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Il caso Ricciardo: troppe domande in cerca di risposta

L'australiano fuori dai punti a Monaco, pista dove ha sempre fatto la differenza. Il trasferimento di Daniel alla McLaren si sta rivelando una delusione, ma il doppiaggio che ha subito dal compagno di squadra, Lando Norris, è il segno che c'è qualcosa di grave che non quadra. Basterà cambiare il telaio della MCL35 M oppure dovrà cambiare stile di guida?

Daniel Ricciardo, McLaren MCL35M, lascia il garage

Daniel Ricciardo, McLaren MCL35M, lascia il garage

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Cosa succede a Daniel Ricciardo? L’australiano si era candidato a vincere il GP di Monaco con la McLaren e, invece, ha concluso la gara nel Principato con un deludente dodicesimo posto per giunta doppiato anche dal compagno di squadra, Lando Norris.

L’inglese ha collezionato il secondo podio della stagione che lo ha portato al terzo posto della classifica piloti dietro a Max Verstappen e Lewis Hamilton, ma davanti a Valtteri Bottas e Sergio Perez, due piloti che dispongono di monoposto top come Mercedes W12 e Red Bull RB16B.

Se l’avvio di stagione di Norris è stato sorprendente, l’inizio di Ricciardo con la squadra di Woking è stato quanto meno imbarazzante. E dire che l’australiano 31enne è stato ingaggiato da Zak Brown e Andreas Seidl dalla Renault con l’intenzione di far crescere la squadra e riportare la nobile decaduta al ruolo di top team.

Daniel a Monte Carlo ha sempre fatto la differenza: due pole, una vittoria, un secondo posto solo perché la Red Bull, squadra dell’epoca, aveva sbagliato il pit stop. Con la MCL35 M, invece, non riesce a cavare un ragno dal buco: già in qualifica ha fallito il passaggio alla Q3 che al compagno di squadra è riuscito in scioltezza.

La situazione sta diventando allarmante: sono trascorse cinque gare e solo in Spagna sembrava che ci fosse stato un risveglio di Ricciardo che, invece, è nuovamente sprofondato su una pista come Monaco che avrebbe dovuto esaltare il suo talento.

Cosa sta succedendo a Daniel? “Le differenze si vedono – ha spiegato l’australiano – ovviamente posso capire dove Lando è più veloce di me, ma non riesco a fare la stessa cosa con il feeling che ho in macchina. Portare velocità in certe curve, frenare dove frena lui, per me è impossibile, ovviamente continuerò a lavorarci, ma sento che questo fine settimana è stato così difficile ed il margine così ampio da voler staccare la spina per qualche giorno. In questo momento non serve andare avanti con le analisi, non se ne esce, è una situazione che ho già vissuto in passato e non voglio riviverla”.

Il paradosso è che quando è in macchina ha la percezione di andare forte, ma poi quando guarda il cronometro e, soprattutto, il distacco da Norris gli cadono le braccia. E non è un bel segno, perché evidenzia l’incapacità di trovare delle soluzioni.

Ricciardo ha 24 punti iridati nel carniere, meno della metà di Lando che ne vanta 56: è sempre entrato nella top 10 tranne che sulla pista del Principato dove si aspettava di portare a casa un bottino importante e, invece, è rimasto a mani vuote.

La McLaren non può pensare di difendere il terzo posto nel mondiale Costruttori dagli attacchi della Ferrari che può fare affidamento sulla spinta dei due piloti (Charles Leclerc e Carlos Sainz): Norris da solo non può reggere l’urto con le due punte della Scuderia. La squadra di Woking ha bisogno anche di Ricciardo.

Daniel è parso in difficoltà come tutti gli altri piloti che hanno cambiato squadra nel 2021, ma se Carlos Sainz, Sergio Perez e Sebastian Vettel hanno dato segni di ripresa, non si può dire altrettanto per Fernando Alonso e l’australiano.

Qualcuno ipotizza che a Baku ci possa essere un cambiamento di telaio per Ricciardo: di solito questo è il tentativo estremo per dare una scossa a un pilota in crisi. E del resto il giro preso a Monte Carlo dal compagno di squadra, davvero non si giustifica. Le differenze di prestazione sono così macroscopiche da far pensare che ci sia qualcosa di grosso che non torna. Ma stando alle indiscrezioni che filtrano dalla squadra i verdetti che emergono dalle telemetrie sono impietosi.

Ricciardo soffre in modo particolare l’inserimento in curva della MCL35 M: nessuno può contestare a Daniel che non sia stato sempre un gran staccatore in frenata, eppure sulla McLaren non riesce a ripetere ciò che con una certa facilità riesce a Norris.

Magari la sostituzione della scocca verrà attuata per togliere tutti i dubbi (e gli alibi), ma c’è chi insinua che ci sia anche un problema legato allo stile di guida di Ricciardo che poco si adatta alle caratteristiche della McLaren. L’australiano analizzando i grafici delle telemetrie avrebbe ben compreso che dovrebbe cambiare il suo approccio alla macchina: facile a dirsi, ma molto complicato da realizzarsi, per un pilota che non è più di primo pelo.

La guida deve essere istintiva, naturale: se si deve “pensare” per forzare il proprio stile tutto diventa terribilmente difficile, ma la MCL35 M ha bisogno di non essere strapazzata. La differenza non emerge tanto nei curvoni veloci, quanto nelle curve lente dove si rischia di perdere molto tempo.

In McLaren hanno un gran bisogno di un Ricciardo in spolvero: gli concedono tempo per ritrovare quel feeling mai trovato con la monoposto di Woking. Anche l’avvio del primo anno in Renault nel 2019 non era stato entusiasmante, ma poi Daniel, non appena si è impossessato della squadra, ha cambiato passo.

È difficile credere che un pilota esperto e scafato come l’australiano, che ha dovuto fare i conti con gente come Sebastian Vettel e Max Verstappen, possa sentirsi un pesce fuor d’acqua alla McLaren, anche se la squadra di Woking sembra plasmata intorno al suo pupillo, Lando Norris.

La crisi non sembra acuirsi per i rapporti umani che sembrano ottimi, ma per problemi puramente tecnici. Il tempo dirà quando saranno risolti, perché statene certi è solo questione di tempo.

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