Hamilton: "Le ultime gare? Buone per capire la Ferrari 2020"
Il 5 volte iridato pensa di non aver bisogno di sfruttare le diatribe tra i piloti Ferrari e che Mercedes possa vincere il Mondiale Costruttori già a Suzuka.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Lewis Hamilton è lanciato verso il sesto titolo mondiale Piloti della sua carriera, che lo farebbe salire al secondo posto nella classifica di tutti i tempi dedicata ai piloti più vincenti di F1, alle spalle del solo Michael Schumacher.
Questo weekend correrà a Suzuka, una pista che ama e su cui dovrà lottare con le Ferrari, tornate competitive dopo una prima metà di stagione a dir poco al di sotto delle aspettative. Lewis, però, pensa di non dover sfruttare le recenti frizioni avute all'interno del team di Maranello tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel. Il titolo è a un passo, per questo potrà contare solo sui suoi mezzi.
"La situazione attuale tra i piloti Ferrari non mi avvantaggia, perché credo di non aver bisogno d'aiuto. Non è il modo in cui guardo alle cose. Noi vogliamo che la Ferrari sia al suo meglio e ultimamente se li battiamo è solo perché facciamo le cose in modo migliore. Sorrido perché è interessante sentire l'interpretazione delle persone su questi fatti e cosa sta accadendo in Ferrari. Non guardo le cose da vicino a sufficienza per capire e vedere. Sono state spese tante parole dopo l'ultima gara".
I titoli 2019 hanno già imboccato la via di Brackley, ma le ultime gare divengono motivo di interesse per "spiare" gli avversari e capire come potrà evolvere la Ferrari in vista del 2020.
"Ho visto Seb dopo la gara e sembrava che fosse davvero rilassato. Da fuori sembra che le cose stiano così. La Ferrari è una forza formidabile, stanno facendo un lavoro incredibile e sono molto forti. Lo saranno anche nelle ultime gare della stagione dopo aver migliorato il loro pacchetto. E' interessante vedere come questo sforzo si evolverà nella loro vettura del prossimo anno. Spero di avere una battaglia ravvicinata con loro per la prossima stagione. Le 5 gare che mancano alla fine della stagione saranno interessanti per capire come si prepareranno per la monoposto della prossima stagione".
Hamilton ha poi parlato di ciò che è accaduto in casa Ferrari nelle ultime gare, evitando di parlare nello specifico di Leclerc e Vettel, ma della situazione che un team vive sapendo di avere due piloti di alto lignaggio per più di una stagione.
"Io non credo che avere due top driver nella stessa squadra sia uno svantaggio per il team. Ci saranno sempre frizioni all'interno all'interno dei team perché tutti hanno obiettivi che portano al conflitto. Si parla di squadra, ma la F1 è comunque uno sport individuale quando si parla di piloti. Si cerca sempre di trovare un bilanciamento di questo conflitto. E' necessario trovare un equilibrio. Credo sinceramente che si debba basare tutto sul rispetto, come gestire le cose. La comunicazione credo sia un aspetto chiave. Ci sono due filosofie: nei prossimi anni vedremo se funzionerà o meno. Non ha funzionato per tanto tempo".
Infine, il pilota britannico ha voluto tributare un pensiero a tutte le persone che in fabbrica a Brackley e Brixworth hanno lavorato così sodo per permettere alla Mercedes di arrivare a conquistare i titoli in queste stagioni. Se dovesse arrivare il Costruttori in questo weekend, sarebbe il sesto consecutivo per la Mercedes. Un record, che andrebbe a pareggiare quello della Ferrari (1999-2004).
"Vinceremo, se facciamo quello che abbiamo intenzione di gare. E' stato un viaggio incredibile. Tante persone hanno contribuito facendo un lavoro incredibile, permettendoci di fare quello che facciamo. Non credo che le persone che guardano la F1 da fuori riescano a capire il grande lavoro che c'è dietro le quinte. La maggior parte delle persone si sintonizza nei fine settimana per vedere l'esito di tanto lavoro. Ma sono centinaia di ore di lavoro prima che arrivi il fine settimana. Questo dimostra la profonda forza di organizzazione da parte di Mercedes e Daimler. E' piuttosto speciale far parte di tutto ciò e ne sono davvero orgoglioso".
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