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Hamilton re di Spagna ristabilisce le gerarchie: Mercedes alla quinta doppietta!

Il penta-campione torna in testa al mondiale di sette punti vincendo a Barcellona dopo una partenza perfetta, terzo è Verstappen con la Red Bull davanti alle due Ferrari con Vettel quarto davanti a Leclerc. La Rossa delude le aspettative.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Simon Galloway / Motorsport Images

Lewis Hamilton ha voluto ribadire le gerarchie in casa Mercedes: il cinque volte campione del mondo si è aggiudicato il GP di Spagna scattando al comando alla prima curva dopo un'ottima partenza, mentre Valtteri Bottas si doveva difendere dall'attacco all'arma bianca di Sebastian Vettel. Il finlandese si è trovato a sandwich fra il compagno di squadra e la Rossa ed è stato bravo a evitare qualsiasi contatto, ma Lewis ne ha approfittato per scappare via e tenere a distanza il rivale per il titolo.

Vettel, invece, ci ha provato e ha spiattellato in staccata l'anteriore destra, scatenando nocive vibrazioni sull'anteriore della Rossa che lo hanno costretto a iniziare la sarabanda dei pit stop in anticipo.

Il penta-campione se n'è andato e ha voluto sancire la sua superiorità nel team di Brackley collezionando la terza vittoria stagionale e sommando il punto aggiuntivo del giro veloce siglato al 54esimo giro in 1'18"492, vale a dire alla seconda tornata dopo la ripartenza dalla safety car che si è resa necessaria per l'aggancio fra la Racing Point di Lance Stroll e la McLaren di Lando Norris che poi sono state costrette al ritiro.

Lewis non ha temuto rivali perché anche dopo la safety car ha rifilato 2"9 a Bottas in un giro solo: è tornato l'Hammer Time. Hamilton ha fallito solo la qualifica, ma ha dovuto fare i conti con una batteria dell'ERS che non si è ricaricata a dovere e mancava quindi di potenza.

 

La Mercedes esce da Barcellona con la consapevolezza di avere una superiorità non solo tecnica che ha annichilito gli avversari. Nell'ultimo GP di Spagna ci si aspettava la reazione della Ferrari e, invece, è stata ribadita la grande organizzazione della Stella che ha regalato un altro successo a Dieter Zetsche, l'amministratore delegato che lascia il ruolo di capo Daimler con la più lunga sequenza di successi che si ricordi nella storia dell'era ibrida della F1.

Tutta la squadra si è riunita prima della gara davanti al garage delle frecce d'argento per salutare il capo con una foto ricordo nella quale tutti indossavano dei baffoni posticci. Un segno di unità di una squadra che ha già messo le mani sul sesto mondiale piloti e Costruttori: a dispetto di quanto vanno dicendo i rivali, la stagione 2019 è pronta per andare in archivio, perché il gap che separa le W10 da tutti gli altri è semplicemente siderale.

La Mercedes dovrebbe fare harakiri per rovinare un campionato che, al contrario, può essere quello dei record per la Stella. Provate a togliere le due frecce d'argento dalla griglia e avremmo un mondiale equilibrato e combattuto. E' la squadra di Brackley che disintegra ogni velleità di trovare un avversario degno di questo nome.

Sul podio accanto a Hamilton e Bottas è salito Max Verstappen che ha saputo approfittare di un attimo di rallentamento di Vettel all'ingresso della curva 2 per infilare la Rossa con la sua Red Bull motorizzata Honda. L'olandese ha colto il secondo podio stagionale dopo l'Australia, costruendo una gara perfetta, ben assecondato dalle scelte strategiche della squadra di Milton Keynes. Max non sbaglia più un colpo, mostrando una maturità acquisita di chi non commette errori dal GP di Monaco dello scorso anno.

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E la Ferrari? E' letteralmente scomparsa. La SF90 si è rivelata un Gambero Rosso perché Sebastian Vettel ha dovuto cedere anche quella terza posizione che aveva guadagnato in qualifica. La squadra del Cavallino ha creduto per quattro GP di aver una monoposto competitiva con la quale mettere in crisi le frecce d'argento, ma a Barcellona gli uomini di Binotto hanno dovuto mettere i piedi per terra scoprendo che il motore evoluzione e il nuovo pacchetto aerodinamico non sono serviti a impaurire l'armata di Toto Wolff.

Dalle prove libere il rendimento della Ferrari è andato peggiorando, tanto da scendere dal podio. E per conquistare un quarto e quinto posto si sono dovuti impartire due ordini di scuderia dal muretto. Ordini che, sicuramente, avranno delle ripercussioni all'interno della squadra, perché rischiano di sfilacciare dei rapporti. La sensazione è che il team di Maranello non abbia gestito al meglio i due cambi di posizione, lasciando sempre l'amaro in bocca a chi l'ha dovuto subire.

Se a tutto questo ci aggiungiamo due pit stop che non hanno funzionato a dovere (entrambi di 4"4 per un problema nella gestione del retrotreno) è evidente che Mattia Binotto si trova a gestire una squadra che deve evitare di perdere la trebisonda per finire allo sbando.

Vettel non può essere incolpato di aver spiattellato una gomma alla prima staccata: il tedesco sapeva di avere una sola chance di mettere in difficoltà le Mercedes ed era alla partenza. Ci ha provato e gli è andata male, ma non gli si può dire niente per aver giocato la sua carta. E del resto con questa Rossa sarebbe stato molto difficile mettere i bastoni fra le ruote alle frecce d'argento.

Quello che non va bene è che la Ferrari lasci Barcellona come terza forza del mondiale scavalcata anche dalla Red Bull che è in crescita, perchè al podio di Verstappen si aggiunge anche il sesto posto di Pierre Gasly che si sta riavvicinando nelle posizioni che gli competono dopo un avvio di stagione difficile (gli hanno cambiato il telaio proprio in Spagna...).

La Ferrari esce con le ossa rotte dalla prima gara della stagione europea: certo, non ha giocato a favore la safety car del giro 45 che ha castrato le possibilità di Leclerc di provare ad andare in fondo con un solo pit stop, ma poi anche Vettel non ha avuto il passo dopo il restart di andare a insidiare la Red Bull.

Il bilancio di Maranello è negativo su tutti i fronti, e la sensazione è che Mattia Binotto si trovi a gestire troppi ruoli senza avere un management che sappia dargli il pieno supporto. Non basta vedere il Presidente e l'amministratore delegato nei box un GP per uno per dare la sensazione che la squadra del Cavallino abbia un timoniere che sappia dettare la rotta per uscire dalle secche nella quale la Rossa e finita.

Per fortuna ci sono due giorni di test proprio a Barcellona e, forse, si capirà qual è il male che ha colpito la Scuderia: la Ferrari non può e non deve essere quella di Montmelò...

Dietro ai top team è tornata in auge la Haas: nel team diretto da Gunther Steiner hanno capito come far funzionare le gomme sulla SF-19 e Kevin Magnussen e Romain Grosjean sono tornati a lottare per il GP degli altri. I due piloti sono riusciti a darsi battaglia senza esclusione di colpi per cui a prevalere è stato il "duro" danese, mentre Romain Grosjean è finito al margine della zona punti per troppi rodei rusticani.

A beneficiarne è stato Carlos Sainz molto concreto con una McLaren in crescita: lo spagnolo sospinto dal pubblico di casa ha incorniato una bella prestazione, mentre Lando Norris ha dovuto parcheggiare la sua MCL34 dopo una ruotata con Lance Stroll che continua a collezionare uscite di pista e incidenti.

Positiva anche la prestazione di Daniil Kvyat che riporta la Toro Rosso a punti con un buon nono posto e con Alex Albox 11esimo davanti alle due Renault di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg. Il tedesco è partito dalla pit lane per aver sostituito l'ala danneggiata ieri in qualifica con un elemento diverso da quello che era stato portato in parco chiuso. Una figuraccia che una Casa come quella francese dovrebbe evitare.

Male l'Alfa Romeo con Kimi Raikkonen 14esimo e Antonio Giovinazzi 16esimo: la squadra di Hinwil è in una fase involutiva con troppi problemi per trarre il maglio dalla C38. L'italiano ancora una volta ha pagato una penalizzazione: gli hanno cambiato la trasmissione...

Cla Pilota Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 United Kingdom Lewis Hamilton 66 1:35'50.443       26
2 Finland Valtteri Bottas 66 1:35'54.517 4.074 4.074   18
3 Netherlands Max Verstappen 66 1:35'58.122 7.679 3.605   15
4 Germany Sebastian Vettel 66 1:35'59.610 9.167 1.488   12
5 Monaco Charles Leclerc 66 1:36'03.804 13.361 4.194   10
6 France Pierre Gasly 66 1:36'10.019 19.576 6.215   8
7 Denmark Kevin Magnussen 66 1:36'18.602 28.159 8.583   6
8 Spain Carlos Sainz Jr. 66 1:36'22.785 32.342 4.183   4
9 Russian Federation Daniil Kvyat 66 1:36'23.499 33.056 0.714   2
10 France Romain Grosjean 66 1:36'25.084 34.641 1.585   1
11 Thailand Alexander Albon 66 1:36'25.888 35.445 0.804    
12 Australia Daniel Ricciardo 66 1:36'27.201 36.758 1.313    
13 Germany Nico Hulkenberg 66 1:36'29.684 39.241 2.483    
14 Finland Kimi Raikkonen 66 1:36'32.246 41.803 2.562    
15 Mexico Sergio Perez 66 1:36'37.320 46.877 5.074    
16 Italy Antonio Giovinazzi 66 1:36'38.134 47.691 0.814    
17 United Kingdom George Russell 65 1 lap 1 Lap 1 Lap    
18 Poland Robert Kubica 65 1 lap 1 Lap 0.000    
  Canada Lance Stroll 44          
  United Kingdom Lando Norris 44          

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