Hamilton perplesso della scelta di Petrov come commissario
Lewis Hamilton afferma di non comprendere il motivo per cui la FIA ha scelto Vitaly Petrov come commissario in Formula 1 questo fine settimana, a seguito delle recenti controversie di cui si è reso protagonista.
Quest’anno sia la Formula 1 sia la FIA sono scese in prima linea nella lotta al razzismo, ma Vitaly Petrov in una recente intervista ha dichiarato di non essere d’accordo con il messaggio di inginocchiarsi come segno di protesta prima di ogni gara.
Al sito sportivo russo Championat.com, Petrov aveva affermato: “Onestamente, non comprendo la cerimonia di inginocchiarsi. Nella nostra tradizione, le persone si inginocchiano solo in due occasioni, in un luogo sacro di fronte a Dio o per fare la proposta di matrimonio alla propria futura moglie. Con questo gesto, stanno provando a catturare l’attenzione sulla lotta contro il razzismo, ma la Russia ha una mentalità diversa e non vediamo il problema di cui Hamilton parla. Ci dovrebbe essere rispetto per ognuno, ma credo sia necessario pensare il maniera globale, creando alcune organizzazioni che raccolgano fondi”.
Petrova aveva inoltre aggiunto di non essere rimasto sorpreso nel vedere Lewis Hamilton indossare una t-shirt di Breonna Taylor al Mugello, gesto che ha suscitato polemiche e ha portato a vietare ai piloti di compiere azioni del genere nelle gare successive: “Credo che metà del pubblico non abbia capito il significato di quella t-shirt fino a che non è stato spiegato. Se uno dei piloti rivelasse di essere gay o tirasse fuori una bandiera arcobaleno ed incoraggiasse tutti a diventare gay? Ci possono essere moltissimi esempi”.
La scelta di Petrov come commissario, avvenuta tramite social media con la campagna della FIA #weraceasone ha lasciato perplesso Lewis Hamilton, che si è chiesto per quale motivo sia stato scelto: “Direi che è una sorpresa vedere che è stato selezionato qualcuno che ha queste idee e che le esprime apertamente quando noi invece cerchiamo di lottare contro tutto questo. Bisognerebbe prendersela con loro, non c’è niente che io possa fare. Ma dovremmo includere qui le persone che sono al passo con i tempi, che comprendono il momento che stiamo vivendo e che siano sensibili ai temi che ci circondano. Non capisco davvero quale sia il loro scopo e perché lui sia qui. È come se non avessero altre alternative valide”.
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