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Hamilton: "Non avevamo novità, ma dalla W09 tiriamo fuori il 102%"

Lewis non si attribuisce tutti i meriti di Singapore: "Stiamo lavorando sulla comprensione della W09, come l’altezza da terra, cose che sembrano piccole cose ma sono utili nell’adattamento alle piste". La Ferrari? "Credo che abbia sbagliato strategia scegliendo l’ultrasoft".

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia con lo champagne e il team

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia con lo champagne e il team

Simon Galloway / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, 1° classificato, festeggia sul podio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, 1° classificato, sotto al podio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, 1° classificato, festeggia sotto al podio
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia sul podio con il trofeo
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, salta giù dalla sua monoposto mentre festeggia nel parco chiuso, dopo aver vinto la gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, salta giù dalla sua monoposto mentre festeggia nel parco chiuso, dopo aver vinto la gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia sul podio dopo aver vinto la gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, e Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, nel parco chiuso alla fine della gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 precede Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
La Safety Car davanti a Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, effettua un pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, arriva alla piazzola della pole position

È quasi l’una del mattino a Singapore quando Lewis Hamilton si presenta all’ultimo impegno della lunga giornata che lo ha portato ad ottenere la sua vittoria numero 69 in Formula 1. Si respira un’aria euforica nell’hospitality del team Mercedes, qualcosa di particolare, c’è la sensazione che si stia vivendo qualcosa di storico.

Al di là dei verdetti tecnici, l’impressione è di essere testimoni di un periodo che la Formula 1 celebrerà a lungo, marchiato a fuoco da un pilota che sta attraversando una fase di euforia da successo. Una sbornia di vittorie (cinque nelle ultime sei gare) che lo hanno lanciato verso la conquista del suo quinto titolo Mondiale. Ma non è solo una questione di numeri, quanto del peso specifico che questo campione ha messo in campo, che non gratifica solo sé stesso e la Mercedes, ma anche chi ama il motorsport.

Prima di iniziare a rispondere alle domande, Lewis risponde ad un messaggio ricevuto sul telefono Sono i complimenti dell’attore Samuel J. Jackson, che per molti spettatori rimarrà il compagno d’avventura di John Travolta in Pulp Fiction, o il Maestro Jedi Mace Windu nella trilogia prequel di Guerre stellari. Poi con una sorta di teletrasporto Lewis torna al mondo della Formula 1, e risponde alle domande di rito con il sorriso dei giorni migliori.

Che dire? Un weekend pazzesco…
“Iniziamo col dire che qui non abbiamo portato alcun aggiornamento sulla monoposto, ma stiamo lavorando sempre meglio sulla comprensione di ciò che possiamo migliorare, intendo ad esempio l’altezza della monoposto, cose che sembrano piccole cose ma che danno un grande aiuto nell’adattamento alle piste. Siamo arrivati ad un punto in cui se il potenziale della nostra monoposto è 100, riusciamo a tirar fuori 102, ed è una sensazione fantastica. Sono con questo gruppo di lavoro da sei anni, e sarebbe normale vedere dei sintomi di appagamento considerando che abbiamo vinto tonnellate di gare. E invece non molla nessuno, anzi, c’è una comunicazione tra tutti che credo sia uno dei valori aggiunti di questo campionato”.

Hai messo a segno quattro vittorie nelle ultime cinque gare. Credi di poter andare avanti ancora con questa intensità?
“Lo spero! Oggi sono un po' stanco, ma ci sta. All’inizio della gara credo che tutti abbiamo guidato in modo conservativo per riuscire a far durare queste gomme il più possibile dopo i dati allarmanti emersi nelle simulazioni di venerdì, quando non sono durate più di otto o nove giri. Alla fine del mio primo stint ho spinto di più, e avrei potuto fare ancora qualche giro su quel ritmo, ma ormai avevamo la finestra necessaria per il pit-stop e ci siamo fermati. Credo che abbiano sbagliato (riferendosi alla Ferrari) scegliendo l’ultrasoft, perché a quel punto era chiaro che il primo obiettivo sarebbe stato coprire i giri mancanti alla fine, ed avevo un buon ritmo senza problemi di gestione delle soft. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di strategia”.

Potrai continuare su questi livelli?
“Sì, ne sono convinto. Come ho detto penso che stiamo andando sempre meglio. Sei gare fa eravamo in discussione, ma abbiamo lavorato molto per capire ciò che già avevamo, ora sappiamo sempre dove siamo e cosa fare. Questo ci ha dato anche indicazioni precise sulla macchina del prossimo anno, so cosa bisogna migliorare e cerco di spingere tutti nel team in questa direzione. C’è un particolare che vorrei già provare nel weekend di Abu Dhabi, per non rimandare poi tutto ai test pre-campionato del prossimo anno, quando è tardi per fare grandi modifiche. Ma adesso staccherò un po' la spina. Ora parto per un lavoro in Thailandia, poi mi concederò qualche giorno in spiaggia, magari facendo yoga, allenandomi e rilassandomi”.

Senti di essere nel momento migliore della tua carriera?
“Mi sento benissimo. Anche ad inizio stagione avevo un buon feeling, poi abbiamo avuto dei problemi legati alla comprensione della monoposto e allo sfruttamento degli pneumatici, e ci sono stati un paio di weekend non eccezionali. In generale credo di aver raggiunto un buon equilibrio, in pista e nella vita, ed anche se alla vigilia di questo weekend qualcuno di voi ha continuato a chiedermi se i miei impegni al di fuori della Formula 1 non fossero eccessivi, io sono contento di quanto fatto in questo fine settimana, e credo lo sia anche Toto”.

“È stato determinante nel permettermi di portare Tommy (Hilfiger) nel team, dandomi l'opportunità di fare quello che sto facendo con lui. Ho appena detto a Toto di non pensare neanche un secondo che non voglia vincere questo campionato con tutte le mie forze: è la mia priorità. Potete verificarlo dal mio tempo in qualifica e dalla mia guida in gara”.

Lo scorso anno hai chiuso il campionato con 46 punti di vantaggio, adesso sei quota 40. Se fossi nei panni della Ferrari, credi che vedresti un modo per recuperare questo divario?
“Ci sono ancora molti punti disponibili, quindi come tutti gli sportivi, quando hai una chance devi restare positivo. La speranza e la convinzione sono due cose che devi sempre assicurarti di avere, anche quando il gioco si fa duro, questo è lo sport e la competizione. Torneranno a casa dopo un weekend difficile, come è accaduto a noi, e torneranno più forti a Sochi”.

Quando un duello è cosi serrato, come nel Mondiale in corso, capita anche di gioire delle disavventure altrui?
“Quando Vettel ha toccato il muro durante le prove libere non ci siamo soffermati a pensare che potesse essere un vantaggio per noi. Sei sempre concentrato sul tuo lavoro, onestamente non possiamo perdere tempo a chiederci cosa stanno facendo, o se sentono la pressione, o se si sentono a posto o no. Tutto ciò che facciamo è cercare di fare il meglio possibile nell’arco del nostro fine settimana”.

Hai fatto un po' di calcoli sulla sua tua situazione in classifica? Inizierai a gestire il vantaggio che hai?
“Non credo di aver bisogno di fare un piano per dire che mi serve un certo piazzamento in una certa gara, nella mia mente voglio semplicemente provare a vincere ogni Gran Premio, mi concentro su questo e continuerò così. Poi ci saranno fine settimana in cui ci renderemo conto di essere più forti, ed altri in cui, come questo, dovremo dare proprio tutto per provare a vincere. È bello avere 40 punti di vantaggio, ma non siamo alla fine, quindi finché non diventerà impossibile perdere, andrò avanti come ho fatto finora”.

C'è qualche fattore che temi per la restante parte di stagione?
“Onestamente ho la massima fiducia nella squadra. Ormai corro da parecchio tempo, quindi so che certe cose, anche inaspettate, possono accadere. Ma se guardi alle nostre prestazioni di questo campionato, l'affidabilità non è stata proprio perfetta ma comunque molto, molto buona, grazie agli insegnamenti che abbiamo colto da errori fatti in passato. Non sappiamo ancora cosa potrà accadere nelle ultime sei gare, ma posso assicurarvi che arriveremo molto carichi. Questo sarà il nostro approccio”.

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