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Hamilton: "Corriamo contro una squadra che è più veloce di noi, ma lotto..."

Lewis punge gli ex piloti commentatori di Sky inglese che non hanno messo i giusta luce la sua rimonta sul bagnato. Per Budapest l'inglese non teme solo la Ferrari, ma anche la Red Bull, eppure conta di essere lo stesso protagonista.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1

Jerry Andre / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, nella drivers parade
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, e Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, nella drivers parade
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, in griglia di partenza
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia nel parco chiuso con il suo team
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, festeggia sul podio
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia con i tifosi
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, festeggiano nel parco chiuso

Lewis Hamilton non ha mai sofferto di mancanza di autostima, ma il successo di Hockenheim (anche se lui nega) ha rafforzato ancora di più la sua convinzione (e non solo la sua) si essere in uno straordinario stato di forma che gli sta permettendo di fare la differenza.

Archiviato il successo tedesco, con qualche strascico polemico nei confronti degli ex-piloti commentatori inglesi, Lewis guarda al presente, ovvero una pista che lo ha sempre visto andare fortissimo (5 vittoria) ma anche un tracciato che la Mercedes non ama in modo particolare.

Come andrà? L’impressione è che la giornata di domani dirà molto, soprattutto perché non ci sarà solo la solita Ferrari da sopravanzare, ma anche una Red Bull che si prenota come candidata alla vittoria di tappa. Ma è difficile che questo Hamilton possa accettare un ruolo da comprimario, anche se la classifica di campionato glielo permetterebbe.

Credi che in questo Mondiale la pressione sia più alta rispetto al 2017?
“Anche lo scorso anno la pressione ha raggiunto livelli molto altri. La differenza rispetto a dodici mesi fa è che oggi i margini sono ancora più piccoli, e questo aumenta ancora di più la pressione, credo che sia lo stesso in tutti gli sport. Stiamo correndo contro una squadra che quest’anno è più veloce di noi, mentre lo scorso anno c’erano alcuni weekend in cui erano più veloci ed altri in cui lo eravamo noi. Quest’anno sta oscillando di più nella loro direzione, e per questo siamo chiamati ad estrarre il massimo possibile su tutti i fronti”.

Vettel ha commesso diversi errori, ma Toto spesso dice che la Ferrari è favorita….
“Non credo si riferisca a me in termini di prestazioni! Penso che stia parlando di ‘noi’ nel complesso”.

Ti senti al massimo della forma?
“Quest'anno ci sono state delle circostanze in cui non sono stato impeccabile. Nel 2017 credo di aver avuto un buon rendimento in qualifica, quest’anno meno, ed anche sulle partenze la situazione è la stessa. Ma sono fronti su cui sto lavorando, c’è sempre un margine di miglioramento, e sono molto orgoglioso di essere un perfezionista. Questa è la mia mentalità. Mio padre ha sempre detto che per indole ero sempre l’ultimo a voler andare sul pedale del freno, ed è così che provo a posizionare la mia mente. Ma non è facile”.

Una domanda sulla preparazione fisica: non trovi che il regolamento attuale costringa i piloti ad un regime alimentare eccessivo per perdere peso?
“Si, oggi è troppo. Ma il prossimo anno la regola sta cambiando, il che penso sia un aspetto positivo. Sono entusiasta di poter mangiare un po' di più, senza la paura di mettere su un paio di chili. Voglio ancora essere veloce e reattivo, senza pagare in termini di performance per uno o due chili in più”.

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Hai pubblicato un tweet in cui hai criticato i piloti-commentatori inglesi, per poi rimuoverlo…
“Non riesco a rivedere le gare spesso, ma quando posso mi piace. Quest’anno ne ho viste un paio, e rispetto molto il lavoro di chi opera per garantire questo servizio, ma ci sono alcune cose, intendo sul commento, che non vengono percepite e raccontate. Ad Hockenheim c'è stato un momento, quando è iniziata a cadere la pioggia, in cui sono stato tre secondi più veloce degli altri piloti, ma per qualche motivo in TV nessuno ha detto nulla, nessuno ha notato che stavo facendo traiettorie differenti. E se non viene fatto notare, il pubblico difficilmente lo coglie. Al commento c’erano anche ex piloti, e immaginavo che avrebbero colto e spiegato quanto stava accadendo in pista. Non dico che sia facile segnalare tutto ciò che accade, verso la fine e poi alla fine ci sono stati dei buoni commenti, sempre da parte degli ex-piloti”.

La vittoria in Germania ti ha dato qualche certezza in più in chiave Mondiale?
“Non sento alcuna differenza, a dire il vero. Ci sono sempre delle aree in cui dobbiamo migliorare, ad esempio in qualifica non ho praticamente girato. Ma il passo in gara ci ha confermato che il lavoro fatto dopo le prove libere di venerdì era ottimo, e questo è stata un’ottima notizia, ma non possiamo fermarci dal crescere. Serve qualcosa in più in qualifica, un’ottimizzazione del lavoro nelle prove libere, nella comunicazione ed ovviamente sul fronte affidabilità. Quest’ultima area è particolarmente importante, in passato è stato uno dei nostri grandi punti di forza, e proveremo a confermare questa tradizione”.

Credi di poter lottare per la pole position su una pista tradizionalmente non delle migliori per voi?
“È difficile per me dirlo oggi, credo che sarà tutto più chiaro domani dopo le prove. Ma questa è una pista davvero difficile, fa molto caldo e il disegno del tracciato non si sposa bene con le caratteristiche della nostra monoposto. Alla nostra vettura piace un circuito più… aperto, con curve veloci e medie alte, mentre qui le velocità sono molto basse. Comunque vedremo, sarà interessante”.

Hai confermato di sentirti molto a tuo agio quando le condizioni meteo e della pista sono incerte…
“A Montreal qualche anno fa non ho vinto sotto la pioggia, ed era un successo alla mia portata. Me lo ricordo bene, ma dopo quella volta le cose sono andate sempre abbastanza bene. Quando ci sono condizioni atipiche ho sempre la sensazione di poter fare di più la differenza, per questo amo quei momenti, per quanto siano tremendamente difficili. Ci sono delle volte, come ad Hockenheim, in cui la pista cambiava giro dopo giro, arrivavo alla curva 8 e notavo che la superfice era asciutta, poi subito dopo nello stesso punto era umida, e se freni nello stesso punto rischi di perdere il controllo della vettura. È difficile cogliere dalla televisione quanto sia difficile gestire quei momenti, ma credetemi, quando ce la fai sei molto, molto soddisfatto”.

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