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Il dubbio: quello della Ferrari è un episodio oppure una ripartenza?

In Mercedes sono rimasti stupiti dalle prestazioni della SF70H che ha conquistato una perentoria prima fila in Ungheria, mentre Hamilton ha collezionato gli errori di una giornata no. La Ferrari sembra risorta dopo le delusioni di Silverstone.

Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Sutton Motorsport Images

Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Conferenza stampa: il poleman Sebastian Vettel, Ferrari, il secondo qualificato Kimi Raikkonen, Ferr
Sebastian Vettel, Ferrari SF70-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H pit stop
Sebastian Vettel, Ferrari SF70-H
Mattia Binotto, Chief Technical Officer Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70-H
Sebastian Vettel, Ferrari arriva sulla sua Suzuki 750

La notte porta consiglio. Proverbio italiano, che riassume quanto segue: se durante la giornata ci si presenta una situazione difficile sulla quale è necessario prendere una decisione, una buona alleata può essere la notte. Non per dormirci su, in questo caso, perché nel box della Ferrari hanno lavorato, ed anche parecchio.

Nelle prove di venerdì avevamo visto in pista una SF70H che Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen faticavano molto a guidare. Nervosa in ingresso di curva, con continue correzioni che un pilota non vorrebbe mai fare.

Lo scenario non era dei più semplici, con un corposo menù di novità aerodinamiche da verificare. Tra prove incrociate (proseguite anche in FP3), ed un set up da adattare anche ai nuovi valori di carico aerodinamico, il lavoro da portare a termine dai tecnici sotto la guida di Mattia Binotto è stato non da poco.

Il verdetto è arrivato nel primo completato da Vettel nella sessione FP3, un giudizio che non ha lasciato spazio ad interpretazioni: “La monoposto va molto bene”.

Poco dopo il verdetto-bis da parte di Kimi. Che le Rosse potessero migliorare la performance non era impossibile da prevedere, ma che Vettel e Raikkonen si ritrovassero al volante di due missili, non era un pronostico così gettonato nella serata di ieri.

Invece la Ferrari è stata capace di tornare a monopolizzare la prima fila, come a Sochi e Monte Carlo. Un exploit imprevisto (forse non nel box del Cavallino, ma senza dubbi da chi era fuori) legato a diversi motivi. L’ottimo lavoro svolto dalla squadra, come già detto, l’aumento notevole della temperatura della pista (passata dai 33 gradi di venerdì ei 56 odierni) che di sicuro dà meno fastidio alla Ferrari che alla Mercedes, e, non ultimo, un Lewis Hamilton in giornata storta.

Tra la Q2 e la Q3 Vettel ha migliorato di 526 millesimi, tendenza confermata anche da Bottas e Raikkonen, ma non da Hamilton, che non è riuscito a ripetere il crono ottenuto in Q2. Lewis ha pasticciato nel primo run alla curva 4, e nel secondo tentativo ha commesso un errore nel primo settore. Trattasi di pomeriggio storto, cose che capitano anche a Hamilton.

“Nella sessione del mattino non ho avuto un buon feeling con la monoposto – ha spiegato Hamilton – ed abbiamo visto subito quanto la Ferrari sarebbe stata veloce in qualifica. Non c’era molto da fare se non prenderci la seconda fila, visto anche l’errore che ho commesso alla curva 4. Guardando alla gara, forse la strategia e la gestione delle gomme potranno essere delle variabili importanti, ma è indubbio che la Ferrari è molto in forma in questo weekend, ed in più su questa pista non ci sono molte opportunità di sorpasso”.

Una piccola tirata d’orecchi ad Hamilton è arrivata da parte di Toto Wolff:
“Dopo l’errore Lewis aveva un solo tentativo a disposizione. E quando hai solo un giro, è difficile tirare fuori tutto dalla monoposto, ed oggi era necessario tirare fuori proprio tutto dalla vettura per poter avvicinarsi alla prima fila”.

Un rimprovero che Hamilton di fatto ha confermato:
“E’ come quando si gioca a tennis e sprechi la prima battuta. Nella seconda si è molto più prudenti, ed è quello che mi è accaduto oggi. Se avessi ottenuto un 16”7 nel primo tentativo, avrei preso molti più rischi nel secondo”.

In Mercedes si sono riviste le espressioni che hanno ricordato il sabato di Monte Carlo, e la grande domanda che si pongono nel team campione del Mondo è se l’exploit della Ferrari va ricondotto alle caratteristiche di pista e temperatura, o se invece si tratta di un salto in avanti legato agli nuovi sviluppi tecnici.
“Al momento è difficile rispondere a questa domanda – ha commentato Hamilton – non ho la risposta. Abbiamo visto una monoposto che oggi si è confermata più adatta della nostra a questa pista, molto guidabili e con una buona trazione, come avevamo già visto a Monte Carlo”.

Ed è quello che si augura Hamilton…

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