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Hamilton: "Sarebbe bello non condividere la telemetria, ma fare da soli"

Lewis si apre a Motorsport.com: "Non vieto a Bottas di vedere i miei dati, la F.1 sarebbe più eccitante se ciascuno pensasse per sé". “Il mio confronto con Nico come quello tra Senna e Prost? No mai! Forse, con Seb potrebbe diventare simile".

Lewis Hamilton, Mercedes AMG

Foto di: LAT Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG, in the press conference
Race winner Lewis Hamilton, Mercedes AMG, celebrates in Parc Ferme
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, festeggia con il team all'arrivo nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari si congratula con Lewis Hamilton, Mercedes AMG, nel parco chiuso dopo la g
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, dà il cinque a un tifoso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, festeggia la vittoria con Valtteri Bottas, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, fa un pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, festeggia la vittoria con il team
Sebastian Vettel, Ferrari, congratulates Lewis Hamilton, Mercedes AMG, in Parc Ferme
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, arrives in Parc Ferme
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, festeggia la vittoria con il team
Folla a supporto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Controlli sulla W08 di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, nel parco chiuso dopo la gara
Fernando Alonso, McLaren, Lewis Hamilton, Mercedes AMG,
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, firma autografi ai fan
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, leads Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes AMG, attraversa la pista per intrattenere i tifosi e raccoglie una bandiera
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Hamilton nega, non è più rilassato rispetto allo scorso anno quando l’avversario per il titolo era nel suo stesso box. Però (più rilassato) lo sembra. In questo inizio di stagione ha trovato una monoposto vincente e l’avversario che sognava, quello che (secondo i suoi piani) darà una caratura importante al suo quarto titolo mondiale.

E’ un buon momento Lewis, si gode il quotidiano e ovviamente è lontano anni luce dalle scelte di Fernando Alonso, perché in cima a quella montagna che lo spagnolo non riesce a scalare da quattro anni, c’è seduto proprio Hamilton...

La domanda è legata alla situazione di Fernando Alonso. Se un giorno non avessi più a disposizione una monoposto in grado di lottare per la vittoria, pensi che troveresti comunque le motivazioni per restare in Formula 1 o guarderesti altrove?
“Beh, quando ho firmato con la Mercedes (era il 2012) la squadra aveva concluso al quinto posto il Mondiale Costruttori. Ho dovuto aspettare un anno se non di più per essere nelle condizioni di puntare al titolo, è stata una scelta di cuore, non potevo sapere cosa sarebbe accaduto nel 2013, semplicemente perché non era prevedibile".

"Ovviamente è stato importante sapere da Ross (Brawn) gli investimenti che la squadra stava facendo, i progetti che erano in cantiere, e la programmazione prevista nel futuro. Ero certo che negli anni successivi saremmo arrivati alla conquista del Mondiale, ma non potevo immaginare che avremmo centrato l’obiettivo già alla seconda stagione nel team".

"In questo momento, in questo periodo di tempo nella mia vita, se la Mercedes dovesse avere un anno difficile e non vincere, vorrei rimanere e combattere con loro per tornare in alto, questo sono sfide che fanno parte delle corse automobilistiche”.

Ultimamente hai speso parole importanti nei confronti di Vettel. Hai cambiato un po’ la tua opinione su di lui, o era sempre stata la stessa?
"Non credo così, penso che il nostro rapporto sia sempre stato di massimo rispetto, corriamo insieme da tanto tempo. So quanto sia difficile in questo sport rimanere sempre al vertice, competitivi, provare a migliorarsi anno dopo anno, e se hai vinto quattro campionati del mondo penso che sia un grande, e senza dubbi apprezzi quanto fa un tuo avversario sapendo quanto sia difficile farlo, perché sono sforzi che fai anche tu".

"L’unica novità è che ora in pista siamo vicini, siamo appaiati in classifica, e ovviamente ci vengono poste più domande che ci riguardano a vicenda, e per questo io parlo più di Seb rispetto a qualche tempo fa. Se la Ferrari non fosse sul podio con noi non mi sarebbero poste delle domande sui suoi piloti”.

Quando durante i test di Barcellona hai ribadito che la Ferrari sarebbe stata molto competitiva è sembrata una mossa mediatica, visto che anche nel 2016 erano andati forte a Barcellona. Invece avevi ragione tu…
“Sì, ma nel 2016 non erano andati forte come quest’anno. A Barcellona erano ​​un secondo davanti a me, non ho potuto battere il loro tempo. Nei test dell’anno precedente erano forti a tratti, ma forse avevano meno carburante”.

L’impressione, osservandoti dall’esterno, è che tu sia più rilassato rispetto a un anno fa quando te la giocavi in casa con Rosberg…
“Io non credo di essere più rilassato, almeno non rispetto all’anno scorso. Sono generalmente abbastanza rilassato nella mia vita, negli ultimi tre-quattro anni. Credo di essere una persona felice, magari il prossimo anno lo sarò ancora di più”.

Cosa ti ha cambiato negli ultimi tre-quattro anni?
“Sono cresciuto. Non è accaduto qualcosa di particolare, di speciale, sono solo più felice nella mia vita in generale, più felice fuori e dentro. Credo di aver raggiunto un buon compromesso, un buon equilibrio su come vivere la mia vita, e io vivo nel modo che voglio, non il modo in cui la gente si aspetta che faccia”.

E’ facile mantenere l'equilibrio tra vita personale e professionale quando sei un pilota al top in Formula 1?
“No, non è facile trovare l'equilibrio, e non è facile mantenerlo. Molta gente parla tanto di stronzate: 'Oh Lewis non è concentrato, bla bla bla'. Ho vinto 10 Gran Premi l'anno scorso, e non credo di essere stato deconcentrato. La verità è che abbiamo avuto alcuni problemi con la sequenza dei comandi della frizione nella prima parte della stagione, così come altri inconvenienti in partenza. Alla fine della stagione ero assolutamente concentrato come lo ero all’inizio”.

Alonso ha parlato della sua impossibilità a vincere otto campionati del mondo, tu ti sei posto degli obiettivi di carriera?
“Non ho un obiettivo, no. Onestamente non mi interessa battere i sette titoli di Michael, non ho il desiderio di arrivare a battere questi record intesi come numeri. Il mio obiettivo era quello di fare ciò che Ayrton ha fatto, e ci sono quasi arrivato​​... e poi amo ancora correre, quindi dovrò andare avanti ancora per un bel po’”.

Sei a un passo dal raggiungere il record di pole position di Ayrton Senna. E’ un traguardo che per te ha un significato particolare?
“Certo. Mi sembra ieri se ripenso a quando tornavo a casa, e guardavo le videocassette delle gare di Ayrton. Le guardavo tutti i giorni, solo per vedere cosa faceva con lo sterzo, il cambio, tutti i suoi movimenti in macchina. E’ pazzesco pensare che ora sono qui ed ho ottenuto risultati simili si suoi ... la mia ammirazione per Ayrton è cresciuta sempre di più, anno dopo anno, perché ho capito sempre di più quanto sia difficile è stato per lui arrivare a questo numero di pole position e di vittorie. Sono davvero onorato ogni volta che vengo accostato a lui”.

Se dieci anni fa ti avessero detto che avresti insidiato il numero di pole position di Senna cosa avresti pensato?
“E’ qualcosa a cui semplicemente non avrei neanche pensato. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di simile ad Ayrton, quindi il mio obiettivo era quello di essere in Formula 1, guidare una McLaren, vincere dei campionati del mondo. Il fatto che oggi sia arrivato ad avere delle cifre simili alle sue come quelle relative a pole position e vittorie va ben oltre i miei sogni da ragazzo”.

La nuova generazione di monoposto ha confermato le tue attese della vigilia?
“La vettura è qualcosa di nuovo, più divertente da guidare di quanto lo fossero le precedenti, ma non è ancora quello che penso debba essere la Formula 1. Ma non importa ciò che penso, quanto il fatto di essere qui, divertirmi ancora, e vedere che i fan sembrano gradire le novità tecniche di questa stagione”.

Hai detto un po’ a sorpresa che ti piacerebbe un giorni poter correre in Nascar...
“Penso che sia un bel contesto. La Indycar non mi fa impazzire, credo che le vetture siano peggiori di quello che abbiamo in Formula 1, anche sul fronte estetico. L’IndyCar di Nigel Mansell era davvero ‘cool’, assomigliavano alla McLaren MP4 di Senna, ruote larghe, piste molto ampie, azione accattivante. Ora, non ho intenzione di dire troppo, ma oggi la Indycar non sembra così spettacolare”.

Non sei un grande fan..
“No, preferisco la NASCAR. Non mi dispiacerebbe fare una gara su strada, oggi non ho il desiderio di fare una gara su una pista ovale. Ma mi affascina l’idea di fare una gara di MotoGP, credo possa essere ancora più divertente. Non c’è aerodinamica e si corre fianco a fianco”.

Non credi che sia molto difficile per un pilota di Formula 1 pensare di correre in MotoGP
“Una quantità inimmaginabile. La mia immaginazione di quanto sia difficile è notevole. Sono sicuro che sarebbe la gara più difficile da fare per qualcuno che non ha mai gareggiato prima”.

Hai detto che la tua lotta con Nico era simile a quella tra Senna e Prost. Come vedi invece il tuo confronto con Nico?
“Non ho mai giudicato il mio confronto con Nico come quello tra Senna e Prost, mai. Qualcun altro ha parlato in questi termini, ma non condivido questa opinione. Forse, con Sebastian potrebbe essere davvero qualcosa di simile . Ma al momento siamo ancora qui a vedere quei ruota per ruota tra Senna e Prost….”.

Hai rivisto il Gran Premio di Cina?
“No, non guardo mai la gara”.

Quel’è la tua opinione su Max Verstappen? In Cina ha passato nove vetture nel primo giro di gara, impressionando ancora una volta. Sei tra coloro che sostengono che sia un talento davvero speciale?
“Penso che sia, ovviamente, un pilota veloce. Non ho molto da aggiungere. Parlando del GP di Cina, se si guarda il primo giro di Fernando è anch’esso qualcosa di speciale. Resta il fatto che Max è un pilota molto veloce e con un gran talento”.

Stai condividendo tutti i tuoi dati con Valtteri?
“La condivisione dei dati non è qualcosa che si fa o non si fa, non è qualcosa che hai sul tuo telefono e la condividi con lui. Il sistema informatico è lo stesso, ci sono tutti i miei dati e tutti i suoi, non c'è mai stata alcuna differenza da quando sono in Formula 1".

"Non potrei, neanche volevo, impedirgli di leggere i miei dati, così come non potrebbe lui. I miei commenti fatti in inverno sono stati sulla Formula 1 in generale, sulle corse automobilistiche, e ho detto che mi affascina di più un pilota che riesce a trovare i suoi limiti da solo piuttosto che farlo osservando il compagno, migliorando le sue performance, e aspettando che il compagno migliori ancora per andare sempre avanti. Non sono d'accordo che la Formula 1 debba essere così".

"Mi piacerebbe se tutti i piloti potessero lavorare singolarmente, ci sarebbero dei momenti in cui il mio compagno è davanti, ma per risolvere i miei problemi dovrei lavoraci con la mia testa, non leggendo i suoi dati. Devo essere abbastanza bravo per capirlo usando solo le mie capacità, questa è la sfida, e credo, che questa sia la Formula 1 che mi manca. Ma non importa, non farà alcuna differenza, posso parlarne all’infinito, ma rimarrà sempre così, ne sono cosciente”.

Ci si aspettava da Liberty l’annuncio di più circuiti cittadini a partire dal prossimo Mondiale, ed invece si parla di Istanbul e Paul Ricard.
“Penso che sia importante per la Formula 1 mantenere le sue sedi storiche, quelle in cui gli appassionati arrivano numerosi, sempre e comunque. Ovviamente non è male raggiungere nuovi mercati, ma hanno provato per anni in Turchia a riempire le tribune e non ci sono riusciti. Cosa sarà diverso ora? Niente. A meno che non si faccia qualcosa di diverso sul fronte dei prezzi di accesso. Tagliare i prezzi dei biglietti, offrirli alla metà in modo che le famiglie possano venire in pista senza spendere cifre impegnative. Per venire ad un Gran Premio una famiglia di quattro persone deve spendere i risparmi di una vita!”.

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