Hamilton: l'incubo dello scorso anno è un fantasma che torna?
Lewis in simulazione da qualifica non ha migliorato il tempo ottenuto con le soft. Bloccaggi in frenata, lunghi e uscite di pista hanno innervosito l'inglese che vede Bottas a suo agio con la Mercedes. L'inglese non ha finito nemmeno il long run...
Foto di: Sutton Motorsport Images
Che succede a Hamilton? Baku non è poi così distante da Sochi (mille chilometri) e l’aria del Mar Caspio ha riproposto il Lewis che avevamo visto in Russia a fine aprile. Al termine di un venerdì sofferto, l'inglese occupa la decima posizione nella classifica di giornata, a oltre un secondo dal miglior tempo di Verstappen, ma soprattutto ad un secondo netto dal compagno di squadra Bottas.
Verdetti che possono tranquillamente essere capovolti nella giornata di domani, ma il copione visto meno di due mesi fa a Sochi era stato più o meno lo stesso, con esiti poco felici per Lewis (quarto sotto la bandiera a scacchi a 36 secondi dal compagno di squadra).
Il venerdì di passione di Hamilton ha registrato tante uscite di pista, difficoltà nel trovare il giro veloce, e soprattutto poco feeling con una monoposto che, invece, il compagno di box riesce a far lavorare molto bene.
“E’ stata una giornata difficile – ha commentato Hamilton – questa è una pista impegnativa sotto molti aspetti, e abbiamo chiaramente ancora molto lavoro da fare prima delle qualifiche. Ma il tempo che ha ottenuto Valtteri è buono, quindi sappiamo che possiamo fare di più. Ora dobbiamo sederci e mettere insieme le nostre conoscenze per trovare quanto necessario per estrarre il massimo dalla monoposto nel resto del weekend”.
Hamilton nella sessione FP2 è finito quattro volte nelle via di fuga del toboga di Baku, familiarizzando con la retromarcia per tornare in pista. Il problema che ha tormentato Lewis è stato soprattutto quello legato alle temperature degli pneumatici anteriori, troppo basse per garantire il grip ideale.
Il risultato è stato evidente: molti i bloccaggi in frenata, e le conseguenti escursioni nelle vie di fuga. Che Bottas in certe condizioni di pista (asfalto liscio e poca trazione) riesca a portare meglio in temperatura le gomme non è più un mistero (anche tra Vettel e Raikkonen c’è questa differenza): questione di stile di guida che in certe circostanze non paga.
Hamilton si è innervosito, e questo non ha aiutato. Complici bandiere gialle ed errori, non è riuscito ad abbassare il suo tempo quando è sceso in pista per la simulazione di qualifica, ed il miglior crono di giornata è rimasto quello ottenuto con la mescola soft.
In più anche il long-run è terminato in anticipo, con gli pneumatici ormai danneggiati dai continui bloccaggi. Dopo un venerdì da dimenticare, per Hamilton sarà cruciale trovare un bilanciamento della monoposto che gli consenta di recuperare il feeling necessario per poter guidare su un circuito cittadino, cosa però non così scontata.
I fantasmi di Sochi (che sembravano spazzati via dopo i successi di Barcellona e Montreal) potrebbero riapparire proprio sulla pista in cui lo scorso anno Nico Rosberg ottenne la sua vittoria più netta. Dodici mesi fa Lewis visse una corsa da incubo, conclusa in quinta posizione a quasi un minuto dal compagno di squadra. Non è un “bis” che Hamilton si augura di concedere.
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