Hamilton: "Per Senna oggi la sfida sarebbe più impegnativa mentalmente"
Lewis rivela che “Ayrton avrebbe continuato a vincere se non fosse stato sfortunato, la sua carriera e la sua vita sono finite troppo presto: quando è scomparso ho continuato a guardare i suoi video come se avesse corso il giorno prima".
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Sutton Motorsport Images
Lewis Hamilton, atto terzo. Ecco l'ultimo blocco della lunga chiacchierata che il quattro volte campione del mondo si è concesso con i giornalisti dopo la consacrazione del titolo 2017 che lo ha parificato nel numero dei titoli al suo idolo, Ayrton Senna.
Per il brasiliano ha una venerazione che emerge chiara dalle sue parole, e non vuole fare paragoni, pur riconoscendo che il modo di guidare è cambiato moltissimo nel tempo, ma sempre con il pilota impegnato a cercare il limite del suo mezzo...
“Non mi sono mai confrontato con Ayrton, principalmente perché non credo sia possibile confrontare epoche differenti. Ma i piloti da corsa hanno delle qualità di base, come la capacità di entrare in una macchina e saper sfruttare i suoi punti di forza e compensare le debolezze, riuscendo a portandola al limite”.
Tutti i piloti tornano a... Fangio
“Tutti i piloti hanno fatto e fanno questo, tutti torniamo a Fangio, a prescindere da quale veicolo ci sia da guidare, sia che si tratti di un'auto, di un jet-ski, o altro. Mi sento molto orgoglioso di essere fra i piloti considerati leggendari, oggi viviamo in un’epoca in cui la sicurezza ha fatto passi giganteschi, ma anche la tecnologia in generale è cresciuta di pari passo”.
“La sfida che Ayrton ha affrontato nel suo tempo oggi sarebbe molto differente, intendo mentalmente, forse sarebbe meno dura fisicamente ma mentalmente molto più impegnativa, considerando tutti ciò che c’è da controllare in una monoposto zeppa di l'elettronica”.
“Non credo ci sia stata un’era della Formula 1 più impegnativa di altre, ogni periodo è unico nel suo modo di essere. Sono convinto che Ayrton avrebbe continuato a vincere ancora di più se non fosse stato sfortunato, la sua carriera e la sua vita sono finite troppo presto. Mi ha ispirato davvero tanto: ero un ragazzo che nel fine settimana appena entrava in casa leggevo su di lui qualsiasi cosa che trovavo a tiro. Ho sempre cercato lui, ed anche quando è scomparso ho continuato a guardare i suoi video come se avesse corso il giorno prima”.
La F.1 deve essere l'auto più veloce al Mondo
“Quando in sede vedi tutti questi grandi professionisti che lavorano giorno e notte con passione, gente di grande esperienza che ha alle spalle importati esperienze universitarie, e vedi che lavorando insieme mettono insieme un pezzo d’arte che prende forma giorno dopo giorno, beh, è una sensazione straordinaria”.
“Come lo è il pensare che sarò una delle due persone al mondo che potrà guidare quest’opera. Penso che la FIA e la Formula 1 abbiano fatto un ottimo lavoro definendo il regolamento che ha dato vita a queste monoposto. A volte ci lamentiamo per le difficoltà di sorpasso, ma sono vetture impressionanti da guidare, e sono sempre più convinto che le monoposto di Formula 1 debbano essere più veloci di qualsiasi altra cosa su quattro ruote”.
Quel record di vittorie di Michael
“Tutti sappiamo quanto sia eccezionale ciò che ha fatto Michael e credo ci sia un record in particolare, tra i tanti che detiene, che sarà molto difficile da battere per chiunque. Ogni anno non mi pongo obiettivi pensando ai record, ma mi concentro su cosa posso migliorare in me stesso”.
Potrei fare una scelta facile, come Nico, ma….
“Ogni tanto penso che sarebbe bello in un certo momento fermarsi a vivere in un posto, socializzando con la gente, passeggiando i cani, avere una quotidianità, qualunque essa sia, rimanendo nello stesso posto per un lungo periodo di tempo. Ma poi penso che ci sia ancora un bel po’ di tempo dopo i quarant’anni, e che quando ci arriverò non potrò tornare fare marcia indietro e tornare in Formula 1”.
“Ci sarà anche un momento in cui dirò ‘okay, è abbastanza, sono stato fortunato ed ho trascorso anni splendidi’, ma finché ho stimoli e mi sento bene voglio continuare e riprovarci. Ogni anno potrei fare la scelta più semplice, come ha fatto Nico, potrei fermarmi dopo quattro titoli, ma credo che ci sia ancora di più in me, e mi piace l’idea di affrontare sempre nuove sfide fino a quando mi renderò conto di esserne all’altezza.
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