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Haas: soluzioni aerodinamiche mostruose sulla VF-17

Agathangelou con gli aerodinamici Dallara ha rivoluzionato l'area davanti alle bocche dei radiatori con una integrazione fra le barge board e i deviatori di flusso fatta di lunghi coltelli: la squadra americana sta seguendo la scuola Mercedes...

Haas F1 Team VF-17  nuovo barge board

Haas F1 Team VF-17 nuovo barge board

Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Haas per la gara di casa negli Stati Uniti vuole stupire: la SF-17 che è andata in verifica ad Austin è una monoposto che dal punto di vista aerodinamico dà un taglio netto con le scelte precedenti. Ben Agathangelou, capo del reparto, ha deliberato con gli esperti della galleria Dallara un pacchetto di novità che estremizzano alcuni concetti che sono stati portati avanti dalla Mercedes sulla W08, quasi spezzando nel lavoro del wind tunnel il cordone ombelicale con la Ferrari.

La parte rivoluzionata della macchina americana riguarda i bargeboard e i deviatori di flusso ai lati delle bocche delle pance. Quella che emerge in modo palese è la proliferazione di coltelli: al piede del grande bargeboard si notano ben cinque punte acuminate che hanno il compito di pettinare il flusso da indirizzare sotto alla vettura.

Nel bordo più esterno c’è anche un secondo elemento più piccolo che ha la forma lanceolata e si ancora al lungo dito che si protende in avanti dal fondo. In quest’area è apparso un secondo profilo orizzontale che unisce il bargeboard al deviatore di flusso.

Ma l’aspetto che più colpisce all’occhio è proprio il “candelabro” che ha un secondo elemento a ponte che sporge davanti alla pancia e si attacca direttamente al telaio pur avando due supporti sopra delle bocche dei radiatori, ma a destare una certa sensazione sono cinque lunghe lame di carbonio adeguatamente arcuate che si protendono in avanti fino a intersecare il bargeboard, quasi a voler unire in un corpo solo i due elementi aerodinamici che lavorano in perfetta sinergia.

A completare il pacchetto di novità a metà macchina c’è un’enorme profilo a delta che serve a dividere i flussi destinati al raffreddamento della power unit Ferrari, da quelli che devono invece alimentare i vortici verso il posteriore della monoposto.

E’ possibile che la Haas cominci a sperimentare idee e soluzioni che potrebbero trovare sfogo nella macchina 2018, ma la complicazione delle singoli superfici testimoniano quanto specialistico sia diventato lo studio dei singoli flussi che viene fatto prima al CFD e poi solo in un secondo momento si cercano le conferme dal lavoro svolto in galleria del vento come delibera delle soluzioni che diventano sempre più complicate con esasperazioni delle forme che non rendono certo più belle delle monoposto esageratamente complicate che le fanno sembrare sempre più a mezzi da... combattimento nello spazio che a delle macchine di Formula 1...

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