Hamilton: "Per battere Valtteri devo essere sempre al limite"
Lewis Hamilton conquista la sua novantunesima pole position in carriera in Inghilterra, a Silverstone, in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna. Il pilota Mercedes ha dovuto faticare più del previsto, commettendo un errore in Q2 ma ottenendo comunque il massimo risultato possibile anche per via di un Bottas che non concede nulla
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Mark Sutton / Motorsport Images
Ormai ci siamo abituati: dietro la mascherina necessaria al fine di rispettare le misure anti-coronavirus, Lewis Hamilton è sempre raggiante. Il pilota inglese ha conquistato a Silverstone la sua pole numero 91 in carriera - migliorando il record all-time che già gli appartiene - arrivando a quota 7 sull'ex aeroporto della RAF.
Con il tempo di 1'24''303 Hamilton ha anche fatto segnare il nuovo record del tracciato, rifilando oltre 3 decimi al compagno di team, Valtteri Bottas. Ma non è tutto oro quel che luccica: in occasione del primo tentativo della Q2, Lewis ha commesso un errore in uscita dalla curva 7, finendo in testacoda in ghiaia e inondando di detriti quella zona della pista, rendendo necessaria la bandiera rossa per ripulire la lingua d'asfalto.
Il risultato, però, è più che soddisfacente. "Alla fine c'è un grosso distacco tra noi ed il terzo posto, ma non importa: è Valtteri a spingermi al limite", commenta Lewis appena sceso dalla sua W11.
"Ho apportato qualche cambiamento prima della qualifica, ma ho solo peggiorato la situazione. La pista è fantastica, ma con il vento che gira cambia tutto da un momento all'altro. Mi sono girato in Q2, il che è stato un male: nelle qualifiche devi costruire fiducia giro dopo giro: ho cercato di ritrovare calma e compostezza con un respiro profondo, anche perché ero dietro a Valtteri. Il Q3 è iniziato bene, ma il secondo tentativo è stato perfetto".
Sull'assenza del pubblico, che di solito lo coccola tantissimo nella gara di casa, ha aggiunto: "Sarebbe stato bello vedere il pubblico, con sirene, fumo e tutta l'atmosfera che è in fermento: quando sali in auto l'energia è diversa. Spero siano contenti di quello che ho fatto, nonostante mi abbiano visto da casa. Ringrazio il team, anche i ragazzi in fabbrica: fanno sempre tantissimo, sono fiero di tutto ciò", conclude Hamilton.
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