Hamilton: "Sono stato al simulatore anche stamattina"
Il pilota della Mercedes voleva battere la Red Bull con tutte le sue forze sulla pista di casa ed ha rivelato che stamattina, approfittando del format particolare, ha lavorato al simulatore per preparare al meglio la qualifica. Cosa che ha pagato, visto che sarà al palo nella Sprint Qualifying di domani.

E' veramente un peccato che la pole position conquistata oggi da Lewis Hamilton a Silverstone non rimarrà nei libri dei record della Formula 1. La Red Bull sembrava in grande vantaggio nell'unico turno di prove libere disputato oggi, ma il pilota della Mercedes ha fatto veramente la differenza in qualifica, battendo il rivale della Red Bull nonostante un errore nell'ultimo settore.
Il crono del primo tentativo però gli è bastato per tenersi alle spalle l'olandese e guadagnarsi l'opportunità di scattare al palo nella prima Sprint Qualifying della storia, che domani assegnerà la pole vera e propria del Gran Premio di Gran Bretagna sulla distanza di 17 giri.
Il primo pensiero del 7 volte campione del mondo è stato però per le 90mila persone che oggi hanno assiepato le tribune del tracciato britannico.
"Ci mancava tutto questo, da un anno e passa. Sono davvero grato di essere arrivato al Gran Premio di Silverstone ed avere un pubblico come questo. E' un'energia completamente diversa. Speravo che questa energia ed il lavoro del team ci avrebbe portato in prima posizione e questo risultato lo devo anche a loro", ha detto Hamilton.
Dopo le prove libere forse anche lui si aspettava una Red Bull più competitiva, ma ha parlato anche di una crescita graduale della sua W12, favorita da una sessione al simulatore fatta stamani, approfittando del fatto che la FP1 era solo nel pomeriggio.
"Non so che tipo di lavoro stiano facendo in Red Bull, perché sembravano molto veloci nelle libere. Noi abbiamo cercato di migliorare gradualmente e oggi ho sfruttato anche la mattinata libera per andare a lavorare al simulatore, quindi non abbiamo lasciato niente di intentato".
"Il primo tentativo è stato grandioso, nel secondo stavo andando ancora meglio, ma poi ho perso il posteriore all'ultima curva, quindi avevo il cuore in gola quando ho tagliato il traguardo. Ma vedere tutta questa folla mi ha ricordato la mia prima pole qui, nel 2007, quindi non avrei potuto farcela senza di loro".
Quando poi gli è stato chiesto di approfondire il discorso del simulatore, ha aggiunto: "Ero già stato al simulatore martedì, ma avendo questa giornata libera ho preferito non sprecare tempo e sono andato a fare questa sessione per cercare di dare più informazioni possibile alla squadra per sviluppare al meglio la macchina. Stiamo spremendo ogni piccola cosa che ci può dare a livello di prestazione ed oggi sono riuscito a mettere tutto insieme, quindi sono al settimo cielo".
Questo weekend però è molto intenso e domani lo attende la prima Sprint Qualifying, quindi lo sguardo è già rivolto ai prossimi due giorni, che saranno quelli che poi andranno ad assegnare i punti.
"Sembra passata un'eternità dall'ultima volta che avevamo fatto la pole, quindi è davvero speciale, anche perché siamo in casa. Però è solo un piccolo passo avanti, perché c'è la Sprint Qualifying di domani che sarà dura, ma penso di aver portato la macchina in una buona posizione. L'opera ora va completata nelle prossime due giornate", ha concluso.
F1, Silverstone: Hamilton fa un miracolo e batte la Red Bull
Delusione Verstappen: "Non avevo aderenza all'anteriore"
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.