Hamilton punge: "Vettel non è più il numero uno in Ferrari"
Il pilota della Mercedes ha commentato la dinamica che si è venuta a creare in Ferrari, sottolineando come a Maranello secondo lui stiano cercando di dare a Leclerc lo status di numero uno ai danni del tedesco. Una logica che lui non riesce a capire, secondo lui diverse dai suoi tempi con Alonso.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
In Italia abbiamo un proverbio che dice: "tra moglie e marito non mettere il dito". Non è esattamente di questo che stiamo parlando, ma la dinamica che c'è tra i compagni di squadra per certi versi può anche essere messa sullo stesso piano di un rapporto di coppia.
Se così fosse, in casa Ferrari a Sochi si potrebbe dire che siamo arrivati molto vicini ad una "pausa di riflessione", perché la mancata restituzione della posizione da parte di Sebastian Vettel, dopo aver sfruttato in partenza la scia di Charles Leclerc, ha creato non poca tensione nel box della Rossa.
Una tensione che sembra essere stata stemperata dal team principal Mattia Binotto, che ha avuto un chiarimento con entrambi i diretti interessati, ma che forse il famoso "dito", che in questo caso ha le sembianze di Lewis Hamilton, ha un certo interesse a riportare in alto.
Del resto, la Ferrari è reduce da tre vittorie e quattro pole position e solo queste scaramucce, ma soprattutto il guasto alla SF90 di Vettel, hanno impedito di fare il poker. Un po' di agitazione nel box dei rivali, dunque, potrebbe anche fare il gioco del pilota della Mercedes nel weekend di Suzuka.
Quando oggi gli è stato chiesto di come vede la situazione in Ferrari, ha detto infatti: "E' una dinamica interessante, perché ovviamente Seb era il numero e ora chiaramente non lo è più. Da fuori sembra che stanno cercando di fare in modo che lo diventi Charles. E' buono per la squadra? Non penso. Ma avere un numero uno è la filosofia che hanno da sempre".
Tra l'altro, sul gioco di scia di Sochi, ha sottolineato che l'errore secondo lui lo ha fatto Leclerc, non provando a difendersi una volta che Vettel aveva già guadagnato la seconda posizione.
"Capisco questo tipo di strategia, ma penso che Charles abbia detto: 'Ti lascio prendere la scia', poi non si è mosso per difendersi, cosa che invece avrebbe dovuto fare. Non puoi arrenderti e poi rivolere la posizione. Io non la restituirei".
E non ci è andato troppo per il sottile neppure quando gli è stato domandato se sia dispiaciuto per la situazione che sta vivendo Vettel: "Non so cosa provi Seb... Non ho mai avuto una squadra che spinge così pesantemente dall'altra parte".
Qualcuno a questo punto, però, ha fatto un paragone a quando lui si è trovato a dividere il box con Fernando Alonso in McLaren, nel 2007, ed era all'esordio in Formula 1. Un caso in cui la situazione degenerò, permettendo alla Ferrari di andare ad artigliare un Mondiale che sembrava ormai perso.
"Quando ero con Fernando, ovviamente ero il numero uno, ma poi a metà stagione le cose sono cambiate, ma solo per metterci sullo stesso piano. Quindi quella dinamica è diversa".
"Ci sono piloti che hanno sempre voluto avere lo status di numero uno, perché per loro è più facile così. A me invece piace guadagnarmelo. Partire alla pari, in maniera tale che ognuno possa dimostrare chi è il numero uno in ogni fine settimana".
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