Il caso Renault: Abiteboul minaccia di ritirare l'offerta dei motori alla Red Bull
Il CEO di Renault Sport F1 non è disposto ad aspettare il GP d'Austria per avere una risposta dalla Red Bull sulla scelta del motore, visto che l'alternativa è la power unit Honda.
Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal, Alain Prost, Renault Sport F1 Team Special Advisor and Cyril Abiteboul, Renault Sport F1 Managing Director
Il motore Renault ha fatto indubbiamente un salto in avanti: vedere la Red Bull di Max Verstappen ad appena 173 millesimi dalla pole position di Sebastian Vettel con la Ferrari su una pista veloce con ben quattro rettilinei qualcosa vorrà pur dirlo.
Per la prima volta la power unit di Viry Chatillon ha usato il “bottone magico” in qualifica e le RB14 hanno pagato in gara più che altro una scelta sbagliata di gomme al via, sebbene l’olandese abbia finito il GP accalappiando la Mercedes di Valtteri Bottas in crisi con i consumi.
Cyril Abiteboul allora ha voluto battere il ferro finché è caldo: il CEO di Renault Sport F1 ha fatto capire che il temporeggiare della Red Bull per decidere quale sarà il motore della monoposto di Adrian Newey non gli sta bene, perché è arrivato il momento di fare delle scelte.
Originariamente una risposta doveva essere data entro il mese di maggio, ma poi Christian Horner e Helmut Marko si sono presi un altro mese di tempo, per spostare la data fatidica al GP d’Austria, la gara di casa di Dietrich Mateschitz, padrone Red Bull.
La strategia della Red Bull è palese: vuole utilizzare Canada e Francia per raccogliere dei dati di confronto tra i nuovi motori Renault e Honda, entrambi introdotti a Montreal in questo fine settimana.
A Milton Keynes sono attratti dall’idea di diventare un team ufficiale Honda: avrebbero i motori gratis, oltre a un sostegno economico, anziché dover pagare la fornitura alla Renault. Non solo, ma potrebbero uniformare i progetti con la Toro Rosso dando luogo a una collaborazione tecnica simile a quella fra la Haas e la Ferrari.
Insomma, in ballo non ci sono solo le prestazioni (a favore dell’unità Renault), ma una barcata di soldi, in attesa che nel Circus si affacci la Porsche nel 2021.
"Immagino che abbiano tutte le informazioni di cui hanno bisogno, non vedo perché dovranno ritardare ulteriormente la oro decisione", ha detto Abiteboul a Motorsport.com.
"Come da contratto, il termine era il 15 maggio, e poi abbiamo accettato di estenderlo un po’ sulla scia di 12 anni di buona collaborazione. Ma oltre una certa soglia non si può andare, altrimenti saremo noi a ritirare l’offerta che gli abbiamo fatto”.
“Volevano vedere come va il nostro motore nuovo e quello Honda a Montreal? Adesso hanno tutte le informazioni, non vedo assolutamente alcun motivo per ritardare ulteriormente una decisione. Non possiamo aspettare oltre perché dobbiamo produrre i componenti e non sappiamo per quante squadre…".
Abiteboul è quanto mai chiaro:
"Siamo già indietro con i nostri programmi, ed è la Renault a decidere i tempi, non la Red Bull. Un fatto è certo: non potremo aspettare il GP d’Austria per avere una risposta”.
Dopo la sparata il manager francese ha aggiunto che se la Red Bull vorrà lottare per il mondiale nei prossimi due anni dovrà avere il motore Renault e farà tutto il possibile per tenersi i “bibitari”.
Fredda la replica di Marko…
“Non posso dirvi nulla fino all'Austria, avremo fatti nuovi che stiamo aspettando e vogliamo essere pronti a prendere la decisione giusta…". Già fatto con la Honda?
Informazioni aggiuntive di Adam Cooper
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