Horner: "C'è un handicap motore: Honda e Renault ormai si equivalgono"
Per il team principal della Red Bull la scelta di passare alla power unit giapponese è giusta perchè: "Con la Renault è sempre la stessa storia ogni anno, mentre dalla Honda vediamo dei buoni passi avanti".
Foto di: JEP / Motorsport Images
Nell’arco di sette giorni la Red Bull è passata dal trionfo sul Red Bull Ring ad un weekend sotto tono sul circuito di Silverstone. Il bilancio finale, che ha visto ritirato Max Verstappen e solo quinto Daniel Ricciardo, rispecchia un fine settimana da dimenticare, e come spesso accade in questi casi in casa Red Bull, sia i piloti che i rappresentanti della squadra non si sono fatti problemi ad indicare nella power unit Renault il motivo della débâcle.
I dati relativi alle velocità massime confermano questa analisi, ma anche i tempi sul giro sono stati molto indicativi. Dopo dieci giri di gara Verstappen, terzo, ha accusato già undici secondi di ritardo da Sebastian Vettel, e solo le safety car hanno impedito a Ricciardo di transitare sotto la bandiera a scacchi con un distacco vicino al minuto.
Se la Red Bull aveva ancora timide speranze di poter dire la sua in chiave campionato (il punteggio pre-Silverstone glielo consentiva) dopo il Gran Premio di Gran Bretagna sia Verstappen che Ricciardo devono mettersi il cuore in pace.
Fuori dalla lotta iridata
Arriveranno probabilmente altri successi di tappa, ma solo sulle poche pista amiche rimaste in calendario, per il resto saranno gare in difesa in attesa di circostanze impreviste da provare a prendere al volo. Speranze che si riducono sempre più a causa dei passi avanti di Mercedes e Ferrari sul fronte telaio (dove la Red Bull non è comunque inferiore alla concorrenza) ma, soprattutto, a causa di una Renault che, dopo i proclami che hanno preceduto l’ultima evoluzione vista a Montreal, è sembrata pagare molto sul fronte dell'affidabilità. Da qui una possibile decisione di spremere meno il motore, ed in effetti a Silverstone i cavalli sono sembrati pochi rispetto alle attese.
Sull’onda dello sconforto legato al pessimo fine settimana inglese, Verstappen è andato un po' oltre, parlando di un gap di potenza di 70-80 cavalli. Un valore molto probabilmente eccessivo, che non sarà di certo piaciuto agli uomini Renault, ma il ritardo comunque c’è...
“Sui rettilinei domenica scorsa sembravamo una categoria diversa rispetto a Ferrari e Mercedes”, ha commentato Max, e quando gli è stato chiesto se si sentisse come Alonso ai tempi dello storico team-radio “Questo è un motore da GP2”, Verstappen ha risposto con un secco: “Si”.
Non molto distante è anche la linea di Christian Horner, che ha sottolineato come la decisione di passare il prossimo anno alla power unit Honda sia stata quella giusta.
“È il momento di cambiare – ha confermato il team principal della Red Bull – abbiamo visto molto chiaramente il livello a cui sono arrivati Mercedes e Ferrari, ed il divario che accusano Honda e Renault ormai è lo stesso. Crediamo però che la Honda stia lavorando molto per colmare il gap, crediamo veramente in ciò che hanno in cantiere. Con la Renault è sempre la stessa storia, anno dopo anno, ma nel caso della Honda vediamo dei buoni passi avanti, quindi sono convinto che sia stata la scelta giusta”.
Al contrario di Verstappen, Horner non ha voluto quantificare in un numero il deficit di potenza che separa la power unit Renault da Ferrari e Mercedes:
“Non conosco esattamente la quantità di cavalli, ma se perdi più di un secondo al giro, allora sai che è molto”.
Ricciardo a Hockenheim cambia power unit
Nel prossimo appuntamento ad Hockenheim dovrebbe tirare un sospiro di sollievo Ricciardo, che dopo il vittorioso weekend di Monte Carlo ha accusato diverse noie al suo motore e sembra avere meno performance anche rispetto a Verstappen.
L’australiano dovrebbe essere in pista con un motore nuovo, ma se sarà confermata la sostituzione della sua power unit, Ricciardo inizierà a scontare le prime penalità stagionali sulla griglia di partenza tedesca, essendo già al limite di tutte le componenti dopo sole dieci delle ventuno gare in calendario.
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