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Hamilton: "Ho perso potenza, ma non è la fine del mondo"

Il 7 volte campione del mondo ha percorso solo 3 giri nelle FP2 prima di essere costretto ad accostare per un problema al motore. Lewis dovrà analizzare tutti i dati raccolti da Bottas in preparazione della qualifica e della gara.

Lewis Hamilton, Mercedes, assiste la sua auto dopo un guasto nelle FP2

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

Dopo la non gara di Spa-Francorchamps che ha visto ridurre il suo vantaggio in classifica su Max Verstappen a seguito della discutibilissima scelta di assegnare metà punteggio, Lewis Hamilton aspettava l’appuntamento di Zandvoort per ristabilire la distanze dall’olandese.

La giornata del venerdì, però, non è andata secondo le aspettative. Al mattino i piloti sono stati costretti a saltare più di metà FP1 a causa di una interruzione di oltre 30 minuti resa necessaria per consentire ai commissari di percorso di rimuovere la monoposto di Vettel rimasta ferma per un problema alla power unit.

Al pomeriggio è toccato a Lewis Hamilton alzare bandiera bianca nei minuti iniziali. Il sette volte campione del mondo è riuscito ad effettuare soltanto tre giri primi di avvisare via radio il suo box di una perdita di potenza per poi accostare la Mercedes W12 a bordo pista.

“Non è stata la giornata ideale, specie per come è finita la seconda sessione. Ho perso potenza ed il team mi ha chiesto di fermare la vettura. Però non è la fine del mondo”.

Su un tracciato inedito per tutti, Hamilton ha potuto percorrere pochissimi giri e sarà così costretto a rincorrere un Max Verstappen che invece ha totalizzato 18 passaggi al mattino e 28 al pomeriggio. Per cercare di non partire in svantaggio dall’olandese, Lewis ha ammesso che nel briefing serale saranno analizzati nel dettaglio i dati raccolti da Bottas in questa giornata.

“Stamattina ho potuto girare solo venti minuti a causa della lunga interruzione con bandiera rossa. Saremo costretti ad inseguire, ma Valtteri è sembrato molto competitivo in entrambi i turni, ha girato tanto e ha tanti dati, soprattutto sul long run, che andremo ad analizzare. Speriamo di recuperare domani il tempo perso”.

Lewis non è parso demoralizzato per l’inconveniente tecnico, ma ha sottolineato come il guasto patito al pomeriggio gli abbia impedito di confrontare le modifiche di assetto effettuate tra le due sessioni.

“Non ho avuto brutte sensazioni alla guida, ma nel secondo turno abbiamo provato delle modifiche che però ho potuto testare soltanto per un giro. È difficile capire quali siano stati gli aspetti positivi e negativi di quella modifica”.

Se dal lato del box di Hamilton c’è un pizzico di amarezza per una giornata buttata al vento, da quello di Bottas ci sono belle sensazioni al termine di questo venerdì.

Il finlandese, che con tutta probabilità a fine anno lascerà la Mercedes, ha ammesso di essersi divertito a guidare su un tracciato molto tecnico come quello di Zandvoort e di aver apprezzato il fatto che i distacchi tra le varie squadre siano estremamente ridotti.

“Spero che dall’esterno sia bello da vedere perché in macchina ci si diverte molto e domani sarà ancora meglio in qualifica. Ci sono molte curve diverse da affrontare a gran velocità ed è grandioso”.

“Non è difficile trovare il ritmo su questa pista ed è stato bello vedere che i distacchi tra le diverse squadre sono piuttosto ridotti”.

L’unica nota amara per Bottas, infine, è stata quella di non aver potuto provare fino in fondo il comportamento della sua Mercedes in simulazione di qualifica.

“Purtroppo non abbiamo avuto modo di effettuare molte simulazioni di qualifica e quando abbiamo provato la simulazione gara l’abbiamo fatto con una sola vettura. Anche se è stata una sessione interrotta da due bandiere rosse abbiamo molti dati da analizzare stasera”.

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