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Hamilton: "Questa pole mi rende orgoglioso, ma la gara è un'altra cosa"

Dopo la 66esima pole position in carriera, Lewis Hamilton elogia il team Mercedes per aver saputo risolvere i problemi che erano emersi ieri sulla W08 che faticava a mandare in temperatura le gomme. L'inglese però mette le mani avanti per la gara.

Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, si congratula con Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, per la sua pole
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

“Sorpreso? No, non posso dire di essere stato sorpreso dal tempo sul giro che ho ottenuto, soprattutto perché non avevo davvero idea di quale sarebbe stato il limite dopo i problemi che ho avuto ieri”.

Lewis Hamilton ha sfoggiato il sorriso delle giornate importanti dopo la pole position conquistata oggi a Baku, perché in effetti rappresenta qualcosa di importante. Una risposta, per prima cosa, arrivata dopo il deludente inizio di weekend visto ieri. Il rischio era quello di finire in una spirale stile-Sochi, ma il colpo di reni di Lewis è stato fin troppo perentorio.

Quasi mezzo secondo a Bottas, più di un secondo a Raikkonen, distacchi che hanno riportato alla mente il triennio d’oro della Mercedes padrona della Formula 1. Quando sul monitor è apparso il crono di 1’40”593, molti addetti ai lavori hanno sentito un brivido lungo la schiena: sono tornati?

Il riferimento è alla Mercedes, ovviamente, ma in realtà oggi la variabile Hamilton è stata quella che ha impressionato di più...
“Abbiamo iniziato il weekend nel modo sbagliato e sono stati necessari dei cambiamenti sulla monoposto che i tecnici hanno completato nella notte – ha raccontato Lewis – ovviamente non potevo sapere come sarebbe andata la macchina oggi".

"Ho piena fiducia nella squadra, ma sappiamo quanto sia complesso riuscire a gestire le gomme. Il risultato è stato fantastico, in Q3 già nel primo tentativo avevo il feeling che fosse il giro giusto, ma sono stato avido, ho spinto anche nell’ultima curva e ho commesso un errore. Così mi sono giocato tutto nell’ultimo assalto, visto che ero dietro a Valtteri, con l’incognita legata al mandare in temperatura le gomme in un solo giro”.

Hamilton ha raccontato dei suoi timori, visto che per tutto il weekend non era mai riuscito a scaldare le gomme in una sola tornata:
“C’era parecchia pressione. Sarei riuscito a raggiungere almeno una temperatura decente o mi sarei trovato ad entrare in una via di fuga a ruote bloccate? Sarà difficile, ho pensato, ma in qualche modo è andata. Credo che quando c’è la volontà ci sia sempre un modo, e ammetto che questa pole mi rende orgoglioso. Il mio ultimo giro delle qualifiche di Montreal è stato piuttosto speciale, ma credo che questo lo abbia superato”.

Per Hamilton il prossimo ostacolo da superare sono i 51 giri di gara...
“Con le monoposto a serbatoi pieni cambia molto – ha chiarito – oggi ho sentito Kimi lamentarsi delle difficoltà legate alla temperatura degli pneumatici, cosa inusuale per le Ferrari. Ma in gara tutto è diverso, ed anche la Red Bull ha confermato un buon passo. Poi, ovviamente, Valtteri sta facendo un lavoro fantastico dai primi giri del fine settimana, mostrando grande velocità. Siamo in un’ottima posizione, ma non c’è nulla di scontato”.

 

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