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Horner: "Crash di Max costa 1,8 milioni. Pena a Lewis leggera"

Christian Horner torna a parlare dopo i fati del Gran Premio di Gran Bretagna, affermando che il team di Milton Keynes valuta ancora se chiedere la revisione della penalità inflitta a Hamilton dopo l'incidente alla Copse con Verstappen. Ma non solo...

La RB16B incidentata di Max Verstappen

Ha atteso qualche giorno, ma l’attesa replica di Christian Horner alle dichiarazioni rilasciate da Toto Wolff è arrivata nella serata di ieri. Il team principal della Red Bull ha replicato punto su punto, rivelando anche la possibilità di richiedere alla FIA la revisione di quanto accaduto a Silverstone, ritenendo la sanzione inflitta a Hamilton troppo mite considerando la gravità dell’incidente avvenuto domenica scorsa.

“Non è un segreto che abbiamo subito pensato, e lo crediamo ancora, che a Lewis sia stata inflitta una penalità leggera considerando il tipo di incidente – ha confermato Horner – e per questo stiamo esaminando tutti i dati, visto che abbiamo diritto a poter richiedere una revisione. Pertanto, stiamo ancora esaminando le prove e considerando tutte le nostre opzioni a disposizione. L'altro fattore significativo è l’impatto dell’incidente sul budget cap, visto che il costo che sosteniamo è di circa 1,8 milioni di dollari, una cifra che ha comporta enormi conseguenze sul nostro budget”.

Inappropriata la celebrazione post-gara

Horner ha confermato il suo giudizio sui festeggiamenti di Hamilton e la Mercedes subito dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio di Gran Bretagna, celebrazione avvenuta mentre Verstappen era in ospedale per controlli: “Sono ancora deluso dal livello di festeggiamenti visti dopo la gara, il team Mercedes era a conoscenza della gravità dell'incidente di Max, visto che era stato ampiamente riportato il suo ricovero in ospedale per la necessità di ulteriori controlli”. “È impensabile non informare il proprio pilota della situazione – ha sottolineato Horner riferendosi all’operato della Mercedes - soprattutto per tutelarlo nel caso in cui non dimostri la necessaria moderazione nel festeggiare, e parliamo di un incidente per il quale il pilota in questione è stato penalizzato”.

Quello visto a Copse non è il solito Hamilton

In merito alla dinamica di quanto avvenuto nel primo giro del Gran Premio di Gran Bretagna, l’analisi della Red Bull punta soprattutto su un aspetto, ovvero che alla velocità con cui ha approcciato la curva, Hamilton non sarebbe stato in grado (anche senza contatto) di coprire la solita traiettoria, finendo lungo rispetto alla linea abituale.

“Copse è incredibilmente veloce – ha ribadito Horner - e come può confermare qualsiasi pilota, è una curva da rispettare. Osservando l'incidente, si nota che Max approcciando la Copse ha impostato una traiettoria più larga rispetto a quella che aveva Leclerc quando Hamilton lo ha superato nelle fasi successive di gara. Lewis ha frenato tardi, scavalcando la curva e viaggiando a una velocità tale da non poter raggiungere il punto di corda. La sua traiettoria attraverso la curva mostra che non avrebbe mai superato Max, e si è visto dopo l’incidente che è andato molto largo rispetto alla solita traiettoria”.

“Se Max fosse riuscito a superare Copse – ha specificato Horner - non credo che Hamilton lo avrebbe rivisto quel pomeriggio, si era già visto nella Sprint Race del giorno precedente. Non importa quanto esperto o talentuoso sia un pilota, quello di domenica è stato un momento di estrema pressione per Hamilton in chiave campionato. Da essere preda è diventato cacciatore, ed il tutto di fronte al suo pubblico che lo aveva già visto sconfitto il giorno precedente. Sappiamo tutti che queste situazioni possono far emergere uno stile di guida diverso, non usuale per un campione del mondo, ed è in questi momenti che vediamo aumentare il rischio”.

I Commissari Sportivi non vanno influenzati

Un altro episodio che ha innescato polemiche durante il Gran Premio di Gran Bretagna è stata la presenza di Toto Wolff nella sala del collegio dei Commissari Sportivi mentre era in corso la valutazione su quanto accaduto alla Copse. “È stato Michael Masi a invitarmi ad andarci per chiarire la nostra posizione”, si è difeso il team principal della Mercedes, circostanza confermata dalle comunicazioni radio tra Wolff e Masi trasmesse anche dalle televisioni, ma Horner non ci sta.

“Michael Masi è il Direttore di Gara della FIA – ha chiarito - è il punto di riferimento delle squadre, il nostro arbitro. Possiamo esporgli il nostro punto di vista via-radio, e poi sta a lui decidere se chiedere o meno l’intervento dei Commissari Sportivi. Gli Steward sono, e sono sempre stati, un organismo totalmente indipendente, e durante le sedici stagioni e mezzo in cui sono stato Team Principal, non sono mai entrato nella loro stanza nel bel mezzo di una gara o di una sessione di prove”.

“Domenica scorsa attraverso l’audio televisivo ho appreso che Toto stava recandosi dai Commissari Sportivi, portando con sé le informazioni che aveva cercato di inviare via email a Masi, ed il tutto prima che si pronunciassero su un’eventuale penalità. È un po' come cercare di fare pressione su una giuria mentre emette il suo verdetto finale. Gli Steward sono rinchiusi nella loro sala per assicurarsi di essere isolati da influenze esterne, ed è così che devono arrivare alle proprie conclusioni. Quindi, avendo sentito che Toto stava facendo pressioni sugli steward, li ho raggiunti e ho sollevato il punto che nessuno di noi avrebbe dovuto essere in quella sede, e che non era appropriato che qualcuno interferisse mentre era in corso il processo decisionale. È anche spiegato nel codice sportivo che un comportamento del genere non è accettabile, e sono contento che la FIA abbia chiarito che questo tipo di situazioni non saranno più tollerate in futuro, proprio perché potrebbero spingere gli steward a prendere una decisione che non è del tutto equa o imparziale”.

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