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Hamilton da Fazio: "Da piccolo volevo essere Superman o Senna!"

Il 4 volte iridato della Mercedes ha concesso un'intervista a "Che tempo che fa" andata in onda ieri sera su Rai 1, parlando anche della Regina Elisabetta: "E' una nonnetta fantastica!".

Lewis Hamilton

Lewis Hamilton

JEP / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Qualifier of the Year 2017
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton con Toto Wolff
Lewis Hamilton con Toto Wolff, Jean Todt e Chase Carey
Lewis Hamilton, Jake Humphrey, Derek Warwick
Podium: Race winner Lewis Hamilton, McLaren
Lewis Hamilton, Mercedes-Benz F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes-Benz F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes-Benz F1 W08
Lewis Hamilton e Jacques Villeneuve
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W08
Il secondo classificato Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, il vincitore della gara Valtteri Bottas, Me
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, fa dei doughnut
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, incontra dei fan
Podio: il secondo classificato Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, il vincitore della gara Valtteri Bot
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08

Lewis Hamilton si sta godendo settimane di meritato riposo dopo aver vinto il quarto titolo iridato di Formula 1 della sua già eccezionale carriera. Nella serata di ieri è stato ospite di "Che tempo che fa", trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai 1 e andata in onda in prima serata.

Hamilton ha raccontato il suo presente, ma anche il suo passato e qualche progetto per il futuro nell'intervista a 360 gradi rilasciata nel primo canale pubblico italiano.

Lewis, una grande stagione. Sei riuscito a diventare 4 volte campione del mondo di F.1! E' pazzesco...
"E' incredibile essere 4 volte campione del mondo, una stagione incredibile. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro di squadra. ormai sono 10 anni che sono in Formula 1 ed è 20 anni che corro per Mercedes. E' una cosa incredibile".

Sappiamo che a breve scadrà il tuo contratto con Mercedes. Sarà l'ultimo?
"L'anno prossimo non sarà l'ultimo in Mercedes. Attualmente ho un anno in più. La Mercedes mi ha preso che avevo 13 anni e fatico a vedermi in un altro posto. Dunque avrò un altro contratto con Mercedes di sicuro".

Sappiamo che hai un aereo. Che è rosso...
"Ho un aereo rosso, ma quello è il mio colore preferito...".

Ci racconti cosa dovete fare voi piloti per allenarvi? Siete sempre più atleti ogni stagione che passa...
"Ci dobbiamo allenare per rimanere nel nostro peso forma. Qualora aumentassimo il nostro peso corporeo, ne risentiremmo certamente dal punto di vista cronometrico in pista. Per questo faccio tanto 'cardio', ho una dieta studiata e mi alleno molto. Dobbiamo sopportare anche diverse sollecitazioni al collo quando siamo in curva, anche 5 o 6 G, per cui mi alleno con un casco in piombo dal peso di 10 chili e faccio movimenti studiati e ripetuti".

Ti piace guidare al di fuori dei Gran Premi?
"A me non piace guidare nella vita di tutti i giorni. Mi piace solo andare veloce in pista. Di solito mi portano in giro, ma spesso uso la moto dove abito io, a Monte-Carlo".

Conosci Valentino Rossi?
"Sono amico con Valentino. E' il pilota che mi piace più di tutti e quando vado in giro in moto mi sento un po' come lui".

Sappiamo che Ayrton Senna è il tuo idolo...
"Senna? Ho iniziato a guardare le corse quando avevo 5 anni e nei fine settimana stavo con mio padre, perché i miei si erano separati da poco. Ayrton era il mio preferito, avevo suoi poster e libri ovunque. Guardavo tutti i suoi video quando tornavo da scuola. Avevo due sogni da piccolo: essere Superman o Ayrton Senna".

"Il mio unico sogno era fare qualcosa come Ayrton. Magari arrivare in F.1 e vincere qualche gara o il mondiale. Lo scorso anno sono riuscito a ottenere lo stesso numero di pole di Ayrton e per me è stata un'emozione pazzesca".

Stai facendo una grande carriera, ma gli inizi sono stati non certo così rosei.
"Sono stato estremamente fortunato nella mia carriera. La mia famiglia non era ricca e da piccolo vivevo in un monolocale con mio padre. Ha dovuto fare 4 lavori per mantenermi nei miei primi anni nelle gare. Aggiustava distributori di bevande, lavorava per le ferrovie inglesi, riparava computer... cose del genere. Faceva qualsiasi cosa per trovare soldi e la McLaren mi ha poi fatto un contratto quando avevo 13 anni e ha fatto una bella differenza, perché altrimenti non ce l'avrei fatta. Correre costa troppo".

"Ricordo la fatica di acquistare il primo kart. Era addirittura di quinta mano e correvo contro ragazzi che avevano materiale decisamente migliore rispetto al mio. Ma partire in fondo e arrivare davanti ha formato il mio carattere, mi ha dato forza. Avevo fame, fame di farcela".

E' vero che negli ultimi anni sei stato a colloquio con la Regina Elisabetta?
"Sì, sono andato a cena con la Regina Elisabetta. E' stato veramente figo! Mi hanno chiamato. Ero in Brasile per l'ultima gara del 2009 e mi hanno detto che la Regina mi voleva invitare per una colazione. Io ho pensato: 'Mamma mia, non ci credo'. Poi sono andato in Inghilterra e sono andato a colazione dalla Regina e devo dire che è la nonna più incredibilmente simpatica che c'è! Una nonnetta fantastica".

"Lei era accanto a me e abbiamo fatto un po' conversazione. Ha finito di parlare con un mio vicino, eravamo in 132 alla colazione, poi ioo e lei abbiamo parlato per 40 minuti. Abbiamo conversato di cani, di cibo, musica, di quel che fa nel fine settimana. Lei fa un sacco di cose. Guarda anche film, la tv e suo marito guarda anche in GP! Una conversazione fantastica. Uno dei più bei ricordi della mia vita".

Hai avuto l'onore di incontrare anche Nelson Mandela. Quello è stato uno dei giorni più bello della tua vita?
"L'incontro con Nelson Mandela è stato un altro momento speciale della mia vita. Ero in una stanza quando lui è entrato. Aveva una camicia molto bella, si è seduto come se fosse su un trono. Era come andare a ricevimento da un re. Aveva un carisma incredibile. E' stata una cosa davvero da non credere. Un essere umano meraviglioso, sempre sorridente. Mi ha anche invitato al suo 90esimo compleanno con la mia famiglia".

Tu sei il primo pilota di colore della storia della F.1. Pensi di aver cambiato in qualche modo un sistema che ha sempre visto protagonisti piloti bianchi?
"Le gare automobilistiche sono state a favore dei bianchi per molti anni. Prima che io arrivassi, alle gare c'eravamo solo io e mio padre di una razza differente. Ora ci sono asiatici, messicani, di colore, insomma... Chiunque. Spero di aver dato un contributo a tutto questo!".

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