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Hamilton: "Qualifiche rimaste uguali? Non sono affatto stupito"

Dal Bahrain Lewis Hamilton ha parlato del mancato cambiamento del format delle Qualifiche, ma anche del suo ruolo accanto ai membri della GPDA e del nuovo format di partenze.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

XPB Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Lewis Hamilton non era presente alla conferenza stampa dei piloti che ha aperto il fine settimana di gara di Sakhir, ma le sue opinioni riguardo alcuni temi d'attualità del Circus iridato sono comunque riecheggiate nel Paddock del Bahrain.

Il campione del mondo in carica ha subito parlato di quanto accaduto nelle ultime settimane per ciò che riguarda il format delle Qualifiche, rimasto uguale nonostante l'evidente fallimento nelle prove ufficiali del Gran Premio d'Australia.

"Non sono affatto stupito che le cose non siano cambiate per quanto riguarda le Qualifiche. Non c'è mai una decisione netta in F.1. Si va avanti, poi indietro. E lo si fa in continuazione. Eravamo quasi tutti a favore di apportare un cambiamento, tranne un paio di team. Questi hanno fatto così che l'unanimità saltasse e ora non è cambiato proprio nulla".

Hamilton non fa parte della GPDA, ma ritiene comunque che, in determinati frangenti, tutti i piloti debbano essere schierati assieme. "Non sono un membro della GPDA. Lo sono stato per alcuni anni, ma poi sono uscito. Ci sono però alcune situazioni in cui mi unisco a loro. Alcune cose vanno affrontate tutti assieme e questa situazione rientra esattamente tra queste. A volte dobbiamo essere tutti uniti".

Ecco poi la spiegazione della sua attuale assenza dall'associazione piloti di F.1: "Dalla GPDA sono uscito perché, con il passare del tempo, ho capito che alcune riunioni non erano affatto necessarie. A volte non si diceva nulla, altre volte, invece, si trattavano argomenti in cui non mi trovato d'accordo con gli altri".

"Ad esempio, a volte si parlava degli avvallamenti presenti in alcune piste. Molti volevano eliminarli, perché avrebbero potuto danneggiare i fondi delle rispettive monoposto. Io invece credo che debbano rimanere. Sta a noi piloti saper dove frenare per evitarli e dove mettere le ruote. Sta nel talento dei piloti. Questo fa parte delle corse. A volte si parlava di queste cose, e io non ero d'accordo con gli altri. Così ho preferito impiegare quel tempo con i miei ingegneri per migliorare il mio lavoro e quello del team".

Per concludere, il tre volte iridato è tornato sul nuovo sistema di partenza, che gli ha fatto perdere la prima posizione al primo giro della gara di Melbourne e, probabilmente, la possibilità di lottare per centrare il primo successo del Mondiale 2016.

"Le partenze sono sempre state importanti. In alcuni tracciati, però, lo sono di più che in altri. Melbourne, poi, è notoriamente una pista in cui è difficile sorpassare. E' un tracciato fantastico su cui guidare, ma ostico dal punto di vista dei sorpassi, un po' come Monte-Carlo. Poi ci sono tracciato come Sakhir in cui si può sfruttare il DRS, che è però l'unica soluzione per riuscire a passare gli avversari...".

 

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