images

"C****, amico, perché hai rinunciato a quella posizione? Non saremmo dovuti rientrare".

La sfuriata via radio di Lewis Hamilton verso il muretto della Mercedes ha dato vita ad un bel po' di polemiche dopo il Gran Premio di Turchia dello scorso fine settimana, aprendo a tante nuove interpretazioni del suo rapporto con la squadra.

Da un lato c'è chi ha suggerito che sia stato maleducato, rendendo pubblica la delusione per le scelte fatte a livello di strategia, che gli hanno impedito di conquistare un podio che era alla sua portata. Dall'altro, il dibattito ha sostenuto semplicemente che quei messaggi fossero solo parte integrante dell'intensità che si vive oggi nelle corse.

In F1, proprio come negli altri sport, i concorrenti si sfogano spesso nella foga del momento, mostrando emozioni che poi tendono a sparire una volta che viene meno l'adrenalina. Per la Mercedes e per Hamilton, una volta che si sono calmati gli animi, le esplosioni radiofoniche erano praticamente acqua passata quando è arrivato il momento di fare i bagagli e di dirigersi verso casa.

Hamilton stesso nella giornata di lunedì ha utilizzato i social media per esprimere una certa frustrazione riguardo a quelle testate che lo avevano etichettato come "furioso" con la squadra.

"Non aspettatevi mai che io possa essere sempre educato e calmo alla radio quando sto correndo", ha scritto. "Siamo tutti molto appassionati e nella foga del momento questa passione può venire fuori. E' così per tutti i piloti".

Lewis Hamilton, Mercedes W12 with  Peter Bonnington, Race Engineer, Mercedes AMG

Lewis Hamilton, Mercedes W12 with Peter Bonnington, Race Engineer, Mercedes AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

"Il mio cuore ed il mio spirito sono in pista, è il fuoco che brucia dentro di me che mi ha spinto fino a questo punto, ma è qualcosa di cui abbiamo già parlato e dimenticato, guardando avanti alla prossima gara. Oggi è un altro giorno per crescere come squadra. Ci rialzeremo".

I messaggi radio tra i piloti ed il muretto sono diventati una parte sempre più presente nella narrazione moderna della Formula 1. Possono aiutare a comprendere meglio ciò che sta succedendo in gara quando vengono trasmessi in televisione, ma possono anche finire completamente fuori dal loro contesto se vengono riprodotti con troppo ritardo.

E' importante infatti sottolineare che, poiché la maggior parte degli spettatori non ha accesso all'intero traffico radio per tutta la durata della gara, c'è già un processo selettivo dietro a quelli che gli vengono messi a disposizione sul feed internazionale. Si tratta solo di una piccola istantanea di tutto ciò che viene detto durante una gara.

Sono l'equivalente televisivo del clickbait: vengono tirati fuori selettivamente i momenti più drammatici di due ore di conversazione, con l'obiettivo di rendere l'evento più spettacolare ed il più accattivante possibile per gli spettatori della televisione.

Spesso i messaggi radio vengono proposti con un leggero ritardo, e a volte questo può portare a riprodurli in un momento in cui l'interpretazione degli stessi può essere fraintesa a causa del cambiamento degli eventi. Questo è il motivo per cui la Formula 1 dovrebbe avere la cura di garantire che ci sia un elemento di equità in ciò che viene mostrato.

E' già stato dimostrato che Netflix abbellisce la realtà con alcune drammatiche svrapposizioni di conversazioni radiofoniche con immagini che non mostrano il momento preciso in cui erano state dette quelle parole, quindi la Formula 1 deve fare attenzione a non riprodurre messaggio radio troppo al di fuori del loro contesto.

Per fare un esempio estremo, sarebbe completamente sbagliato mostrare in diretta l'azione di un pilota con un messaggio radio di un altro che dice: "Quel tipo è un idiota", se il messaggio fosse in realtà riferito ad un terzo pilota.

Lewis Hamilton, Mercedes W12, in the pits

Lewis Hamilton, Mercedes W12, in the pits

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La verità è che in realtà la maggior parte dei messaggi radio può essere piuttosto noiosa. Chi scrive ricorda di aver avuto modo di ascoltare per intero i messaggi radio di Lewis Hamilton durante il Gran Premio di Monaco, mentre era impegnato a difendersi da Max Verstappen. Quasi tutta la conversazione con il muretto era basata sul continuo messaggio "bandiera blu" che il pilota lanciava per fare in modo che la direzione gara avvisasse i doppiati di dargli strada. E questo non avrebbe aggiunto nulla alla diretta televisiva.

Alla fine, i momenti più interessanti arrivano quando sono le emozioni a prendere il sopravvento. Ciò che spesso non viene considerato sono lo stress e l'intensità del momento che vivono i piloti durante la gara. Specialmente in quei frangenti in cui la comunicazione con la squadra può essere vitale per vincere o perdere una gara.

Non dimenticate che, all'interno dei loro abitacoli, i piloti non sono particolarmente consapevoli di molto di quello che sta succedendo al di là di quello che possono vedere o sentire. A volte non hanno un indicatore del quadro generale di una gara o di ciò che stanno facendo i piloti che sono fuori dal loro campo visivo.

Nel caso di Hamilton, senza radio non avrebbe saputo che anche Charles Leclerc aveva adottato la sua stessa tattica, provando a rimanere in pista più a lungo con le gomme intermedie. Una strategia che però è fallita ed ha costretto il pilota della Ferrari a rientrare ai box ormai troppo tardi rispetto al momento ideale.

Inoltre, quello che ha fatto Hamilton con il suo reclamo via radio non è tanto diverso da quando Lando Norris ha detto al suo ingegnere di stare zitto durante le fasi conclusive del Gran Premio di Russia, quando i due stavano discutendo della possibilità di rientrare o meno per passare alle gomme intermedie.

Proprio come i calciatori inveiscono contro i loro compagni di squadra per un passaggio sbagliato o quando non centrano la porta, è comprensibile che anche i piloti possano vivere dei momenti di frustrazione quando le cose non stanno andando come avrebbero sperato. In effetti, queste situazioni sono comprensibili prendendo ad esempio il team radio di Kimi Raikkonen quando la sua borraccia ha iniziato a perdere acqua nell'abitacolo durante le prove in Turchia.

"Ho l'acqua che scorre nelle mie f****** scarpe", si è lamentato via radio. "Perché il vostro sistema per bere perde come ****".

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Più tardi poi ha aggiunto: "Come mai è così f*********** difficile fare le cose semplici? La parte più f*********** semplice di tutta la macchina e non riusciamo a farla funzionare".

Se fossi un meccanico Alfa Romeo, sarei piuttosto infastidito da una critica così inutile, che avrebbe potuto essere fatta in maniera decisamente migliore.

In definitiva, non importa cosa pensa il mondo esterno del tono e della natura dei messaggi radio. Il loro scopo non è quello di intrattenerci, né di fungere come portale di comunicazione tra i piloti e gli spettatori.

Invece, sono un semplice strumento che permette al pilota ed al muretto di parlare tra loro per cercare di ottenere la miglior performance possibile. Tutto ciò che va oltre a questo, è solo rumore.

Lewis Hamilton, Mercedes, with Toto Wolff, Team Principal and CEO, Mercedes AMG

Lewis Hamilton, Mercedes, with Toto Wolff, Team Principal and CEO, Mercedes AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Vettel: "Troppe gare rendono la F1 meno speciale"
Prossimo Articolo F1 2021: orari TV di Sky e TV8 del GP degli Stati Uniti

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia