Hill: "Rifiutai Stewart nel 1997 perché non volevo rischiare"
Il britannico ricorda quando lo scozzese fece di tutto per ingaggiarlo per il suo team, ma ricevendo un no con approdo successivo alla Arrows.
Foto di: Sutton Motorsport Images
Damon Hill ha ammesso tutto il suo dispiacere per aver declinato l'offerta di correre per Jackie Stewart nel 1997, spiegando però che approdare ad un nuovo team di F1 sarebbe stato troppo rischioso.
A fine 1996 la Williams scelse di non rinnovare con l'inglese, preferendo la coppia Heinz-Harald Frentzen/Jacques Villeneuve, per cui le opzioni per l'anno seguente non erano tante sul tavolo e alla fine il Campione di quell'anno firmò con la Arrows, che sotto l'effige Footwork aveva totalizzato un solo punto fin lì.
Hill fu contattato da Stewart, che assieme al figlio Paul stava mettendo in piedi la Stewart Grand Prix assieme alla Ford nel 1997. Lo scozzese nella sua autobiografia ha scritto che Hill era in cima alla lista dei piloti che avrebbe voluto con sè, ma senza mai raggiungere un accordo.
Parlando a 'The Mindset of Champions', evento di Ignition Human Performance che si tiene in collaborazione con Motorsport Tickets per raccogliere fondi nella lotta alla Demenza e altri progetti benefici di Halow Project, Hill ha fatto chiarezza su questo episodio.
"Mi fece un'ottima offerta - commenta Hill, che aveva avuto modo di conoscere Stewart essendo amico intimo di suo padre - Devo dire che mi ha spezzato il cuore rifiutare Jackie, perché sapevo che sarebbe stata una cosa da sogno. Dal punto di vista della carriera sarebbe però stato un grande rischio. Non avevano mai gestito un team di Formula 1 prima. Penso che Jackie mi avrebbe lasciato fare".
"Lasciare un team vincente come la Williams e andare in una squadra che non aveva mai corso prima era un salto nel buio e non me la sentii, anche se non è che abbia mai dubitato che Jackie e Paul ce l'avrebbero fatta".
Stewart ha spiegato come lui e Paul si erano recati in Irlanda per incontrare Hill provando ad ingaggiarlo per il 1997.
"Quel figlio di p****a disse di no! - scherza Stewart - Lo volevamo a tutti costi. Siamo andati in Irlanda, lui all'epoca stava là. Naturalmente in quel momento non c'era, anche se avrebbe dovuto. Quando finalmente ci incontrammo, disse di non voler guidare la nostra dannata macchina. Così scelsi altro. Ma l'ho perdonato!"
Stewart avrebbe poi ingaggiato Rubens Barrichello (secondo a Monaco alla quinta gara), ma terminando a 3 punti dalla Arrows a fine anno.
Hill con la Arrows soffrì parecchio, poi andò alla Jordan, ricordando un episodio al Gran Premio del Canada quando una fan incontrato in ascensore contribuì a cambiare il suo modo di fare.
"Ero pilota Arrows e mi disse: 'Sei un pilota?'. Risposi di sì, allora mi chiese se avrei potuto vincere la gara. Eravamo in ascensore e stavamo scendendo nell'hotel, era una che non sapeva nulla di corse automobilistiche e non mi conosceva".
"Insistette aggiungendo: 'Se sei iscritto alla gara, una possibilità ce l'avrai, no?'. Mi piacque molto quell'atteggiamento, era fantastico. Realisticamente, non avevo una probabilità, ma poche gare dopo mi trovai in testa al Gran Premio d'Ungheria su una Arrows! Aveva ragione e io avevo torto".
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