Honda: c'è un importante contributo dei giapponesi nella vittoria di Verstappen
La power unit Honda è stata quella che ha sofferto di meno il caldo, consentendo alla Red Bull di mantenere la RB15 molto chiusa per avere un vantaggio aerodinamico. E il motore Honda, parco nei consumi, ha permesso a Max di tirare più di quanto sia stato concesso a Leclerc.
Max Verstappen, Red Bull Racing, prima posizione, versa Champagne su Toyoharu Tanabe, F1 Technical Director, Honda
Glenn Dunbar / Motorsport Images
Il 27 settembre 2015 la Honda subì una delle umiliazioni più dolorose della sua storia sportiva. Nel Gran Premio di casa, a Suzuka, Fernando Alonso si aprì via radio equiparando la performance della sua power unit con quella di un “GP2 engine”, un motore della categoria GP2.
I giapponesi non hanno mai voluto replicare e commentare, come prevede la loro cultura, e tutti gli sforzi sono stati indirizzati per trovare la via d’uscita in un tunnel che ad un certo punto è sembrato essere cieco.
Meno di quattro anni dopo quella domenica di settembre sono arrivati al successo, interrompendo un digiuno di 13 anni, il tempo trascorso tra la vittoria di Jenson Button nel Gran Premio d’Ungheria 2006 e il successo conquistato ieri a Spielberg da Max Verstappen.
Non è un caso che la Red Bull abbia voluto far salire sul podio in rappresentanza della squadra proprio Toyoharu Tanabe, responsabile del programma Honda Formula 1.
Quando Christian Horner e Helmut Marko hanno informato l’ingegnere giapponese che sarebbe stato lui a raggiungere Verstappen per la premizaione, Tanabe-san è rimasto di sasso:
“Non me lo aspettavo, e posso dirvi che non avevo idea di cosa fare. Sono arrivato per ultimo nella stanza che immette sul podio e ero indeciso se entrare o meno visto che sentivo già iniziato l’inno nazionale… Mi sono affacciato e ho visto Gerhard Berger, che si è subito congratulato con me, e a quel punto sono andato al mio posto”.
La power unit giapponese ha avuto un ruolo determinante nel successo conquistato ieri da Verstappen. Tutti i motoristi nel weekend di Spielberg hanno dovuto affrontare lo spinoso problema del surriscaldamento (la causa principale del fine settimana sotto tono della Mercedes) e la Honda si è confermata la power unit migliore su questo fronte.
La Red Bull ha dovuto ‘aprire’ di meno la sua monoposto (a beneficio del rendimento aerodinamico) ed anche sul fronte consumi Verstappen ha avuto vita facile, visto che nel giro 42 il suo ingegnere di pista, Giampiero Lambiase, gli ha comunicato via-radio “go for it”, ovvero spingi quanto vuoi.
“La partenza di Max, come abbiamo visto, non è stata delle migliori – ha spiegato Tanabe – ma dopo il primo terzo di gara il passo era molto buono e ho iniziato a credere che ci saremmo affacciati nelle prime posizioni. Poi Max negli ultimi giri è stato fantastico, ed abbiamo vissuto una giornata che ricorderemo per molto tempo".
"Onestamente non mi aspettavo questo risultato, nelle gare precedenti la Mercedes si era confermata fortissima, e solo in alcune occasioni siamo stati all’altezza della Ferrari. Ma oggi non possiamo che essere contenti del lavoro svolto, e vi dico che… un po' sono sorpreso”.
Verstappen sul podio ha reso omaggio alla Honda mostrando con orgoglio il logo della casa giapponese sulla sua tuta, e lo stesso Max nella conferenza stampa successiva alla premiazione ha confermato che questo successo cancella ogni possibile dubbio sulla bontà del progetto Red Bull-Honda.
“È un risultato che incoraggia tutti i membri del nostro team di sviluppo – ha proseguito Tanabe - all’inizio della stagione vedavamo un grande gap nei confronti di Mercedes e Ferrari, ma abbiamo fatto dei passi avanti. Oggi tutto è andato per il meglio, ma non posso certo garantire che sarà sempre così. Dobbiamo continuare a spingere molto per avere la certezza di essere forti con continuità, è quello il nostro obiettivo”.
Il prossimo passo per i tecnici giapponesi sarà un’evoluzione mirata a ridurre il gap in qualifica che ancora pagano nei confronti di Ferrari e Mercedes.
“Spingiamo sempre di più – ha confermato Tanabe – non è facile raggiungere i livelli assoluti. Ma il prossimo aggiornamento potrebbe confermare un buon passo avanti. Quando lo porteremo in pista? Questo non posso dirvelo…”.
Terminata la conferenza stampa si è notata chiaramente la commozione ancora viva tra gli ingegneri giapponesi che in tutte le gare sono in pista al seguito di Red Bull e Toro Rosso. Un’esultanza composta, la loro, ma le lacrime di commozione sono un linguaggio universale.
Prima dei saluti viene così posta a Tanabe un’ultima domanda: terrete il trofeo che avete ricevuto sul podio?
“In teoria i trofei sono della squadra (Red Bull) , ma… contatteremo i responsabili del Red Bull Ring e chiederemo una repliche quanto prima!”.
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