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Guida ai circuiti di F1: come si corre il GP di Gran Bretagna?

Ecco il nostro consueto appuntamento con le guide ai circuiti del Mondiale di Formula 1 2019. Oggi è l'appuntamento di Silverstone, sede del GP di Gran Bretagna 2019. Come sempre, l'analisi tecnica dei dati Magneti Marelli ci permette di analizzare a fondo alcuni aspetti caratteristici di uno dei tracciati più affascinanti de calendario iridato

Il Gran Premio di Gran Bretagna è la decima prova del Mondiale 2019 di Formula 1. La gara si corre a Silverstone, circuito leggendario già sede del primo GP della competizione, datato 1950.

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Nel corso degli anni, quella che era una pista di atterraggio della Royal Ari Force è stata più volte cambiata fino ad assumere il moderno design che ha tutt'ora. Sempre presente in calendario dalla nascita della F1, record condiviso con il GP d'Italia, la gara inglese ha sempre regalato emozioni.

Iniziamo a conoscere più da vicino la pista di Silverstone grazie ai dati fornitici, come sempre, da Magneti Marelli.

Lunga 5891 metri, la pista di Silverstone sorge a 150 m sul livello del mare e non presenta dislivelli rilevanti.

Il nuovo asfalto assieme al carico aerodinamico, di medio livello con le vetture di questa stagione, è severo per le gomme, con sei tratti di percorrenza in piena potenza, tre curve lente (Curva 4 - The Loop, Curva 7 - Luffield e Curva 16 - Vale) e tre punti ideali per il sorpasso (Curva 3 - Village, Curva 6 - Brooklands e Curva 16 – Vale).

Il tracciato di Silverstone è poco severo per i freni perché in questa pista prevalgono tratti di guidato con curve a elevata velocità. Ci sono tre frenate rilevanti alla Village, Brooklands e Stowe

Le mescole per questo tracciato sono la gamma più dura, già usate in Bahrain e Spagna. La differenza cronometrica, secondo le simulazioni, tra C3 e C2 è di 4 decimi al giro, tra C2 e C1 vale 5 decimi.

Il circuito di Silverstone è il meno severo per il cambio delle gare svolte finora ed è confermato

anche dai risultati della scorsa stagione. Durante la gara, secondo le simulazioni, vengono effettuati 1560 cambi marcia.

Essendo un circuito veloce si rileva un utilizzo rilevante dei rapporti alti; di conseguenza il motore girerà spesso in piena potenza a regime elevato.

È un circuito molto sensibile al peso e mediamente anche alla potenza ed è anche un circuito di trazione con curve a regime medio-basso e medio-alto.

Le curve dove è importante curare la guidabilità del motore ad alto regime sono la Copse, la sequenza Maggotts, Becketts e Chapel e la Stowe con una interazione perfetta tra motore elettrico e turbocompressore, mantenuto in rotazione continua a regime elevato dalla MGU-H.

Il consumo di carburante su questo tracciato non è particolarmente elevato perché servono 106 kg di benzina per completare la gara;

Di gare entrate nell'immaginario collettivo ne abbiamo viste tante a Silverstone, su tutte quella del 1999 quando Michael Schumacher uscì con un piede rotto dal terribile incidente che lo vide protagonista nelle prime fasi di gara.

Dando uno sguardo all'albo d'oro, tra i piloti in attività è Lewis Hamiton a guardare tutti dall'alto con 5 successi, mentre Vettel – vincitore qui lo scorso anno – è a quota 2. Ferrari, invece, detta legge tra i costruttori con 17 trionfi.

A proposito di Ferrari, proprio qui iniziò la striscia vincente del Cavallino grazie a Gonzales nel 1951. Celeberrima e avvolta nella leggenda la frase di Enzo ferrari che, avendo sconfitto Alfa Romeo, la sua ex squadra, pronunciò queste parole: “Oggi ho ucciso mia madre”.

Jean Behra, Maserati e Mike Hawthorn, Ferrari
Gran Premio di Gran Bretagna
Luigi Musso, Ferrari
Tony Brooks, Vanwall; Stirling Moss, Vanwall e Stuart Lewis-Evans, Vanwall
Jacques Villeneuve, Williams
Carlos Reutemann, Ferrari e Niki Lauda, Brabham
Aguri Suzuki, Footwork FA13 Mugen-Honda
Partenza
Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C38
Peter Revson, McLaren
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