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Halo: ecco perché la FIA impone la nuova protezione della testa

Nonostante 9 team su 10 abbiano bocciato l'Halo, la FIA ha imposto l'adozione della protezione della testa sulle monoposto 2018. Una forzatura in nome della sicurezza che lascia molte perplessità. Analizziamole...

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H con la versione aggiornata dell'Halo

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H con la versione aggiornata dell'Halo

XPB Images

La FIA ha imposto l’Halo per il 2018 contro il parere di nove team su dieci. La Federazione Internazionale, quindi, nel corso dell’ultimo Strategy Group che si è tenuto a Ginevra mercoledì ha fatto valere le ragioni di sicurezza per approvare l’adozione della nuova protezione della testa.

La bocciatura dello Shield provato nel primo turno di prove libere del GP di Gran Bretagna sulla Ferrari di Sebastian Vettel a causa della limitata visibilità frontale dovuta alla deformazione delle immagini causata dall’eccessiva curvatura del parabrezza, ha improvvisamente rilanciato l’Halo che non ha mai entusiasmato nessuno, lasciando seri dubbi sia dal punto di vista puramente estetico, che sulla sicurezza.

L’Halo assicura una maggiore protezione alla testa del pilota in caso di grandi detriti – come una gomma volante – ma sarebbe ininfluente per una molla come quella che aveva colpito Felipe Massa nel 2008 in Ungheria, e, soprattutto, non facilita l’uscita del pilota dall’abitacolo nel caso di un capottamento.

Il giudizio sull’Halo, quindi, al di là della bocciatura delle squadre è negativo anche da parte dei piloti e degli osservatori e non piace agli appassionati di F.1. Ma nonostante il grande fronte di opposizione, la FIA ha ritenuto di procedere oltre con l’introduzione nel regolamento 2018 dell’Halo come nuova misura di sicurezza.

La GPDA, il “sindacato” dei piloti presieduto da Alex Wurz, aveva ammesso che l’Halo non è certo la soluzione più bella da vedere, ma l’avere maggiore protezione avrebbe spinto i conduttori a prendere più rischi, regalando magari più spettacolo. Ma dopo la dichiarata contrarietà di molti piloti all’Halo, l’associazione ha cambiato indirizzo staccandosi nettamente dalla posizione della FIA che si è trovata da sola a portare avanti questa soluzione.

Dopo la stroncatura dello Shield è evidente la posizione della Federazione Internazionale che non accetta uno stallo decisionale sul tema della sicurezza. La FIA teme le possibili implicazioni legali future se un pilota dovesse morire in un incidente nel quale l’Halo gli avrebbe salvato la vita.

La forzatura della FIA, quindi, può servire a mettere le mani avanti di fronte a quelle che saranno tutte le (giuste) obiezioni che verranno portate avanti dalle squadre e che punteranno all’abolizione dell’Halo, una soluzione che è stata concepita dalla Mercedes, portata in pista per la prima volta dalla Ferrari nei test invernali del 2016 a Barcellona e sviluppato successivamente su indicazione dei team che lo avevano provato.

Le monoposto non saranno ulteriormente appesantite nel 2018 perché il peso dell’Halo era già stato conteggiato nella stesura del regolamento 2017 per cui si resterà a 728 kg.

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