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Hamilton: "La Red Bull sarà la più veloce, ma non ci batterà"

Lewis si presenta al debutto iridato al massimo della forma. Sta definendo il rinnovo contrattuale di due anni con la Mercedes e spiega che non pratica la "guerra psicologica" su Vettel "...perché gli avversari li voglio sconfiggere al meglio".

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Foto di: Mercedes AMG

L'arrivo di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Toto Wolff
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Pit board Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09, pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09, pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09, pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09

Lewis Hamilton fa paura. Al termine di un decennio a dir poco intenso, non ha solo conquistato quattro titoli Mondiali, ma anche una tranquillità interiore tipica di chi ha vinto più sfide di quante ne avrebbe potute mai immaginare.

Non è il primo campione a riuscirci, ma a differenza di altri nomi che hanno fatto la storia della Formula 1, Lewis sembra essere immune alla sindrome di appagamento. Scorrono i record, ma non cala la grinta, aumenta la calma interiore ma senza intaccare la fermezza e fame successi. Ed uno così, inevitabilmente, fa paura a qualsiasi avversario.

Nell’azienda Mercedes Formula 1, oggi l’asset più importante è senza alcun dubbio Lewis Hamilton, che si avvia al secondo rinnovo con il team campione del Mondo, anche senza ricevere come omaggio la desiderata Mercedes Project One.

“Ha dovuto ordinarla come gli altri clienti – ha chiarito Toto Wolff – e senza neanche grandi sconti”.

“Fossi in lui sarei prudente – ha risposto Lewis ridendo – perché devo ancora pagarla…. quindi ogni scenario è ancora possibile”.

Scherza Hamilton a margine dell'inaugurazione del Global Research & Technology Centre di Villastellone, non vede l’ora di essere in pista a Melbourne, e chiarisce subito che la motivazione è quella di sempre, nonostante un decennio di Formula 1 vissuto sempre al vertice, ovvero dove logora di più.

“Alla fine di ogni stagione sento di averne avuto abbastanza – attacca - e penso solo una cosa: ‘Voglio andare a casa e stare con la mia famiglia’. Inizia l'inverno è scopri sempre che è più breve del previsto, e che vorresti rimanere con le persone care più tempo, ma bisogna iniziare ad allenarsi, ed anche qui è molto dura".

"All’inizio scopri sempre che hai preso peso, fai fatica, poi… ecco che le cose prendono una direzione differente. Con l’avanzare della preparazione ti senti sempre più in forma, e quando torni a trovare il team in sede accade la magia: vedi i pezzi assemblarsi e la nuova monoposto che prende forma. Arrivano particolari da ogni angolo dell’azienda e tutto coincide, la macchina cresce e inizi a vederla, il puzzle si completa. E’ affascinante, e sai di essere uno dei due fortunati che potranno guidarla, e a quel punto l’entusiasmo non si ferma più”.

Detta così non sembra una ricetta magica per trovare la giusta motivazione…
“Sono di natura molto, molto competitivo. Lo scorso anno ho vinto il Mondiale, ma nelle venti gare disputate non sono sempre salito sul gradino più alto del podio. Con il senno di poi avrei potuto migliorare di più la monoposto, e in certi momenti guidare un po' meglio, e questo mi spinge a riprovarci quest’anno, a mettermi alla prova”.

Per te non c’è solo un campionato alle porte, ma anche un futuro da definire, ovvero il rinnovo con la Mercedes. Come procede? Altre due stagioni?
“Credo di sì. Ci sono sempre delle domande che ti poni, come ad esempio: ‘come mi sentirò tra un anno o due? Mi piacerà ancora quello che sto facendo ora?’. Ho imparato che nella vita le opinioni cambiano, ma al momento quello che faccio mi piace molto".

"So bene di essere nella seconda metà della mia carriera, sono in Mercedes da sei stagioni, ma ogni anno è stato diverso dal precedente, perché cambiano un sacco di cose, sia in azienda che in pista. Fino a quando sarà così, fino a quando avrò questi stimoli, cercherò di andare avanti”.

Concordi con chi sostiene che negli ultimi anni Lewis Hamilton stia mostrando di più il suo lato umano?
“È qualcosa che sto cercando di fare, voglio capire come mostrare anche questo aspetto. Vengo da un posto molto normale, una periferia, cosa rara in Formula 1 perché è uno sport molto costoso frequentato da famiglie generalmente ricche".

"Tutti gli avversari che ho incontrato nella mia carriera provenivano da una famiglia più ricca o benestante, e credo che alla fine la mia storia sia unica o quasi. In Formula 1 si vede molto la punta dell’Iceberg, le vittorie, il lavoro di team e piloti, ma c’è anche altro, e credo il lato umano abbia un legame molto diretto con chi ci segue”.

Hai più volte speso belle parole parlando dell’Italia, ma per diversi tifosi italiani  sei… il nemico numero uno della Ferrari…
“Sono un pilota della Mercedes, ma anche un fan della Ferrari, C’è un aspetto molto bello che è cambiato negli anni, ed in particolare a Monza. A differenza dei miei primi anni di Formula 1, quando arrivo in autodromo ricevo affetto ed apprezzamento anche da parte dei fan della Ferrari, e questo è molto... figo! Mi chiedono foto, autografi, e sono molto onorato di questo. L'amore e la passione per la Ferrari lo vediamo in tutto il mondo, ovunque si vada, sia per le vetture stradali che per la Scuderia”.

Come immagini la tua vita dopo la Formula 1?
“Molto lunga! Lo tengo sempre in mente quando ci sono dei momenti in cui penso al ritiro, perché dopo la Formula 1 avrò molto tempo e sarà tutto diverso da quanto ho fatto finora. Oggi vivo di scariche d’adrenalina, una vita sulle montagne russe! Vorrò occuparmi di musica? No, non sono abbastanza bravo. Avrò diverse cose da fare, non starò di certo fermo".

"Già oggi non sono concentrato esclusivamente sulle corse, ovviamente mi preparo, sono al 100%, ma ho anche energia mentale inutilizzata che provo a dedicare ad altre progetti di cui voglio gettare le basi in modo da poter andare avanti il giorno in cui non sarò più in un paddock”.

Di che tipologia di progetti si tratta?
“L'elenco cresce ogni anno. Probabilmente ho troppa carne al fuoco, e sarà difficile riuscire a fare tutto ciò che desidero, voglio salire sul Monte Everest ad esempio, ma soprattutto mi piacerebbe aiutare il mondo in qualche modo".

"L'anno scorso ho iniziato una dieta vegetariana, e forse collaborerò con un’organizzazione che si occupa di migliorare la qualità di vita, mostrando alle persone che come anche piccoli cambiamenti nella nostra vita quotidiana. Ad esempio, se evitiamo di usare le cannucce per bere una bevanda, l’impatto benefico sulla vita marina sarà notevole".

"Ho tante cose in mente, sento di avere uno spirito creativo e mi piace lavorare con i designer. Vedrete che qualcosa inizierà a concretizzarsi nei prossimi mesi. Sono un maniaco del lavoro in generale… lo adoro”.

Tornando alle corse, nel paddock c’è chi sostiene che tu sia particolarmente abile anche nella "guerra" psicologica....
“Non partecipo a questo gioco, mai, mai e poi mai. La mia guerra psicologica è arrivare in pista al mio meglio, pronto a "uccidere’" gli avversari, facendo capire che so fare quello che faccio: questa è la mia guerra psicologica".

"Credi davvero che Usain Bolt o un’atleta di punta di un altro sport voglia mettere fuori gioco un rivale con la guerra psicologica? Al contrario, vogliono esibirsi contro gli avversari al loro meglio, batterli, e dimostrare così che sono meglio di loro, perché battere qualcuno quando è debole non determina che sei il migliore. Anche io voglio battere i miei avversari al loro meglio, quando sono fisicamente nella migliore forma, è questo ciò che amo fare”.

Tu e Vettel correte per il quinto titolo Mondiale. Sarai deluso se non riuscirai ad eguagliare Fangio?
“Non lo so, non posso dire ore se a fine stagione rischio di essere deluso o meno, ogni anno voglio vincere, e credo che questa sia la natura di noi piloti”.

La tua rosa per i candidati al titolo 2018 include anche Verstappen e la Red Bull?
“Beh, i due nomi ovvi che possiamo prevedere come miei avversari sono Vettel e Max, ma perché non Ricciardo o Valtteri? Penso che sarà una stagione interessante, e poi credo che la Red Bull porterà una novità interessante alla prima gara… qualcosa che dovrebbe garantire un vantaggio da 2 a 4 decimi. Vedremo”.

La Red Bull potrà darvi più "fastidio" della Ferrari?
“Penso che la Red Bull sia la più veloce al momento, potenzialmente”.

Credi possa davvero essere una minaccia per voi?
“Hanno generalmente una filosofia diversa, le loro monoposto hanno sempre molto carico aerodinamico, più di tutti gli altri. Ma sono molto fiducioso nella mia squadra e nel lavoro che hanno svolto, penso solo che la Red Bull sarà vicina, non che ci batterà”.

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