Horner: "Max sarà legato alla Red Bull Racing per molti anni"
Il team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, spiega con chiarezza che non è stato il crash di Sochi a determinare il ritorno di Kvyat alla Toro Rosso. Il manager inglese ha voluto togliere Verstappen dal mercato.
Foto di: Red Bull Content Pool
Era dalle stagioni dei titoli Mondiali a raffica della Red Bull che non si assisteva ad un così grande interesse per una conferenza stampa del giovedì di Christian Horner. E non poteva essere altrimenti, visto il clamore generato dallo scambio di volanti tra Daniil Kvyat e Max Verstappen.
Mentre il team principal della Red Bull Racing rispondeva alle domande dei giornalisti (con una certa trasparenza non proprio usuale in Formula 1) alle sue spalle è passato più volte Verstappen indossando la sua nuova tuta Red Bull. Il tutto a qualche metro di distanza da Daniil Kvyat (i due team nelle tappe Europee del Mondiale condividono l’hospitality). Ma l’attenzione è rimasta su Horner e le sue risposte.
La prima domanda non può che essere questa: quali motivi hanno portato a questa decisione?
“Naturalmente molte persone giudicano la decisione che abbiamo preso dura o ingiusta. Ma la Red Bull va vista come un’unica realtà. Abbiamo quattro monoposto in Formula 1, tra Red Bull e Toro Rosso, e al momento sono quattro sedili abbastanza competitivi".
"Allo stesso tempo abbiamo moltissime informazioni sui nostri piloti, visto che provengono dal programma Red Bull Junior. Possiamo vedere come crescono, come approcciano le problematiche grazie ai simulatori, e ovviamente valutiamo le loro prestazioni in pista. Complessivamente abbiamo una mole di dati enorme, e sulla base di queste informazioni siamo giunti alla conclusione che Daniil sta soffrendo un po’ rispetto al sua compagno di squadra".
"Non abbiamo contratti che legano il pilota ad una delle due squadre, quindi, piuttosto che rimandare questa decisione, abbiamo deciso di intervenire in vista della stagione europea, nella speranza che possa essere efficace per i due piloti. Sia Verstappen in Red Bull, che Daniil in Toro Rosso”.
Quanto ha pesato l’incidente avvenuto a Sochi nella vostra decisione?
“L'incidente in Russia da molte persone è stato visto come un motivo decisivo. Ma in realtà queste decisioni non si prendono sulle considerazioni di una singola gara. Avremmo potuto attendere fino a dopo i test di Silverstone, ma alla fine abbiamo deciso diversamente".
"Entrambi i piloti sono stati in fabbrica venerdì della scorsa settimana per il solito test al simulatore. Può sembrare strano per un'altra squadra, ma Red Bull di fatto ha quattro monoposto in Formula 1, e questa situazione ci permette di avere una flessibilità che ci consente di gestire al meglio i nostri piloti”.
Avete pensato anche alla possibilità che altre squadre potessero aver messo gli occhi su Verstappen?
“Ovviamente si. Max Verstappen è uno dei migliori giovani emergenti in Formula 1, ed è naturale che altri team abbiamo mostrato interesse per un pilota che sta dimostrando grandi capacità e talento. Credo che la nostra decisione abbia risolto ogni timore di mercato per quanto riguarda i piloti Red Bull”.
Le dispiace per Kvyat?
“È una decisione dura, e mi dispiace. Si può dire che da questo Gran Premio Daniil non è più alla guida di una Red Bull, ma crediamo ancora in lui. Spendiamo molti soldi per il programma Toro Rosso, e se non avessimo fiducia nelle sue capacità, non sarebbe rimasto nel nostro gruppo. Credo che Daniil possa ritrovare fiducia e forma, e possa ripartire da li”.
La porta Red Bull è ancora aperta per lui?
“Abbiamo dimostrato che tutto è possibile. I contratti che hanno permesso alla squadra di spostare i driver prima di questo weekend, potrebbero consentirlo anche in futuro”.
Avete rinnovato il contratto di Verstappen?
“Non ho intenzione di entrare nei dettagli, ma la risposta è sì. E di sicuro Max è legato a questa squadra per molti anni”.
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