Hamilton è certo: "Vettel tornerà con le armi affilate nel 2018 per battermi"
Il 4 volte iridato della Mercedes ha affermato che il suo rivale avrà imparato dagli errori commessi nel 2017. "Io ho sfruttato i suoi punti deboli, proprio come fanno Federer e Nadal quando si sfidano in un match a tennis".
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Lewis Hamilton manda in archivio il 2017 riponendolo nella propria bacheca personale grazie al titolo iridato di F.1 - in quarto della sua carriera - arrivato al termine della stagione dopo un duello entusiasmante con Sebastian Vettel e la Ferrari.
Dopo 12 gare in cui il tedesco della Rossa è stato in testa, Hamilton ha rotto gli indugi con un filotto di vittorie che gli hanno permesso di recuperare tanti punti al rivale e di andare in fuga nel Mondiale, rivelatasi poi decisiva ai fini del campionato.
Stando al pensiero di Hamilton, gli errori di Vettel si sono rivelati fondamentali per sorpassarlo nel Mondiale e pareggiare il conto dei titoli mondiali, che a oggi li vede entrambi a 4.
Hamilton ha affermato che Vettel dovrebbe far tesoro dei suoi errori fatti nel 2017 e imparare da questi: "Non sto dicendo che io abbia imparato dai miei errori, ma quello potete constatarlo da voi. Inoltre penso che abbiate imparato a conoscerlo nell'arco della stagione".
"Penso che imparerà dalle esperienze fatte, come tutti noi. Io ho avuto anni come quello che ha appena affrontato Sebastian e lui ha avuto anni solidi come il mio 2017".
"Immagino che il prossimo anno tornerà alla carica con armi affilate, ma non credo che ci siano cose che non riuscirò a fare se continuo a lavorare".
Hamilton ha poi proseguito parlando ancora di Vettel, affermando di non sapere se le sue prestazioni abbiano messo sotto pressione Vettel, ma è certo che lui abbia sempre cercato di sfruttare ogni piccola debolezza presentata dai suoi rivali.
"Ho lavorato sulla pressione, sui punti deboli. Certamente è difficile lavorare su questi aspetti del tuo avversario quando non li mostra nemmeno quando gli stai mettendo tanta pressione".
"Prendiamo ad esempio Roger Federer e Rafael Nadal. A un certo punto del gioco uno vedrà una leggera debolezza nell'avversario, anche se si trattasse solo di una percentuale infinitesimale. In quel momento cercano di capitalizzare il loro vantaggio e quello fa la differenza. E quest'anno, il mio duello con Vettel, si è svolto nella medesima maniera".
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