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Hamilton non ha intenzione di boicottare il GP del Belgio

Lewis sostiene gli atleti che hanno di fatto fermato i campionati professionistici statunitensi nel corso delle ultime 24 ore, ma poi aggiunge: "Se facessi lo stesso qui non correndo in Belgio, non so che effetto potrebbe avere".

Sebastian Vettel, Ferrari, Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1, gli altri piloti si inginocchiano sulla griglia di partenza a sostegno della campagna End Racism

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sin dall'avvio del Mondiale 2020 di F1, Lewis Hamilton si è reso protagonista di numerose iniziative per promuovere l'uguaglianza, ma anche combattere il razzismo dopo gli ultimi episodi di violenza occorsi negli Stati Uniti. Parliamo non solo del colore nero delle livree delle Mercedes W11, ma anche delle magliette indossate durante l'inno nazionale dei GP e il gesto simbolico dell'inginocchiarsi, senza contare le parole a supporto del movimento antirazzista nato dopo la morte di George Floyd a Minneapolis lo scorso maggio.

Le violenze della polizia nei confronti di persone di colore sono proseguite anche in queste settimane, non ultimo l'episodio avvenuto in Wisconsin domenica scorsa in cui Jacob Blake è rimasto gravemente ferito dopo essere stato raggiunto da sette colpi di pistola sparati da due agenti di polizia nel corso di un controllo a bordo strada.

Nel corso delle ultime ore, tutti gli atleti dei principali campionati sportivi statunitensi hanno boicottato le gare ufficiali previste come da calendario nel corso delle ultime 24 ore. Parliamo della NBA, della WNBA, delle Major League di Baseball e di Soccer. La prima pietra nello stagno è stata scagliata da alcuni giocatori dei Milwaukee Bucks, franchigia di NBA, che ha avuto come portavoce George Hill - il playmaker della squadra - e Giannis Antetokounmpo, stella greca del team del Wisconsin appena nominata difensore dell'anno.

Lewis Hamilton, tramite la sua pagina Instagram, ha fatto sapere di essere stato orgoglioso della scelta fatta dagli atleti. Alla domanda rivoltagli questo pomeriggio riguardo un suo possibile boicottaggio del GP del Belgio per supportare la causa per cui si è impegnato ed esposto in maniera enorme, Lewis ha risposto: "E' incredibile quello che molti atleti stanno facendo negli Stati Uniti all'interno dei rispettivi sport, ma anche le persone che fanno da contorno come commentatori e addetti ai lavori, per esempio".

"Tante persone sono a fianco dei giocatori e spingono davvero per avere un cambiamento. E' un peccato che tutto questo sia necessario per ottenere una reazione. Ma quello sta accadendo in America, e non so se il fatto che io possa fare qualcosa di simile qui possa avere un effetto particolare. Qui siamo in Belgio, non negli Stati Uniti".

"Non ho parlato con nessuno, ma sono davvero orgoglioso di quello che stanno facendo. Sono con loro e qui cerco di fare quello che posso. Non so come farei a non fare la gara... Qui andremo avanti. Come sport, però, penso si debba essere tutti allineati a quella posizione. Dobbiamo sostenerci l'un l'altro, anche se questo è uno sport differente".

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