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Hamilton esalta la Mercedes in Spagna, ma Vettel è in prima fila!

La rivoluzionaria Mercedes W08 di Hamilton relega la Ferrari ad appena 51 millesimi di secondo con Vettel capace di superare i problemi di motore in Q1. Bottas è terzo col motore più sgonfio e precede Raikkonen che è solo quarto.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Steve Etherington / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Fernando Alonso, McLaren MCL32
Sergio Perez, Sahara Force India F1 VJM10
Felipe Massa, Williams FW40
Esteban Ocon, Sahara Force India VJM10
Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-17
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12, scintille
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-17

Lewis Hamilton rimette le cose a posto nel GP di Spagna: l'inglese coglie la 64esima pole della carriera (e si porta a una lunghezza da Ayrton Senna) che è anche la terza al Montmelò con il tempo di 1'19"149, nuovo record ufficiale del tracciato catalano. Il britannico ha ottenuto la sua prestazione nel primo tentativo con un fantastico ultimo tratto, ma la Ferrari di Sebastian Vettel è arrivata ad appena 51 millesimi di secondo!

Un nulla se si considera che la W08 disponeva di un pacchetto di novità impressionante (compreso un nuovo motore che vale circa 15 cavalli in più): Lewis Hamilton ci ha messo del suo per rimettere la Stella davanti alla Rossa, ma la sensazione è che non basti più il bottone magico per tenere a distanza Sebastian Vettel. Ieri Lewis aveva detto che non bisognava lasciarsi condizionare dalle modifiche Mercedes molto appariscenti, perché le differenze reali con la Ferrari non sarebbero state superiori a un decimo. E non si è sbagliato...

La prima fila della Ferrari è frutto della grande capacità dei meccanici del Cavallino che hanno saputo sostituire la power unit del tedesco in due ore, ma un grande merito va riconosciuto proprio a Sebastian: nel primo giro della Q1, subito dopo che Vettel aveva ringraziato la squadra per il lavoro svolto, Riccardo Adami, il suo ingegnere di pista, ha dato al suo pilota un ordine perentorio: "Stop the car". E' stato il gelo per un secondo e poi, con la sua consueta freddezza, Sebastian ha insistito per tornare ai box, disobbedendo al comando del muretto.

E ha fatto bene, perché dopo un reset dell'elettronica, il quattro volte campione del mondo è ripartito a caccia di Lewis Hamilton come se niente fosse successo. E nel giro finale è arrivato a un niente dalla freccia d'argento testimoniando che la Ferrari può essere protagonista ovunque: la Marcedes non è più spauracchio. A Maranello dovranno stare attenti solo alla salvaguardia delle power unit, visto che Vettel è già arrivato a montare il terzo dei quattro 6 cilindri concessi per l'intera stagione. E, per favore, non si parli di rotazioni studiate a tavolino...

Valtteri Bottas è terzo con la seconda Mercedes: il finlandese ha migliorato la sua prestazione nel secondo tentativo della Q3 dopo un traversone all'uscita della chicane nel quale forse si è giocato la possibilità di sfidare il compagno di squadra per la pole.

Va detto che Valtteri ha dovuto rinunciare al motore n. 2 per una perdita d'acqua notata nella notte ed è tornato al propulsore che ha già una vita di quattro GP alle spalle e vale una quindicina di cavalli in meno di quello di Lewis.

Ottimo, quindi, l'1'19"373 del nordico che si è messo alle spalle il connazionale Kimi Raikkonen. Iceman si perde ogni volta nel momento risolutivo, dopo aver lavorato molto bene per tutti il weekend, restando spesso davanti a Vettel. Ma il tedesco è grande proprio in questo: tirare fuori gli attributi quando serve a fare la differenza!

Dietro ai due grandi ecco le due Red Bull con Max Verstappen capace di portare la rivista RB13 ad appena mezzo secondo dalla vetta, riducendo sensibilmente il distacco dalla pole: l'olandese è stato l'ultimo a sfondare il muro dell'1'20" oltre il quale non è riuscito ad andare Daniel Ricciardo, sesto ma staccato di tre decimi.

Eccellente la prestazione di Fernando Alonso che ha portato la McLaren ad un'insperata settima posizione con una MCL32 che una volta tanto ha avuto un motore Honda che non si è rotto: lo spagnolo si è tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle Sergio Perez ottavo con la Force India, Felipe Massa con la Williams e Esteban Ocon con la seconda macchina del team di Silverstone.

Resta fuori dalla top ten Kevin Magnussen con la Haas:  il danese è, comunque, il migliore della squadra americana perché Romain Grosjean è solo 14esimo dopo aver fatto un brutto traversone alla chicane. Il francese è stato molto falloso in tutto il weekend segno che la Vf-17 non è certo facile da guidare.

Ha deluso Carlos Sainz: lo spagnolo davanti al suo pubblico non è riuscito a trovare il consueto colpo di reni. L'iberico con 1'21"371 è solo dodicesimo: la sensazione è che Carlos paghi il livello della STR12 che è cresciuta di meno delle altre macchine di centro gruppo.

Ha perso il filo di Arianna anche Nico Hulkenberg: il tedesco della Red Bull sembrava in grado di andare in caccia delle due Red Bull come ha fatto fino a questa mattina e, invece, non è andato oltre il 13esimo tempo che è certamente una doccia fredda per le aspettative della Renault che sperava di raccogliere qualcosa di più.

Marcus Ericsson perde il derby Sauber con Pascal Wehrlein che passa alla Q2 e si accontenta della 15esima posizione, il massimo risultato che gli era concesso con la C36: lo svedese le sta prendendo con una certa regolarità dal giovane tedesco che mostra di essersi ripreso bene fisicamente dopo il botto alla Corsa dei Campioni di Miami.

Rimane un mistero anche Jolyon Palmer 17esimo con la seconda Renault: l'inglese alterna sessioni nelle quali riesce a stare molto vicino a Nico Hulkenberg e poi si perde ogni qualvolata che bisogna fare il tempo.

Delude Stoffel Vandoorne con la McLaren: l'ex campione della GP2 riesce a mettersi alle spalle solo Daniil Kvyat che con la Toro Rosso non è riuscito nemmeno a fare il secondo tentativo per cercare di passare la tagliola della Q1: il russo ha patito i guai della sua STR12, che non sono ancora stati individuati...

Cla#PilotaChassisMotoreTempoGapkm/h
1 44 united_kingdom Lewis Hamilton  Mercedes Mercedes 1'19.149   211.727
2 5 germany Sebastian Vettel  Ferrari Ferrari 1'19.200 0.051 211.590
3 77 finland Valtteri Bottas  Mercedes Mercedes 1'19.373 0.224 211.129
4 7 finland Kimi Raikkonen  Ferrari Ferrari 1'19.439 0.290 210.954
5 33 netherlands Max Verstappen  Red Bull TAG 1'19.706 0.557 210.247
6 3 australia Daniel Ricciardo  Red Bull TAG 1'20.175 1.026 209.017
7 14 spain Fernando Alonso  McLaren Honda 1'21.048 1.899 206.766
8 11 mexico Sergio Perez  Force India Mercedes 1'21.070 1.921 206.710
9 19 brazil Felipe Massa  Williams Mercedes 1'21.232 2.083 206.298
10 31 france Esteban Ocon  Force India Mercedes 1'21.272 2.123 206.196
11 20 denmark Kevin Magnussen  Haas Ferrari 1'21.329 2.180 206.051
12 55 spain Carlos Sainz Jr.  Toro Rosso Renault 1'21.371 2.222 205.945
13 27 germany Nico Hulkenberg  Renault Renault 1'21.397 2.248 205.879
14 8 france Romain Grosjean  Haas Ferrari 1'21.517 2.368 205.576
15 94 germany Pascal Wehrlein  Sauber Ferrari 1'21.803 2.654 204.858
16 9 sweden Marcus Ericsson  Sauber Ferrari 1'22.332 3.183 203.541
17 30 united_kingdom Jolyon Palmer  Renault Renault 1'22.401 3.252 203.371
18 18 canada Lance Stroll  Williams Mercedes 1'22.411 3.262 203.346
19 2 belgium Stoffel Vandoorne  McLaren Honda 1'22.532 3.383 203.048
20 26 russia Daniil Kvyat  Toro Rosso Renault 1'22.746 3.597 202.523

 

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