Hamilton: il giro più veloce con le Soft sarebbe stato da pole!
E' stato calcolato che lo strepitoso tempo di 1'27"369 ottenuto a Silverstone da Lewis all'ultimo giro con le Hard di 32 giri, valesse 1"9 in meno se lo avesse tentato con la mescola più morbida. Scopriamo perché...
Foto di: Gareth Harford / Motorsport Images
Lo scorso fine settimana Lewis Hamilton è entrato nella storia del Gran Premio di Gran Bretagna, diventando il pilota con il maggior numero di successi (6) nella gara nel Regno Unito.
Un trionfo per Lewis, nella cornice perfetta di Silverstone che ha ospitato il suo pubblico sin da giovedì. Un weekend da sogno, ma con un solo motivo di disappunto, perché sabato in qualifica Hamilton ha dovuto incassare l’exploit di Valtteri Bottas, che gli ha soffiato la pole position per 6 millesimi di secondo.
Non gli è andata giù, e Re Lewis, al punto da prendersi una grande rivincita ventiquattr’ore dopo. Non parliamo della vittoria nel Gran Premio, meritata ma anche aiutata dalle vicende di gara, quanto del giro più veloce ottenuto nell’ultima delle 52 tornate in programma.
“Impossibile”, è stato il commento di molti addetti ai lavori, perché il tempo di Hamilton (1’27”369) è stato ottenuto con gomme hard che avevano percorso 32 giri! Ma Lewis c’è riuscito, togliendo il punto in palio proprio a Bottas per 37 millesimi di secondo.
Ma come è stato possibile? Semplice: Hamilton ha guidato esattamente come in un giro di qualifica. Il degrado della hard è statostimato in 0"015 al giro, quindi nel caso di Lewis dopo 32 giri la gomma ha perso circa mezzo secondo di performance.
La Pirelli ha confermato che il divario tra soft ed hard è stato di 1,4 secondi, che portano a 1,9 l’handicap di gomma di Hamilton al momento del giro veloce.
Senza questo margine il tempo di Lewis diventa 1’25”4, ovvero tre decimi dal suo tempo di qualifica (1’25”099) dove però è consentito utilizzare la modalità più estrema della power unit, il cui divario rispetto alla modalità ‘gara’ equivale proprio a tre decimi.
"In pratica è stato come un giro di qualifica – ha confermato Lewis - quel giro che dovevo fare sabato, ma… meglio tardi che mai. È stato fantastico, non c'è modo migliore per finire una gara, ed è stato sicuramente il miglior ultimo giro che abbia mai fatto”.
“La cosa buffa – ha proseguito Toto Wolff – è che da quando c’è questo regolamento che mette in palio un punto per il giro più veloce, ogni domenica mattina nel briefing pre-gara gli ingegneri insistono nel sottolineare che per un singolo punto non bisogna prendersi rischi aggiuntivi. Lo dicono sempre, poi vedi quello che ha fatto Lewis… con un pneumatico di 32 giri!”.
L’analisi dei giri veloci conferma come Bottas, al contrario di Hamilton, non abbia sfruttato tutto il potenziale a disposizione, pensando probabilmente che sarebbe stata una formalità stampare il giro più veloce con gomme soft a cinque giri dal termine.
Il finlandese aveva più benzina a bordo (rispetto a Lewis) nel momento in cui ha ottenuto il suo miglior giro, ma anche stimando questo delta in mezzo secondo, avrebbe dovuto scendere agevolmente sotto il minuto e ventisette secondi considerando il margine tra la soft e la hard.
Bottas non ha voluto correre rischi, spingendo… ma non al massimo, e non poteva immaginare (né Valtteri, né nessun altro) che Hamilton sarebbe stato in grado di mettere a segno quell’exploit nell’ultimo giro. Ma con Lewis, e a maggior ragione con il Lewis versione 2019, è saggio non dare mai nulla per scontato.
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