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La Mongolia chiede alla FIA un'azione contro Verstappen

Lundeg Purevsure, ambasciatore mongolo dell'ONU ha scritto alla Red Bull per i commenti "razzisti e dispregiativi" di Max Verstappen durante il GP del Portogallo di Formula 1.

Max Verstappen, Red Bull Racing, in conferenza stampa

Max Verstappen, Red Bull Racing, in conferenza stampa

Mark Sutton / Motorsport Images

Dopo un contatto con Lance Stroll, avvenuto durante la seconda sessione di prove libere disputata sul circuito di Portimao, Verstappen ha espresso alla radio il suo disappunto per l'incidente.

Prlando con il suo ingegnere, Verstappen ha detto: "Ma questo str... è cieco? Che c... di problemi ha? Cristo santo, che ritardato! Ho dei danni, che mongolo!".

Nella giornata di venerdì, durante la conferenza che ha aperto il weekend di Imola, Verstappen ha ammesso che le sue parole quelle giuste e che non aveva intenzione di offendere nessuno, ma questo non è bastato, perché il gruppo Mongol Identity ha diffuso una lettera aperta, chiedendo delle scuse vere e proprie al pilota olandese.

Il governo mongolo ha anche inviato una lettera a Dietrich Mateschitz, CEO della Red Bull, ed una a Tobias Moers, CEO della Aston Martin, title sponsor del team, per esprimente il suo disappunto per le parole di Verstappen.

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In quella lettera, Purevsuren - che è anche l'ambasciatore della Mongolia alle Nazioni Unite - ha dichiarato di essere fiducioso che la FIA intraprenderà ulteriori azioni contro Verstappen.

"Mi rammarico per l'uso di un linguaggio razzista ed immorale da parte del pilota della Red Bull, Max Verstappen, durante le prove libere del Gran Premio del Portogallo del Campionato del Mondo di Formula 1, lo scorso 23 ottobre 2020", si legge nella lettera di Purevsuren.

"Lo sport è considerato un simbolo di unità in tutto il mondo e credo che non ci debba essere alcuna forma di discriminazione razziale in esso".

"Sostengo l'iniziativa 'We race as One' che la Formula 1 ha avviato contro il razzismo. Ma con quello che è successo in questo caso, dubito che questa iniziativa corrisponda alla realtà".

"Sono fiducioso che, al fine di prevenire il ripetersi di tali comportamenti non etici nello sport, la Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) prenderà provvedimenti contro Max Verstappen per il suo comportamento inaccettabile e per il suo ripetuto linguaggio razzista e dispregiativo contro qualsiasi gruppo etnico".

Il team principal Christian Horner ha detto alla BBC di non approvare la scelta linguistica di Verstappen e di averne parlato a Max internamente al team.

"Max non intendeva offendere" ha detto Horner. "Quelle cose sono state dette nella foga del momento, quando le emozioni erano a caldo".

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