Hamilton stupisce: "Il motore 2021? Lo vorrei V12 aspirato"
Il pilota Mercedes stupisce l'addetto stampa che replica: "Vuoi passare alla Red Bull?" Poi Lewis specifica che vorrebbe anche un cambio manuale e tre pedali. Lewis disponibile a dare il suo contributo alle regole future se Carey volesse.
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Sutton Motorsport Images
Lewis Hamilton è arrivato a San Paolo con un raffreddore rimediato dieci giorni fa durante la scalata del Macchu Picchu.
“Siamo arrivati e abbiamo beccato una forte pioggia – ha spiegato Lewis - siamo atterrati attraversando le nuvole più scure che abbia mai visto. Pioveva così tanto la prima notte da farmi temere per l’escursione del giorno dopo, ma all’alba il cielo si è schiarito ed è stata una giornata fantastica. Mi è rimasto un po’ di mal di gola, ma ne è valsa la pena".
"Ho passato dieci giorni molti belli con la mia famiglia e con i miei amici – ha spiegato Lewis rispondendo a chi gli chiedeva del suo nominativo sbucato nello scandalo Panama papers – avevo progettato questa vacanza da mesi, e non potevo immaginare cha avrebbe seguito la conquista del titolo. Ho sentito parlare di quanto accaduto, ma non ho altro da aggiungere a quello che ha detto la squadra”.
Il contesto è quello della conferenza stampa del giovedì nell’hospitality Mercedes. Tra le tante domande poste a Lewis Hamilton eccone una sulla motorizzazione 2021.
Che motore vorresti sulla Formula 1 del futuro? E Lewis, vincitore di tre dei quattro mondiali ibridi finora disputati, ha risposto secco:
“Motore? V12, ovviamente aspirato!”.
E Bradley Lord, il responsabile media del team Mercedes ha replicato sorridendo:
“Bene, vuoi passare in Red Bull?”.
Il siparietto si è concluso con un Hamilton che ha confermato ancora una volta il suo modo di essere racer:
“Ovviamente insieme al V12 vorrei un cambio manuale, in modo che si debbano togliere le mani dal volante, e… tre pedali! Sarebbe cool, ma non succederà. Però sarebbe stato bello, no? Una macchina con un rumore pazzesco, come quando eri costretto a coprirti le orecchie".
"Nel 1996 ho assistito al mio primo Gran Premio di Formula 1, in Belgio, e camminavo nel paddock. Ad un certo punto Schumacher stava uscendo dalla curva 1 e ho sentito vibrare le mie costole! Questa era la differenza tra vedere le corse in televisione e assistere ad una gara dal vivo, ma ora l’effetto del sound lo abbiamo perso”.
Quelle di Hamilton non sono opinioni inedite, e per questo motivo è stato chiesto a Lewis se in un momento in cui FIA, Liberty Media ed i rappresentanti dei team stanno discutendo il futuro della Formula 1, non possa essere auspicabile che anche una rappresentanza dei piloti possa sedere al tavolo in cui vengono definite le regole.
“Non credo che ci siano aspetti negativi se alcuni di noi piloti fossero coinvolti – ha spiegato Lewis – perché a volte sono state prese delle decisioni tecniche per quanto riguarda le monoposto che non si sono rivelate positive".
"Non credo sarebbe sbagliato avere il nostro punto di vista, ovviamente sugli aspetti che ci riguardano come piloti, ovvero la guida e la gara in generale. Da parte mia sono disponibile, se Chase (Carey) o qualcun altro vuole chiedermi un parere, la mia porta è aperta...”.
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