Horner: "Le vetture clone? Un bene per la Formula 1"
Il team principal della Red Bull ha guardato con favore a quanto fatto dalla Racing Point per consentire ai team più piccoli di essere maggiormente competitivi.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Quando la Racing Point RP20 è stata svelata sul tracciato di Barcellona in occasione della prima giornata dei test invernali, non sono mancate le polemiche per un design praticamente identico a quello della Mercedes del 2019.
Alcuni team hanno espresso il proprio disappunto per una vettura clone dell’auto campione del mondo, ma secondo Christian Horner l’idea seguita dalla Racing Point può essere positiva per aiutare i piccoli team ad essere maggiormente competitivi.
“Credo che le collaborazioni abbiano senso, altrimenti come potrebbero gareggiare team come Alpha Tauri, Racing Point, Haas ed Alfa Romeo se non potessero acquistare componenti come sospensioni e cambio?”.
“Ovviamente alcune squadre sembrano essere andate più avanti nella clonazione rispetto ad altre, ma finché questa è conforme alle regole non ho particolari problemi a riguardo”.
“Per Liberty questo crea una griglia più competitiva, mentre per i team rende la Formula 1 più accessibile. Naturalmente non si vogliono 10 auto che sembrano tutte uguali, ma penso che ci siano elementi della vettura che sono trasferibili, come le sospensioni e i cambi, che hanno molto senso”.
Nonostante quanto fatto dalla Racing Point non abbia violato il regolamento, il capo del team McLaren, Andreas Seidl, ha chiesto dei controlli più severi per fare in modo che siano rispettate le regole nell’ambito delle collaborazioni.
“Ad essere onesti penso che le regole siano abbastanza chiare su ciò che è permesso e ciò che non è permesso e naturalmente è importante che già quest’anno queste regole siano rispettate”.
“Ci sono limitazioni per ogni squadra su ciò che è permesso fare, ad esempio per l’utilizzo del CFD o in termini di ore in galleria del vento. Suppongo che questi aspetti siano strettamente sorvegliati al momento così da impedire che una squadra svolga un lavoro trasferito poi ad un altro team. Questo, chiaramente, non rientrerebbe nel regolamento”.
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