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Horner: "Ecco come cercheremo di far disputare il GP d'Austria"

Il team principal della Red Bull sottolinea gli sforzi del marchio bibitaro nell'organizzazione della gara di F1 a inizio luglio. Il Red Bull Ring potrebbe ospitare addirittura 3 gare.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Da una parte c’è la Formula 1, che spinge al massimo per tornare in pista il prima possibile, dall’altra le diverse autorità delle nazioni su cui il Circus dovrebbe far tappa. In mezzo, sul tavolo di confronto, ci sono tante problematiche inedite, da affrontare senza molto tempo a disposizione, ma che non sembrano però scoraggiare Liberty Media, FIA e le squadre.

Al momento si naviga a vista, e all’orizzonte c’è Spielberg, che il 5 luglio dovrebbe (condizionale d’obbligo) ospitare il Gran Premio d’Austria. Nei numerosi meeting in video-conferenza che si sono tenuti nelle ultime settimane tra le parti in causa, si sono analizzati tutti gli ostacoli da superare per poter tornare in pista sul Red Bull Ring, e per la prima volta abbiamo una voce ufficiale, Christian Horner, che ha rivelato a Motorsport qual è il progetto di base che potrebbe portare all’avvio del Mondiale 2020.

“Red Bull si sta impegnando molto per consentire alla stagione di partire – ha spiegato Horner - uno sforzo enorme che coinvolge il circuito di proprietà del nostro gruppo. Questo consente di controllare direttamente alcuni aspetti, ma c’è anche un grande lavorando con le autorità locali e il governo, su tematiche come il monitoraggio del personale che dovrà essere in pista, i test, le restrizioni che saranno sul posto, tutto sarà molto rigoroso”.

Il personale sarà ridotto al minimo, le indicazioni riportano al massimo 60 persone di personale tecnico, e una quindicina per tutti gli altri ruoli. Non ci saranno i motorhome ed il relativo personale, né attività di marketing ed uffici stampa (forse in questo ruolo sarà ammessa una persona per squadra).

“Si creerà un gruppo ristretto di persone – ha proseguito Horner - probabilmente ogni squadra sarà in pista con meno di 80 persone che dovranno viaggiare insieme ed alloggiare nello stesso hotel, senza avere contatti con altre squadre e senza interagire con la comunità locale. Ci saranno diverse procedure da rispettare, saremo sottoposti a screening, e tutto sarà un po' diverso, non vedremo certo il format abituale che abbiamo sempre visto nei weekend di gara, perché oggi l’obiettivo è mettere in campo tutte le precauzioni possibili per tutelare il personale”. È probabile anche che le squadre saranno chiamate a effettuare un primo test ‘tampone’ COVID-19 prima della partenza, per agevolare l’ingresso una volta giunti nel paese ospitante, ma non si esclude che anche le autorità locali possano procedere a test sul campo se lo riterranno opportuno.

Il lavoro è focalizzato sull’Austria, ma se gli esiti saranno positivi quello che attende la Formula 1 sarà un vero e proprio tour-de-force per provare a disputare almeno quindici Gran Premi. Una sfida logistica non indifferente per le squadre. “Credo che saremo chiamati ad affrontare anche tre weekend di gara consecutivi – ha confermato il team principal della Red Bull - spero non quattro, ma Liberty Media sta cercando il modo di mettere in piedi un calendario e oggi non è un’operazione semplice. Sperano di riuscire a disputare dalle 15 alle 18 gare, ed oggi sembra un’operazione ambiziosa, ma bisogna sempre avere degli obiettivi”.

“Il Gran Premio d’Austria sarà un passaggio cruciale – ha concluso Horner - se questo modello organizzativo ci consentirà di ricominciare, penso che diventerà un esempio da seguire per gli altri circuiti che vogliono ospitare il Mondiale nel 2020. Sono certo che gli appassionati di Formula 1 saranno a dir poco contenti se ci riusciremo, oggi la gente è chiusa in casa senza eventi sportivi in diretta, e sappiamo che il mondo dello sport è una forma di intrattenimento che ha un ruolo positivo nel consentire alla gente di avere un po' di svago”.

Informazioni aggiuntive di Jonathan Noble

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