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Hamilton: "I commissari hanno visto la telemetria: non c'era brake test!"

Lewis spiega che i commissari hanno voluto vedere i dati Mercedes per capire se aveva provocato il tedesco, in realtà si è comportato come aveva fatto alla ripartenza della prima safety car. L'inglese: "Ci guardano i bambini, dobbiamo essere d'esempio"

La safety car in pit lane davanti a Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08 precede Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Lo scorso anno Lewis Hamilton decantava uno scenario in cui lui, al volante della Mercedes, sfidava Sebastian Vettel al volante della Ferrari.

Come Senna e Mansell, e lui (statene certi) nei panni del brasiliano. In un certo senso il desiderio di Hamilton è stato esaudito, solo che la realtà è meno romantica della fantasia, e capita che ci siano anche giornate in cui ci si sbatte il naso.

Per un problema tecnico, o un incidente di gara, o anche un poggiatesta che ti priva di un Gran Premio che sembrava essere già in archivio. Il nobile avversario “Vettel” non gli ha stretto la mano, ma ha preferito rifilargli una ruotata in stile kartista irritato.

Ma Hamilton, al di là di quanto è accaduto con Vettel, dopo la gara si rammarica per i punti persi (15 per la precisione), ovvero la differenza tra la vittoria e la quinta posizione portata a casa oggi...

Va detto che i commissari sportivi hanno richiesto la telemetria di Hamilton e non hanno trovato alcuna prova che Lewis abbia fatto un brake test, né che abbia sollevato all'improvviso il piede dall'acceleratore all'uscita della Curva 15. L'indagine della FIA, che si è svolta nel corso della gara, non ha mostrato delle evidenze che Hamilton avesse frenato.

Inoltre, l'analisi delle immagini ha mostrato che Hamilton si era comportato esattamente nello stesso in quel punto della pista anche quando si preparava la ripartenza dalla prima safety car.

Lewis puoi darci la tua versione di quello che è successo tra te e Vettel?
“Beh, è ​​inutile che ti dia la versione di quello che penso sia accaduto, perché la mia versione sarà la stessa che hai tu e che hanno tutti. L'unica cosa che non è successa è il ‘brake-test’, ho fatto lo stesso nei giri precedenti quando le luce della safety car si sono spente".

"Sono entrato in curva con una pressione di 50 bar sul pedale del freno, e non l’ho aumentata. Non ho neanche accelerato perché dovevo tenere il divario dalla safety car, ma ripeto, è una cosa che ho fatto sempre nel periodo di safety car. Generalmente l'auto che segue nelle fasi di ripartenza cerca di essere il più vicino possibile, e onestamente penso che sia stato un suo errore di valutazione. Poi ci sono persone a cui non piace ammettere i propri errori, ma non mi dà fastidio”.

Quanto sei contrariato per l’accaduto?
“Non è questo il punto. Il problema è che abbiamo perso una gara che stavo conducendo, ed oltre ad un successo meritato sono stati lasciati per strada una grande quantità di punti. Ma sono ancora orgoglioso della mia squadra per quanto duramente abbiamo lavorato durante tutto il fine settimana e per la performance che abbiamo mostrato sul campo. Valtteri ha fatto un ottimo lavoro, rimontando alla grande, e per il titolo costruttori è stata una gara comunque positiva”.

Vettel ha detto che gli hai frenato in faccia…
“I commissari hanno letto i miei dati di telemetria, ed il motivo per cui non mi sono state inflitte penalità è che non l’ho fatto. Non ho alcuna intenzione di frenare davanti ad un avversario, sono in testa ad una corsa, perché dovrei fare una sciocchezza simile? Avevo accumulato un buon vantaggio prima della safety car, non avevo motivi per fare niente di quanto detto”.

Via-radio ti sei lamentato della penalità lieve inflitta a Seb...
“Non vedo una ragione per affiancare il leader della corsa in quel punto della pista. Quanto è accaduto non potrebbe essere più chiaro, è chiaro come il cielo azzurro…”.

Può essere stata la concitazione del braccio agitato a innescare la ruotata?
“Siamo campioni del mondo, siamo i migliori piloti del mondo. Forse se te ne vai in giro in una strada di tutti i giorni e metti una mano fuori dal finestrino, chissà, forse può succedere. Ma non in Formula 1, non sono cose che si fanno”.

Credi che quanto accaduto intacchi l’immagine di Vettel?
“Ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere su questo, ma credo che in definitiva ciò che è accaduto oggi è stato irrispettoso. Anche se avessi frenato intenzionalmente comunque non avrebbe giustificato quella reazione. Come ho già detto altre volte, ci sono molti bambini che ci guardano, e vedere un multi-campione del mondo comportarsi così non è il massimo. Queste sono il tipo di cose che vedi nei kart, e che impari a non fare nei kart. Ovviamente, ognuno ha il proprio parere su determinati episodi, ma spero solo che i giovani capiscano che.... non è così che si guida”.

Sebastian ha detto che ti chiamerà nei prossimi giorni, risponderai al telefono...
“In primo luogo non ha il mio numero. No, da parte mia voglio che a parlare sia quello che facciamo in pista, è quello che conta. Ho sentito quello che ha detto dopo la gara. Beh, io non ho puntato il dito contro nessuno, quello che è accaduto è accaduto. Non credo che sia stato giusto, ma dal mio punto di vista il problema maggiore è stato quello di perdere la corsa per un problema al poggiatesta. Tutto quello che sto pensando è di provare a vincere le restanti 11 gare in calendario. Ne mancano 12? Allora 12!”.

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