Hamilton: "Continuavo a guardare il volante e mi sentivo un idiota!"
Hamilton ha impiegato 12 giri del GP d'Europa per ripristinare la potenza della power unit Mercedes: Lewis ritiene che abbia guidato in una condizione pericolosa: "Il manettino del motore ha 16 posizioni, ciascuna con 20 opzioni".
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 Team
Mercedes AMG
Più che un tri-campione del Mondo di Formula 1, Lewis Hamilton al termine del Gran Premio di Baku è sembrato un pensionato senza la passione dell’elettronica che descriveva il suo approccio ad un nuovo smartphone.
Qual è stato il problema di motore che ha condizionato la tua gara?
“Non so quale sia stato il problema. La squadra ha impostato una regolazione al via, poi ad un certo punto l’ho disabilitata, e niente è cambiato. Allora sono tornato al settaggio iniziale, ma non è successo nulla. Sono tornato indietro ancora, ed ecco che dieci giri dopo il motore ha iniziato ad andare. Ma a quel punto mi hanno detto che mancavano solo nove tornate alla bandiera a scacchi, e non aveva senso spremere la power unit senza obiettivi da raggiungere”.
Hamilton non è impazzito, ovviamente, ma è andato un po’ nel pallone considerando che il solo “manettino” che regola le mappature della power unit, ha ben sedici opzioni.
“E per ognuna di queste opzioni ci sono altre venti posizioni differenti – ha chiarito Hamilton - quindi non avevo idea di quale fosse il problema”.
Le indiscrezioni parlano di un settaggio (che la Mercedes ha effettuato su entrambe le sue monoposto prima del via) che gestisce la potenza della parte ibrida della power unit. Una mappatura che ha evidenziato un problema di erogazione in alcuni tratti della pista, come evidenziato dalla performance sotto tono di Hamilton.
Ma, mentre Rosberg è stato in grado di gestire al meglio la situazione, effettuando le correzioni che hanno riportato la power unit al corretto funzionamento in un solo giro, Hamilton ha impiegato ben dodici tornate prima di trovare la giusta combinazione.
Dodici giri nei quali il campione del Mondo ha perso ogni chance di poter rimontare e sperare in un finale sul podio. A nulla sono valse le sue imprecazioni via-radio, con il muretto box della Mercedes costretto a ricordare al suo pilota che non gli è concesso dal regolamento dare indicazioni.
“Credo che la situazione in cui mi sono trovato sia stata pericolosa – ha chiarito Hamilton – guardavo il volante per la maggior parte del tempo, e tutto quello che mi potevano dire dai box era che c’era un errore di settaggio. Così continuavo a guardare il volante chiedendomi se c’era un idiota alla guida. Mi sono chiesto cosa potessi aver fatto di sbagliato, ma non ho messo a fuoco nulla. Ho continuato a guardare, passando da una regolazione all’altra, e non ho trovato nulla che mi sembrasse errato”.
Come per magia, ad un certo punto la power unit ha ripreso a funzionare, ma ormai la corsa di Hamilton era di fatto compromessa.
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